Corleone, addio a Gina Scalisi, una grande educatrice attiva anche nella difficile trincea della sua città

La foto straordinaria (ph. Oliveri) della manifestazione antimafia di Corleone del 2 giugno 1992: al centro Gina Scalisi circondata dai suoi bambini 

di Dino Paternostro

Un pensiero affettuoso in memoria della d.ssa Gina Scalisi. La ricordo direttrice del circolo didattico di Corleone, quando il 2 giugno 1992, pochi giorni dopo la strage di Capaci, organizzò con le maestre e con gli alunni un corteo per le vie del paese per ricordare GIOVANNI FALCONE, FRANCESCA MORVILLO, ANTONIO MONTINARO ROCCO DICILLO E VITO SCHIFANI e protestare contro i mafiosi “corleonesi” che avevano organizzato quella terribile strage. Erano più di 800 bambini che sfilavano nelle strade della nostra città, additata ovunque come “capitale della mafia, “patria dei famigerati boss stragisti”.

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E il corteo era aperto da uno striscione splendido: “Vogliamo vivere con fierezza nella nostra Corleone”, uno slogan chiaro, diretto. Fu questo insieme alla reazione della società civile corleonese a far crescere un forte sentimento di impegno per la legalità e la giustizia, contro la mafia, a cominciare dalla feroce mafia di Corleone. Il 19 dicembre 1992 più di 500 studenti delle scuole superiori (classico, scientifico e agraria) parteciparono ad una manifestazione antimafia, organizzata dalla redazione di Città Nuove, nell’assoluta assenza del comune e della politica!

Ci voleva coraggio allora con Totó Riina, Bernardo Provenzano e Leoluca Bagarella liberi ad organizzare una simili manifestazioni. La d.ssa Scalisi con le sue maestre dimostrarono di averlo. Noi dimostrammo di averlo. Coraggiose anche le famiglie corleonesi, che autorizzarono la partecipazione dei loro figli. Non a caso, d’allora tanti giornali cominciarono a parlare dell’antimafia sconosciuta di Corleone, che divenne anche il titolo di un mio libro, pubblicato nel 1994. Tra gli altri, anche il Times di Londra intitolò: “I bambini di Corleone si ribellano contro la mafia”. 

Buon viaggio, d.ssa Scalisi! Che la terra ti sia lieve. 

Dino Paternostro