L’inno nazionale, cantato dagli alunni più piccoli dell’istituto “Giuseppe Vasi”, ha inaugurato ufficialmente a Corleone un murale dedicato a Francesca Morvillo, fortemente voluto dall’Amministrazione comunale e realizzato dall’artista palermitano Andrea Buglisi.
Una targa che racconta il significato dell’opera è stata scoperta stamani da Alfredo Morvillo, magistrato e fratello di Francesca, e dal sindaco Nicolò Nicolosi a margine di una giornata dedicata a Francesca Morvillo, iniziata con la presentazione del libro “Non solo per amore. In memoria di Francesca Morvillo” al liceo “Don Giovanni Colletto”.
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Il murale si intitola “Franca”, che era il diminutivo con cui la Morvillo - donna, magistrato, moglie di Giovanni Falcone - veniva affettuosamente chiamata dai suoi familiari. Lo sguardo dolce, nonostante il rettangolo color acquamarina del vetro blindato, fedele compagno di una vita sotto scorta. Il sorriso che il tritolo sull’autostrada a Capaci non ha spento. Il corpo rivolto verso il plesso “Direzione” della scuola primaria, per proteggere i bambini e gli insegnanti che ogni giorno riempiono aule e corridoi. La cornice che ricorda una vecchia foto di famiglia, presa da un album di chissà quanti anni fa. “Tra tante, ho scelto questa immagine - dice l’artista - perché simboleggia tante cose. Innanzitutto riporta inequivocabilmente agli anni ’80. Fu un periodo fondamentale in cui Francesca conobbe Giovanni Falcone. Da lì inizia la sua vita blindata. Ho chiamato l’opera ‘Franca’ sia per il diminutivo, sia per sottolineare l’autenticità di Francesca Morvillo come donna e come professionista. Questo è ciò che volevo regalare di lei a Corleone. Non amo dipingere le vittime di mafia perché si rischia di sminuirne il significato. Va fatto quando si sente veramente. E io l’ho sentito solo per la ‘Porta dei Giganti’ e per Francesca Morvillo”.
Francesca Morvillo campeggia sul muro del plesso scolastico nella via che porta il suo nome. Andrea Buglisi chiude così un simbolico cerchio: nel 2021 infatti è stato l’autore a Palermo della “Porta dei Giganti”, realizzata per la Fondazione Falcone nell’ambito del progetto “Spazi Capaci/Comunità Capaci” di Alessandro de Lisi. In quell’occasione Buglisi ha ritratto, a un passo dall’aula bunker dell’Ucciardone, i visi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. E ora, a Corleone, nella piazza a loro intitolata, c’è anche lei, “Franca”.
“Il volto di Francesca Morvillo in questa piazza - afferma il sindaco Nicolosi - ci richiama ad una precisa scelta di campo. Corleone deve essere ricordata perché cambia passo, intraprendendo un percorso da cui non si può tornare indietro e che è iniziato nel 2016 con l’arrivo della commissione prefettizia. Il loro compito fu quello di dare un segnale su qual era la strada da percorrere per il bene di tutta la città. Nel 2018 non potevamo non procedere sulla stessa via. Passiamo ai giovani corleonesi il testimone perché possano portare avanti ciò che stiamo facendo”.
Alla presenza delle autorità civili e delle forze dell’ordine, dei rappresentanti della giunta e del consiglio comunale, il libro è stato presentato dalle curatrici, le docenti Cetta Brancato, Giovanna Fiume e Paola Maggio, e da Alfredo Morvillo che ha ricordato che “la lotta alla mafia dev’essere un modo di vivere nel rispetto delle regole, stando lontani da qualsiasi cosa abbia il minimo sentore di malaffare”.
A moderare l’incontro Veronica Virga, dottoranda in giurisprudenza all’Università di Palermo. Hanno portato i saluti e sottolineato l’importanza di schierarsi senza ambiguità sul fronte della lotta alla mafia e al malaffare la dirigente scolastica dell’IISS “Don G. Colletto” Natalia Scalisi e il sindaco Nicolò Nicolosi.
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