Il sindaco Nicolò Nicolosi |
Scrive il comune di Corleone sulla sua pagina Facebook: “Con la nomina di Calogero Scalisi e Gianfranco Grizzaffi, il sindaco Nicoló Nicolosi ha completato ieri la giunta comunale. Inoltre, alcune deleghe sono state rimodulate. Ecco quindi come sono distribuite:
Calogero Scalisi: Servizi cimiteriali; Parchi e giardini; Rigenerazione urbana con fondi regionali; Strade intercomunali e di connessione con grandi centri; Edilizia popolare ed aree di pertinenza; Autoparco e servizi a rate; Urbanistica, sanatoria edilizia e SUE.
Gianfranco Grizzaffi: Pubblica istruzione; Tradizioni popolari; Arredo e decoro urbano; Turismo e spettacolo; Giovani e tempo libero; Volontariato; Randagismo e canile municipale.
Giovanna Gaballo: Politiche ambientali; Servizi alla famiglia; Politiche sociali e sanitarie; Sport e inclusione sociale; Politiche del lavoro, Invitalia; Formazione professionale.
Salvatore Schillaci: Piano di Eliminazione delle barriere architettoniche PEBA; Sviluppo economico; Artigianato; Agricoltura; Commercio; Terziario; Attività produttive e SUAP; Politiche del traffico; Viabilità e Polizia municipale; Strade di penetrazione agricola; Piani particolareggiati; Borgo di Ficuzza”.
Incredibile, il sindaco Nicolò Nicolosi, dopo tanto trambusto sull’azzeramento della giunta, sulla necessità di un rilancio, di una svolta, di un’accelerazione, partorisce il topolino di un solo assessore nuovo, la Giovanna Gaballo, che sostituisce Clara Crapisi, dimessasi per motivi personali. Quindi un azzeramento ed una riconferma degli stessi assessori. Non ci vuole molto a porsi qualche interrogativo. Se erano bravi perché azzerarli? E se non lo erano perché riconfermarli? Il cambio di deleghe, tranne che non vi siano casi di “incrostazioni”, potrebbe anzi essere uno svantaggio. Dopo quattro anni qualche competenza gli assessori (anche quelli più sprovveduti) se la saranno sicuramente fatta. Cambiare settore e ricominciare daccapo, potrebbe essere un handicap. A un anno circa dalle elezioni potrebbe essere uno svantaggio, potrebbe comportare un rallentamento dell’attività amministrativa, perché gli assessori dovranno acquisire nuove dimestichezza e nuove competenze.
Sembra una mossa davvero autolesionistica e gattopardiana quella del sindaco: cambiare tutto per non cambiare nulla, facendo autogol. Un perfetto esempio di “annacamento”: produrre il massimo di movimento, senza nessun spostamento. A meno che - come si sussurra nei corridoi del municipio - l’obiettivo del sindaco (fallito, però) fosse quello di spingere fuori dalla giunta i due assessori di “Diventerà Bellissima”.
Una piccola osservazione in politichese, che ai cittadini interessa meno di niente, ma che potrebbe far riflettere gli addetti ai lavori.
Gaballo in giunta, “amica” di Totò Cuffaro, significa una scelta di campo, un avvicinamento del sindaco verso l’ex governatore della Regione, finito in carcere per favoreggiamento a Cosa Nostra (certamente non un reato da poco). Una scelta significativa, specialmente se combinata con la determinazione di lasciare fuori il Pd dalla nuova/vecchia giunta. Dopo il transito di Schillaci in F.I., infatti, l’area Pd non è più rappresentata. In maniera signorile il segretario Pd Claudio Di Palermo ha dichiarato che al suo partito interessano gli obiettivi programmatici, non le poltrone. È indubbio però che essere in giunta potrebbe facilitare il raggiungimento degli obiettivi.
Le scelte di Nicolosi, comunque, rappresentano una linea di tendenza con vista verso le prossime elezioni comunali.
Dino Paternostro
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