venerdì, marzo 10, 2023

Clara Pasqua, sindaco dei ragazzi dell’I.C. “G. Vasi”, Corleone. Il discorso per la commemorazione del 75° anniversario dell’assassinio di Placido Rizzotto

Clara Pasqua

CLARA PASQUA

Buon giorno a tutti, sono Clara Pasqua ho 13 anni e venerdì 13 gennaio, sono stata eletta sindaco dei ragazzi dell'Istituto Comprensivo Giuseppe Vasi, progetto di legalità arrivato già al sesto anno.

L'obiettivo primario che mi pongo, insieme al mio consiglio, è di far acquisire ai ragazzi la consapevolezza della ricchezza e della bellezza del nostro territorio e dell'importanza di essere sin da piccoli dei cittadini attivi e responsabili, ciò costituisce l’obiettivo primario all'interno del percorso di educazione alla legalità della nostra scuola.

Una parola legalità che è divenuta di uso comune anche grazie al lavoro di caparbia ricerca della verità storica proprio su Placido Rizzotto.

Così oggi ci troviamo in questa piazza per commemorare il 75° anniversario della morte di Placido Rizzotto, il giovane sindacalista corleonese ucciso dai mafiosi solo perché voleva difendere i diritti della povera gente. Chi era Rizzotto lo sappiamo un po' tutti e lo ricorderanno gli altri interventi dei grandi, invece com’era  caratterialmente penso lo si possa intuire guardando una sua fotografia dove si coglie uno sguardo profondo e fiero che sicuramente lo caratterizzava e che deve  essere d’esempio per noi ragazzi per imparare come nella vita anche di fronte alle difficoltà dobbiamo continuare a lottare per ciò in cui crediamo mantenendo quella stessa fermezza e fierezza d’animo che riusciamo a cogliere  proprio da quella sua fotografia.

Il 24 maggio del 2012 si sono svolti i funerali di stato di Placido alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano; me lo ha raccontato mio padre, io ero troppo piccola per ricordare, mi ha anche detto che Placido a distanza di tanti anni aveva vinto perché i suoi concittadini questa volta erano tutti dalla stessa parte.

E parlando di Placido Rizzotto dobbiamo parlare anche del mio coetaneo Giuseppe Letizia, aveva 13 anni come me quando fu ucciso, la cui sfortuna fu quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato; assistette infatti al brutale omicidio di Placido Rizzotto e per questo fu ucciso con una iniezione fattagli dal medico mafioso Michele Navarra.

La nostra scuola, per mantenere vivo il ricordo di Giuseppe Letizia, gli ha intitolato la più bella aula informatica della scuola e ha concesso ai suoi parenti quel diploma di scuola media che purtroppo lui non potè mai ottenere.

E’ disgustoso pensare come la violenza mafiosa non si fermi neppure dinanzi alla vita di un bambino, come la crudeltà della mafia abbia negli anni distrutto intere famiglie e bloccato un intero territorio ed è per questo che da noi ragazzi deve salire forte un urlo per dire che tutto ciò che è accaduto NON ACCADE E NON ACCADRÀ MAI PIÙ, PERCHÉ OGGI NOI, GRANDI E PICCOLI, SIAMO “FUORI DI TESTA MA DIVERSI DA LORO”.

Grazie a tutti per l’attenzione. 


Corleone, 10 marzo 2023

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