Matteo Messina Denaro e il medico Alfonso Tumbarello
di Salvo Palazzolo
Arrestato il cugino omonimo di Andrea Bonafede, che aveva il compito di consegnare le ricette. Il professionista si era difeso sostenendo di non conoscere l’identità della primula rossa di Cosa nostra, ma è stato smentito dalle indagini dei carabinieri del Ros. I pm: "Assordante silenzio dell'intera comunità di Campobello di Mazara"
Sosteneva di essere vittima di Andrea Bonafede, il geometra che aveva fornito l’identità a Matteo Messina Denaro. In realtà, il dottore Alfonso Tumbarello, 70 anni, sapeva benissimo che le prescrizioni mediche le faceva per il falso Bonafede, ovvero il superlatitante di Cosa nostra. Questo sostiene l’atto d’accusa firmato dal procuratore capo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido.
Questo pomeriggio, il medico di Campobello di Mazara è stato arrestato dai carabinieri del Ros e dai colleghi del comando provinciale di Trapani. In carcere è finito pure un collaboratore del medico, che si occupava di consegnare le ricette, Tumbarello ne ha firmate 137: l'altro arrestato è il cugino omonino di Andrea Bonafede, il prestanome del latitante. I sostituti procuratori Pierangelo Padova e Gianluca De Leo contestano a Tamburello il reato di concorso esterno in associazione mafiosa e falso ideologico, Bonafede deve invece difendersi dall'accusa di procurata inosservanza della pena, quella di Messina Denaro.Tumbarello aveva firmato tante prescrizioni mediche per consentire a Messina Denaro di essere operato a Mazara del Vallo, nel 2020, e poi di effettuare le cure oncologiche di cui aveva bisogno, alla clinica Maddalena di Palermo, dove è stato arrestato, il 16 gennaio scorso.
Nei giorni scorsi, dopo le polemiche sul ruolo di Tumbarello, era intervento il vertice del Grande Oriente d’Italia, a cui il professionista è iscritto: il Gran Maestro Stefano Bisi ha sospeso a tempo indeterminato il medico massone, faceva parte della loggia “Valle di Cusa – Giovanni di Ganci”. Il medico pneumologo, che ha studio in corso Umberto primo, è andato in pensione il 31 dicembre scorso. Ma sarebbe rimasto in servizio, a tempo pieno, per il superlatitante di Cosa nostra.
Ora, il provvedimento firmato dal gip Alfredo Montalto contesta al medico di "aver compilato e redatto numerosissimi falsi documentali a nome del suo assistito Bonafede Andrea, garantendo all’esponente di vertice dell’intera associazione Matteo Messina Denaro, durante la sua latitanza, l’assistenza sanitaria, l’accesso alle cure pubbliche ed un intero percorso terapeutico sotto falsa identità, con ciò consentendo all’associazione mafiosa di continuare a essere gestita, diretta e organizzata dal predetto Messina Denaro". Ed è un atto d'accusa anche contro le complicità: "Tutte le indagini ancora in pienissimo e frenetico svolgimento sulla ricostruzione delle fasi che hanno preceduto la cattura di Messina Denaro - scrivono i pm nella loro richiesta - hanno innanzitutto offerto uno spaccato dell'assordante silenzio dell'intera comunità di Campobello di Mazara che, evidentemente con diversi livelli di compiacenza omertosa, paura, o addirittura complicità, ha consentito impunemente al pericoloso stragista ricercato in tutto il mondo di affrontare almeno negli ultimi due anni cure mediche e delicatissimi interventi chirurgici in totale libertà".
La Repubblica, 7/2/2023
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