Dalla questione generazionale, che vede ogni anno 20 mila giovani abbandonare la Sicilia per studio o alla ricerca di lavoro, alla crescita delle disuguaglianze sociali e territoriali, ai problemi dell’istruzione e della sanità e dell’eventuale impatto dell’autonomia differenziata: si è parlato di questo nel corso della video intervista a Rosy Bindi, oggi presidente onorario dell’associazione Salute diritto fondamentale. Ma anche di legalità e lotta alla mafia e del ruolo della sinistra. Incalzata dal caporedattore di Rai Sicilia Rino Cascio che segnalava i gap col resto d’Italia in tema di scuola, Bindi ha definito “preoccupanti” i dati del nostro Paese sull’istruzione secondaria che trovano causa nella “insostenibilità di beni fondamentali come la scuola ma anche la sanità. Su questi temi dobbianmo suonare la sveglia alla politica”, ha detto. Bindi ha anche parlato della denatalità al sud come conseguenza della mancanza di lavoro e di servizi. E l’autonomia differenziata rischia di aumentare le disuguaglianze. “Alcuni problemi della sanità – ha rilevato Bindi- riguardano l’intero Paese. La sanità in Italia è sottofinanziata per circa 35 miliardi e anche il Pnrr ha destinato briciole al settore. Bisogna investire, governare, correggere le storture. Pensando che ogni regione possa fare per sé significa avere deciso di rinunciare definitivamente a una delle conquiste più importanti dal dopoguerra, un sistema sanitario universalistico. I beni comuni - ha sottolineato- si salvano tutti insieme” .Riguardo alla mafia Bindi ha rilevato che “oggi la sua forza è il sistema di complicità ancor di più che l’intimidazione. Combattere oggi la mafia è conoscerla ed è anche non depotenziare gli strumenti di indagine”. Sui ritardi negli affidamenti dei beni confiscati, che portano spesso al loro degrado o al fallimento se si tratta di imprese, Rosy Bindi ha auspicato il superamento delle inefficienze e ha detto che a capo dell’agenzia probabilmente ci vorrebbe una figura in grado di realizzare questo obiettivo. Si è poi chiesta perché protocolli importanti come quello che porta il nome di Giuseppe Antoci ( presente al congresso della Cgil) non diventino legge o lo diventino solo in parte mentre invece si abbassa la guardia sugli appalti”. Sulla sinistra Bindi ha detto che “deve avere l’ambizione di governo con idee di sinistra, non annacquando quelle della destra”.
martedì, gennaio 31, 2023
🟥 Rosy Bindi intervistata in video da Rino Cascio. Disuguaglianze, autonomia differenzata, lotta alla mafia, ruolo della sinistra i temi trattati durante il congresso della Cgil Sicilia
Dalla questione generazionale, che vede ogni anno 20 mila giovani abbandonare la Sicilia per studio o alla ricerca di lavoro, alla crescita delle disuguaglianze sociali e territoriali, ai problemi dell’istruzione e della sanità e dell’eventuale impatto dell’autonomia differenziata: si è parlato di questo nel corso della video intervista a Rosy Bindi, oggi presidente onorario dell’associazione Salute diritto fondamentale. Ma anche di legalità e lotta alla mafia e del ruolo della sinistra. Incalzata dal caporedattore di Rai Sicilia Rino Cascio che segnalava i gap col resto d’Italia in tema di scuola, Bindi ha definito “preoccupanti” i dati del nostro Paese sull’istruzione secondaria che trovano causa nella “insostenibilità di beni fondamentali come la scuola ma anche la sanità. Su questi temi dobbianmo suonare la sveglia alla politica”, ha detto. Bindi ha anche parlato della denatalità al sud come conseguenza della mancanza di lavoro e di servizi. E l’autonomia differenziata rischia di aumentare le disuguaglianze. “Alcuni problemi della sanità – ha rilevato Bindi- riguardano l’intero Paese. La sanità in Italia è sottofinanziata per circa 35 miliardi e anche il Pnrr ha destinato briciole al settore. Bisogna investire, governare, correggere le storture. Pensando che ogni regione possa fare per sé significa avere deciso di rinunciare definitivamente a una delle conquiste più importanti dal dopoguerra, un sistema sanitario universalistico. I beni comuni - ha sottolineato- si salvano tutti insieme” .Riguardo alla mafia Bindi ha rilevato che “oggi la sua forza è il sistema di complicità ancor di più che l’intimidazione. Combattere oggi la mafia è conoscerla ed è anche non depotenziare gli strumenti di indagine”. Sui ritardi negli affidamenti dei beni confiscati, che portano spesso al loro degrado o al fallimento se si tratta di imprese, Rosy Bindi ha auspicato il superamento delle inefficienze e ha detto che a capo dell’agenzia probabilmente ci vorrebbe una figura in grado di realizzare questo obiettivo. Si è poi chiesta perché protocolli importanti come quello che porta il nome di Giuseppe Antoci ( presente al congresso della Cgil) non diventino legge o lo diventino solo in parte mentre invece si abbassa la guardia sugli appalti”. Sulla sinistra Bindi ha detto che “deve avere l’ambizione di governo con idee di sinistra, non annacquando quelle della destra”.
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