Per proporre ai lettori una “Corleone da riscoprire” abbiamo dovuto calpestare quintali di sterco di piccioni e di topi.
Abbiamo dovuto farlo per non dimenticare nulla di quei tesori abbandonati o pochissimo esplorati, che arricchiscono il patrimonio culturale corleonese pregno di un illuminante passato, che collocarono la nostra Corleone in una posizione di prestigio in ogni momento della storia siciliana.
Abbiamo rivisto l’ex Monastero Benedettino di Via XXIV Maggio e Casa Bentivegna dove si respira ancora oggi l’aria risorgimentale; e ancora la casa natale di Pippo Rizzo, a Piazza Nascè, ma abbiamo anche esplorato i tunnel, o quel che ne rimane, del sottosuolo, dove ancora persiste un velo di riservatezza, magari perchè interrotti volutamente dai proprietari, mentre altri sono crollati per l’incuria nel tempo.
Pare che negli anni ’50 venissero utilizzati anche dai mafiosi, quale via di fuga, e proprio per questo furono sigillati per volontà dell’autorità giudiziaria. I racconti degli anziani che li percorsero da bambini ci ridanno la speranza di potere riesumare queste opere e concederle alla pubblica fruizione, anche turistica.
A volte ci è sembrato di girare per una città abbandonata dal tempo, o che abbia subito una guerra devastante, eventi riconducibili a motivi diversi ma che sono alla ricerca di una soluzione a breve tempo per ridare a Corleone i tesori che i nostri avi costruirono con fatica, economia e sacrificio.
Il libro di Nadia Nicolosi, che ha curato la parte fotografica, ed Angelo Vintaloro, che si è occupato dei testi e di tutta la fase organizzativa a partire dall'apertura dei luoghi, racchiude tutto questo, accompagnato anche dallo splendore di Villa Provenzano a Chiosi con la collezione di carrozze d'epoca o di alcuni particolari della Chiesa Madre, di S. Maria e della Madonna delle Grazie.
Le circa 200 foto che corredano il testo danno ampio risalto alla curiosità ed alla problematica che trattiamo. E sono arricchite anche da foto d'archivio rincorse per mesi.
Tutto vecchio ma tutto nuovo all'occhio del corleonese attento, ma che spero diventi voglioso di rivedere tutto nel proprio splendore, iniziando a contribuire, ciascuno nel proprio piccolo, a ridare lustro a questi tesori che meriterebbero sorte migliore.
Ne parleremo domani 5 gennaio, alle ore 17,30, presso il complesso monumentale di S. Agostino a Corleone. Vi aspettiamo.
Angelo Vintaloro
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