L’abbraccio tra i due papi, Francesco e Benedetto XVI l’otto dicembre 2015 per l’avvio del Giubileo della misericordia
DI AGOSTINO PARAVICINI BAGLIANI
Il 5 gennaio, papa Francesco presiederà ai funerali di Benedetto XVI, papa emerito. Sarà la prima volta che un papa assisterà ai funerali del suo predecessore. La straordinarietà dell’evento conferma che con la rinuncia di Benedetto XVI il papato è entrato in una nuova fase della sua storia. I segni del cambiamento sono stati sotto gli occhi di tutti durante i nove anni di permanenza del papa emerito nel monastero vaticano Mater Ecclesiae.
Non si erano mai visti due papi, uno regnante, l’altro emerito, ambedue con lo stesso abito pontificale bianco. Chi non fosse stato al corrente non avrebbe potuto distinguire il papa regnante dal papa emerito. La situazione fu ben diversa all’epoca dell’unica libera rinuncia al papato prima di quella di Benedetto XVI. Nel corso della cerimonia solenne a Napoli, in Castelnuovo, il 13 dicembre 1294, il papa dimissionario Celestino V chiese di poter continuare a indossare gli abiti pontifici, mail cardinale Matteo Rosso Orsini si oppose,
obiettandogli che le sue dimissioni dovevano essere senza alcuna condizione; cosa che l’anziano papa accettò. Seguì un rituale mai visto, semplice e sobrio, ma al tempo stesso spettacolare: Celestino V discese dal trono, si tolse la tiara dal capo e la posò per terra. Si spogliò quindi di ogni altra insegna pontificale: del manto rosso, dell’anello e di ogni altro abito, compreso il camice. Quando Pietro del Morrone morì (19 maggio 1296) a Castel Fumone, il suo successore, Bonifacio VIII, avrebbe potuto essere presente ai suoi funerali ma preferì rimanere a Anagni, incaricando il cardinale celestino Tommaso d’Ocre di organizzarli a Castel Fumone, dove lo avevarinchiuso un anno prima. A Anagni, dove aveva l’abitudine di passare i mesi estivi, Bonifacio VIII celebrò una messa in memoria del papa defunto. La spoglia di Pietro del Morrone, deposta in una bara di legno, fu condotta a Ferentino, ove si era frattanto raccolta una grande folla. Il papa dimissionario fu sepolto vestito da monaco. Bonifacio VIII fu invece deposto nel suo magnifico sepolcro di marmo con la tiara a tre corone e gli abiti pontificali. La mano destra portava un anello d’oro con un grande e prezioso zaffiro, non sfaccettato e di grande valore.Anche ai funerali dell’ultimo papa dimissionario prima di Benedetto XVI non furono celebrati alla presenza del papa regnante. Il veneziano Angelo Correr, eletto papa Gregorio XII il 30 novembre 1406, non rinunciò al papato (4 luglio 1415) di sua propria volontà ma dopo molte trattative volte a permettere al concilio di Costanza di porre fine allo scisma. Morto a Recanati il 18 ottobre 1417, dove si era ritirato già nel gennaio 1416, i suoi funerali furono probabilmente quelli di un cardinale. Il concilio di Costanza lo aveva infatti nominato cardinale vescovo di Porto. Una situazione analoga riguarda anche Felice V, il duca di Savoia Amedeo VII eletto papa dal Concilio di Basilea (1439). Quando abdicò (7 aprile 1449), anch’egli dopo lunghe trattative, Niccolò V lo nominò cardinale del titolo di S. Sabina. Ritiratosi a Ginevra morì il 7 gennaio1451 e i suoi funerali furonoquelli di un cardinale.
Anche il numero molto ridotto di papi dimissionari — prima della celeberrima rinuncia di Celestino V, tutti i casi di papi dimissionari sono incerti o sono ancora oggetto di discussione — aiuta a spiegare perché la presenza di papa Francesco ai funerali del papa emerito Benedetto XVI è un evento unico nella storia del papato. Fin dai primi secoli di storia del papato vigeva infatti la norma secondo cui le trattative di elezione di un nuovo pontefice potevano iniziare soltanto tre giorni dopo la sepoltura del predecessore. La decisione solenne fu presa dal concilio romano riunitosi nella basilica di San Pietro sotto Bonifacio III (607-608), ma la tradizione era già allora molto antica e non sarà mai messa in discussione. Soltanto nel 1274, con il decreto di Gregorio X di obbligare i cardinali a richiudersi in conclave, lo spazio di tempo tra la sepoltura del pontefice defunto e l’inizio delle procedure di elezione passò da tre a dieci giorni, norma sostanzialmente ancor oggi valida.
La Repubblica, 3/1/2023
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