«Ho proposto alla Fondazione intitolata a mio padre, animatrice di un premio giornalistico, che il prossimo sia l’ultimo», dice Claudio Fava, giornalista, scrittore, ex presidente della Commissione regionale antimafia. «Perché persino un premio può diventare una liturgia, un abbellimento della memoria». Il 5 gennaio, saranno trascorsi quarant’anni dall’omicidio di Giuseppe Fava, il fondatore del periodico “I Siciliani”, il protagonista di tante coraggiose inchieste sul potere in Sicilia.
Qualche tempo fa, ha detto: «Bisogna avere il coraggio di seppellire i nostri morti». Qualcuno polemizzò, l’antimafia sembra ancora impantanata. Come se ne esce?
«Io penso di averlo sepolto mio padre, nel senso buono.
domenica, dicembre 31, 2023
IL PERSONAGGIO. Claudio Fava: “Mio padre ucciso 40 anni fa e io cerco ancora la verità”
sabato, dicembre 30, 2023
Intervista al prof. Cesar Requesens, pronipote dell’ultimo principe di Pantelleria, una dinastia che ha segnato la storia e tanti luoghi della Sicilia
Il prof. Cesar de Requesens con Laura Liistro davanti al palazzo Requesens di Solarino |
di LAURA LIISTRO
Il Prof. Cesar Requesens da più di vent’anni sta riportando in vita la memoria storica della dinastia Requesens ripercorrendo, tra Italia e Spagna, luoghi che hanno traccia della dinastia. Fatti e personaggi che hanno segnato la Storia italiana e spagnola, in particolare la Sicilia sono protagonisti del grande lavoro di ricerca compiuto in sinergia da studiosi europei, dentro importanti archivi storici dove lo studio diretto del documento è fondamentale.
In questo importante lavoro di recupero della memoria storica, personaggi come il patriota e politico italiano Emmanuel Requesens, rivoluzionario siciliano, occupa un tassello importante in quanto custodisce verità nascoste della storia risorgimentale.
Terre come San Paolo di Solarino (Sr) che hanno ottenuto a fine settecento quell’identità popolare tramite la licentia populandi portano traccia architettonica catalana con il Palazzo Requesens e fanno comprendere la potenza politica e poi la decadenza della dinastia a fine settecento.
Per non dimenticare le bellezze architettoniche lasciate sul territorio del comune di Buscemi (Sr) che testimoniano il vissuto dei Requesens.
Un grande ed intenso lavoro di ricerca che riporterà alla luce tasselli attualmente dimenticati su territori colmi di storia. L’abbiamo intervistato con grande interesse.
Giuliana. Arriva Giusina in cucina. Ecco il Programma di Oggi 30 Dicembre 2023
Giuliana. Arriva Giusina in cucina. Ecco il Programma di Oggi 30 Dicembre 2023
✅Ore 15:00 Firmacopie del libro "Le ricette della mia vita" di #GiusiBattaglia con possibilità di acquisto del libero in loco.
✅Ore 16:00 Giusina incontra gli espositori del villaggio gastronomico alla scoperta dei prodotti tipici
venerdì, dicembre 29, 2023
Servizio civile, c’è il bando: posti per circa 2 mila progetti. Si va dalla cultura, all’ambiente, all’antimafia
Giorgio Mannino
Palermo - C’è tempo fino alle ore 14 del 15 febbraio 2024 per presentare la domanda di partecipazione ad uno dei progetti di intervento di Servizio civile universale (Scu) che si realizzeranno tra l’anno prossimo e il 2025 su tutto il territorio nazionale e all’estero. Pochi giorni fa, infatti, è stato pubblicato il bando per la selezione di 52 mila operatori volontari da impiegare nei vari programmi d’intervento.
In Sicilia i posti messi a disposizione sono per 1966 progetti promossi da vari enti che operano sul territorio. I progetti hanno una durata tra 8 e 12 mesi, con un orario di servizio pari a 25 ore settimanali oppure con un monte ore annuo che varia, in maniera commisurata, tra le 1.145 ore per i progetti di 12 mesi e le 765 ore per i progetti di 8 mesi, articolato su cinque o sei giorni a settimana.
Le strade e le piazze del capoluogo messe a ferro e fuoco nel 1866
Quella guerriglia contro il governo: Lombino e Michelon svelano una storia
Giusi Parisi
Un’insurrezione popolare palermitana del settembre 1866 sconosciuta ai più. Una crisi tra (neo) governati e governanti del neonato Regno d’Italia e non un semplice episodio di delinquenza collettiva come, invece, fu bollata. Quella che oggi chiameremmo guerriglia, all’epoca fu un moto di forte ribellione di un gruppo di repubblicani radicali i quali, grazie all’aiuto di esponenti clericali e filoborbonici, cercavano la rivincita contro i moderati e Giuseppe Mazzini.
La rivolta che mise a ferro e fuoco le strade e le piazze del capoluogo durò dall’alba del 16 a mezzogiorno del 22 settembre 1866 cioè sette giorni e mezzo e fu così chiamata utilizzando il nome di un noto gioco di carte.
Barricate a Palermo, La rivolta ibrida del Sette e Mezzo (I buoni cugini editori; pp. 184; 17 €) di Santo Lombino e Domenico Michelon è il libro che ogni siciliano dovrebbe avere nella biblioteca di casa perché racconta un avvenimento avvenuto nell’isola che sui libri di storia non c’è.
giovedì, dicembre 28, 2023
Ecco il Programma di Oggi 28 Dicembre 2023 di “Giuliana in Festa!
Ecco il Programma di Oggi 28 Dicembre 2023 di “Giuliana in Festa:
✅Ore 18:00 Musica Live con La Sala Di Franco
✅Ore 18:15 Historical Dance Academy
✅Ore 21:00 concerto Gospel Total Price
✅Dalle 16 alle 18:30 visite Teatralizzate al Castello di Federico II
✅A partire dalle 18, villaggio Gastronomico con degustazione di *SfincioneDolce e TabiscaGiulianese
mercoledì, dicembre 27, 2023
Marineo, “Parole incise. La voce del territorio”, mercoledì 3 gennaio, ore 20,30
“Parole Incise. La voce del territorio" nasce da un'idea di Maria Lucrezia Rallo con la collaborazione di Irene Paternostro, due giovani scrittrici locali con la passione per l'arte e l'amore per la parola.
Tutti noi dello staff crediamo fortemente nella forza evocativa ma anche distruttiva della parola ed è per questo che l'abbiamo messa al centro in un evento che vuole dare spazio a tutti coloro i quali vogliono esprimere il loro pensiero sul tema di "Luce ed Ombra". Pensiamo fortemente che un buon evento non possa essere scisso dalla musica, la danza e l'arte figurativa per questo troverete tutto ciò all'interno della nostra iniziativa.
SIMPOSIO DEI POETI MARINESI: UN'ARMONIA DI VERSI AL CASTELLO
Giovedì 28 dicembre, con inizio alle 20:30, la sala conferenze del Castello di Marineo ospiterà la dodicesima edizione del Simposio dei Poeti Marinesi. Evento a cura dell'assessorato alla Cultura, politiche giovanili, sport e spettacolo del Comune di Marineo, che unisce in un'unica kermesse poesia, musica e convivialità.
Il fascino intramontabile della poesia si esprimerà attraverso la lettura delle opere di circa quaranta autori partecipanti, promettendo una serata da trascorrere all'insegna della festa e dell'eleganza dei versi recitati. La tradizione si arricchisce quest'anno di nuova linfa vitale, poiché per la prima volta gli studenti delle scuole media e superiore di Marineo condivideranno le luci della ribalta con i poeti affermati. Gli alunni offriranno al pubblico la freschezza delle loro prime creazioni poetiche, gettando uno sguardo audace nel futuro dell'arte letteraria.
L’INCHIESTA. Sicilia vendesi, un affare privato
Una foto simbolica: manager in marcia verso l’affare Sicilia |
OSPEDALI, AEROPORTI, AUTOLINEE, ACQUEDOTTI, GESTIONE DEI RIFIUTI, MANUTENZIONI: REGIONE E COMUNI RIDUCONO LA SFERA PUBBLICA. ECCO PERCHÉ E CHI CI GUADAGNA
di Gioacchino Amato, Claudia Brunetto, Miriam Di Peri, Tullio Filippone e Giusi Spica
L’efficienza dell’imprenditoria privata al posto della fallimentare gestione clientelare del pubblico. Un cavallo di battaglia del centrodestra, lanciato in grande stile di pari passo con la nascita del partito-azienda Forza Italia di Silvio Berlusconi, nel 1994, ma contrassegnato negli anni a venire da alterne fortune e da qualche clamoroso flop. Un’idea, quella del privato preferibile per principio al “carrozzone Stato”, che ha affascinato a tratti anche la sinistra e i movimenti populisti. Peccato che “privatizzare” significhi spesso svendere aziende e interi comparti economici a multinazionali estere e lasciar gestire ai privati fiumi di denaro pubblico nei settori più strategici per una nazione, dalla sanità ai trasporti, fino ai rifiuti. Senza contare le incertezze sul futuro dei lavoratori delle società sul mercato. Adesso in Sicilia, dove anche per inefficienze e clientelismi ostinati c’è ancora molto di regionale e comunale, spira sempre più forte il vento delle dismissioni, favorito dalla comune trazione di destra dei governi, da Roma a Palermo.
martedì, dicembre 26, 2023
Allarme di Federconsumatori: attenti ai falsi gestori telefonici
L’ultima truffa: una chiamata avvisa di aumenti (fasulli) sul canone, poi il cliente viene contattato da un’altra società...
Tiziana Albanese
È allarme truffe telefoniche in città. Crescono, infatti, le segnalazioni allo sportello Federconsumatori da parte di cittadini che sostengono di essere stati contattati da presunti operatori della loro società telefonica per avvertirli dell’imminente aumento del canone. «Ho ricevuto una chiamata da un operatore Fastweb - racconta Giuseppe Messineo, cliente dell’azienda -, che mi ha informato dell’aumento di 5 euro al mese per il mio abbonamento, dovuto ad alcuni lavori sulla linea. La società avrebbe subito una multa da Agcom e si sarebbe vista costretta a scaricare i costi sui clienti.
L’INCHIESTA. Le foto di Messina Denaro e Graviano in platea al Costanzo Show per ucciderlo
I due boss latitanti al Parioli per preparare l’omicidio. L’attentato fu rinviato al ’93 e fallì.
DI LIRIO ABBATE
ROMA — Vedere i boss Matteo Messina Denaro e Giuseppe Graviano, l’uno accanto all’altro, seduti fra il pubblico del teatro Parioli a Roma mentre assistono al Maurizio Costanzo Show fa rabbrividire. Accadeva trentuno anni fa e all’epoca i due corleonesi erano, da latitanti, in missione a Roma per conto di Salvatore Riina. In queste foto inedite sembrano spettatori comuni che si godono lo spettacolo. E nessuno in platea, né tantomeno gli ospiti sul palco, può immaginare che fra il pubblico, a osservarli, ci siano i protagonisti della stagione di terrore che metterà a ferro e fuoco il Paese e le istituzioni. Al Parioli nell’inverno del 1992 i due boss studiano uno degli obiettivi da colpire, Maurizio Costanzo: uno dei punti del loro programma di morte, dopo l’assassinio dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e delle loro scorte. Il 13 maggio 1993 un’autobomba esplode in via Fauro a Roma. Costanzo e Maria De Filippi ne escono miracolosamente illesi.
“Made in Italy? Le aziende vanno via e noi in un limbo”: viaggio nella Torino operaia in crisi. Il caso della Lear (sedili auto) in presidio da un mese
La crisi dell'automotive colpisce duro, gli operai della Lear di Grugliasco da un mese davanti ai cancelli: "Viviamo in un limbo"
di Simone Bauducco
Tania è un’operaia. Ha lavorato per 28 anni come carrellista alla Lear di Grugliasco, nel torinese. Qui si producevano i sedili per le auto del gruppo ex Fiat, oggi Stellantis. 71mila sedili all’anno fino al 2016, oggi soltanto settemila. E così 310 operai oggi rischiano di perdere il posto di lavoro. “Viviamo in un limbo, non vediamo il futuro” racconta al Fatto.it l’operaia che da un mese e mezzo presidia i cancelli dello stabilimento insieme ai suoi colleghi. Grazie alle trattative, sono riusciti ad avere un anno in più di cassa integrazione straordinaria per il 2024. Ma non è facile vivere con la cassa integrazione.
Da domani, musica, visite guidate e degustazioni nel borgo medievale di Giuliana. La conduttrice televisiva Giusina Battaglia madrina della seconda edizione della manifestazione
PALERMO. Torna “Giuliana in Festa”: tanta musica, spettacoli e prelibatezze tipiche, a cominciare dallo sfincione dolce, da gustare nell’atmosfera magica dell’affascinante borgo medievale.
Da domani, mercoledì 27 dicembre, a sabato 30, seconda edizione della manifestazione che mette in mostra le eccellenze del territorio e che quest’anno ha una madrina d’eccezione: Giusina Battaglia, la conduttrice televisiva e ambasciatrice della cucina siciliana, che il 30 dicembre presenterà il suo ultimo libro “Le ricette della mia vita”. Da curiosa buongustaia e cuoca provetta, Giusina Battaglia, nello stesso pomeriggio farà delle “incursioni” negli stand dei prodotti tipici giulianesi.
lunedì, dicembre 25, 2023
Corleone, giovedì saranno esposti nel museo il miliare romano del 252 a.C. e i reperti di Cozzo Spolentino
Il miliare romano del 252 a.C. custodito nel museo civico “Pippo Rizzo” di Corleone (clicca sulla foto per avviare il video) |
Il miliare romano, il pezzo più pregiato del museo civico di Corleone, è stato rimesso a nuovo e giovedì 28 dicembre, alle ore 18.00, sarà nuovamente esposto al pubblico in vicolo Giovanni Valenti n. 2. Insieme al miliare saranno esposti per la prima volta e presentati al pubblico i reperti rinvenuti a Cozzo Spolentino durante le campagne di scavo condotte in quel sito nel 1993 e nel 1996.
L'importante intervento sul miliare è stato realizzato dalla dott.ssa Lorella Pellegrino, docente del corso di laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università di Palermo. Il prezioso manufatto è stato oggetto di un’accurata opera di pulitura, effettuata con impacchi emollienti, rimozione meccanica a bisturi di malta cementizia, rimozione dei licheni fogliosi bianco grigiastri e neri e con l’ integrazione delle lacune ad astrazione
domenica, dicembre 24, 2023
QUEL BAMBINELLO NATO SULLE MACERIE
Il Presepio della Cattedrale di Caltagirone ispirato al conflitto in Medio Oriente e all'attesa di pace. Tra le macerie alcune drammatiche foto che documentano l’orrore del massacro operato dai terroristi di Hammas il 7 ottobre scorso nel kibbutz Kfar Aza e al rave nel deserto del Negev, e la furiosa risposta dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza
di padre Giovanni Calcara
«Aspettavamo la pace, ma non c'è alcun bene, il tempo della guarigione, ed ecco il terrore!». Così, nel VII sec. avanti Cristo, si esprimeva il profeta Geremia.
Sembrano parole fatte per il tempo presente, anch’esso caratterizzato da guerra e violenza. Ed è proprio il tragico momento storico che stiamo vivendo ad aver suggerito un’integrazione della mostra realizzata nel Coretto della Cattedrale di San Giuliano di Caltagirone, dal titolo “Passione di Cristo, Passione degli uomini”, mostra visitata in questi mesi da diverse migliaia di persone.
Sviluppando un’idea di don Giuseppe Federico, i creatori Giacomo Lombardo e Stefano Indigeno hanno collocato il Bambino Gesù, non sulla soffice paglia degli abituali presepi, ma su un cumulo di macerie, a richiamare le macerie che si stanno
sabato, dicembre 23, 2023
MESSAGGIO DELL'ARCIVESCOVO DI PALERMO CORRADO LOREFICE PER IL SANTO NATALE 2023
Posseduti dal futuro, procuriamo di far vivere nel presente ciò che ci è stato donato nella speranza
Carissime, Carissimi,
è un tempo di particolare travaglio quello che stiamo vivendo. La Terra è sempre più arida, raggiunta da notizie che vengono dal passato, che ci catapultano indietro. Sentiamo il silenzio (l'assenza?) di Dio nel trambusto crescente della Casa comune.
Eppure oggi noi cristiani accogliamo un Bambino che è per tutti: "Promesso alla figlia di Sion, è nato il Messia a Betlemme, è apparsa la grazia in un uomo, speranza per tutte le genti" (Bose, Inno di Natale 32). Annunzio di novità. Di vita. Di futuro. Di gioia.
Dio nessuno mai lo ha visto. Gesù, il figlio nato dalla giovane donna di Nazareth che non era ancora andata a vivere con il suo promesso sposo Giuseppe, discendente della casa di Davide, è l'incarnazione e il racconto del Dio in cui crediamo e speriamo.
Il Bambino che nasce nel precario rifugio di Betlemme è quel Gesù di Nazareth che, divenuto adulto, lavorerà nella bottega dello sperduto villaggio della Galilea, percorrerà le strade della Palestina sanando quanti erano sotto il potere del male; il giusto che verrà accusato pretestuosamente, appeso sull'infame legno della croce e deposto nella tomba trovata vuota da Maddalena, da Pietro e dal discepolo amato in quel primo giorno dopo il sabato. Gesù è la risposta di Dio alla domanda di noi uomini: "Chi sei? Dove sei?"
Roberto Scarpinato: “Vietare la pubblicazione delle ordinanze di arresto è un vero e proprio regalo alle mafie…”
L’intervista de Il Fatto Quotidiano al senatore del M5S RobertoScarpinato. Qui il testo integrale:
Il governo ieri alla Camera ha dato parere favorevole all'emendamento Costa che vieta la pubblicazione delle ordinanze di arresto. Roberto Scarpinato, senatore M5S, ex magistrato antimafia a una nostra richiesta di commento ci risponde con una provocazione: "Se il motivo è di tutelare la privacy dell'indagato perché esiste la presunzione di innocenza, allora dovremmo arrivare al punto di vietare pure la pubblicità dei dibattimenti, perché la presunzione di innocenza esiste fino alla sentenza definitiva in Cassazione. In realtà, dietro il feticcio della tutela della privacy, elevato a valore supremo sull'altare del quale sacrificare il diritto all'informazione, si cela ben altro. Più che del giudizio penale hanno terrore del giudizio della pubblica opinione che deve essere tenuta all'oscuro degli affari sporchi dei colletti bianchi". In commissione Giustizia del Senato ieri, su richiesta del governo, è saltato il voto sul ddl Zanettin-Bongiorno che prevede, in caso di sequestro di dispositivi elettronici, un contraddittorio, sulla selezione del materiale, pm-parti in causa, che ha come conseguenza una discovery immediata degli elementi in mano all'accusa.
Matteo Messina Denaro e Giuseppe Graviano in platea da Costanzo per studiarne l’omicidio
I boss mafiosi Matteo Messina Denaro e Giuseppe Graviano seduti uno accanto all’altro tra il pubblico del Maurizio Costanzo Show al teatro Parioli di Roma, per ‘studiarè il famoso giornalista che Cosa Nostra intendeva colpire duramente, dopo l’assassinio dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e delle loro scorte. Erano gli ultimi mesi del 1992 e poco tempo dopo, il 13 maggio 1993, un’autobomba esplose in via Fauro a Roma, un attentato dal quale Costanzo e la sua futura moglie Maria De Filippi uscirono miracolosamente illesi.
Le immagini inedite, nelle quale i due corleonesi - già latitanti all’epoca e in missione a Roma per conto del capo dei capi di Cosa nostra Salvatore Riina - vengono immortalati dalle telecamere durante lo show, fanno parte dell’inchiesta coordinata dai procuratori aggiunti di Firenze Luca Turco e Luca Tescaroli e dal pm Lorenzo Gestri, sulle stragi al Nord in cui è indagato l’ex senatore Marcello Dell’Utri. Era indagato anche Silvio Berlusconi, morto lo scorso giugno.
Corleone, giovedì prossimo sarà presentato il nuovo allestimento del Miliare Romano del console A. Cotta (252 a.C.)
Giovedì 28 dicembre, alle 18.00, presso il Museo civico di Corleone, a distanza di 70 anni dal suo ritrovamento, verrà presentato al pubblico il nuovo allestimento del Milliarium romano di Aurelio Cotta, datato 252 a.C., l’unico ritrovato in Sicilia.
Contestualmente, saranno esposti al pubblico per la prima volta i reperti rinvenuti nel corso degli scavi condotti circa un trentennio fa nel sito archeologico di Cozzo Spolentino, concessi in deposito al Museo Civico di Corleone dalla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Palermo con cui si è istituita una proficua collaborazione. Si tratta di reperti che documentano l’occupazione del sito in età ellenistica (IV-III sec.a.C.) e che sono pertinenti sia a contesti domestici sia a spazi di carattere sacro e cultuale. Una successiva frequentazione in età alto medievale e islamica è attestata inoltre da vasellame comune e da cucina rinvenuto all’interno di una abitazione.
Come le vittime di violenza dovrebbero esprimere il proprio dolore? Gli esempi di Gino ed Elena Cecchettin, l’esempio di mamma Felicia Impastato
Mamma Felicia Impastato |
Dopo all’assassinio della giovane Giulia Cecchettin, perpetrato dall’ex fidanzato ed alle successive prese di posizione pubbliche della sorella e del padre della vittima di questo terribile femminicidio che ha provocato in tutto il Paese una forte reazione, scaturita in manifestazioni di piazza e cortei, si è dibattuto sul modo in cui le vittime di violenza dovrebbero esprimere il proprio dolore.
Sono di questi ultimi giorni le polemiche create dalla partecipazione di Gino Cecchettin alla trasmissione Che tempo che fa di Fabio Fazio e adesso la bufera provocata dalla copertina che L’Espresso ha dedicato ad Elena Cecchettin in quanto “persona dell’anno”, per essersi esposta contro la cultura violenta del patriarcato. In molti si sono domandati se sia più giusto scegliere il silenzio o parlare pubblicamente e prendere una posizione.
“Corleone in DanZa”: si esibiranno ben 160 allievi. Ospite d’onore il giovane danzatore corleonese Giuseppe Schillaci, unico italiano in gara al Prix di Losanna
“Corleone in DanZa” il prossimo 28 dicembre al Cine-teatro “A. Martorana” Si svolgerà il prossimo 28 dicembre, alle ore 21.00, presso il Cineteatro “A. Martorana”, la prima edizione di “Corleone in Danza”.
Musica, spettacoli e sapori genuini nel borgo medievale di Giuliana
La conduttrice televisiva Giusina Battaglia madrina della seconda edizione della manifestazione
PALERMO. Musica ovunque, in piazza e nelle chiese, spettacoli e tante cose buone da mangiare a cominciare dal tipico sfincione dolce, nell’atmosfera magica di un borgo unico, tutto da scoprire.
Dal 27 al 30 dicembre, torna “Giuliana in Festa”, seconda edizione della manifestazione che mette in mostra le eccellenze del territorio – artistiche, architettoniche e gastronomiche – e che quest’anno avrà una madrina d’eccezione: Giusina Battaglia, la conduttrice televisiva e ambasciatrice della cucina siciliana, che sabato 30 presenterà il suo ultimo libro “Le ricette della mia vita”.
venerdì, dicembre 22, 2023
Palazzo Adriano, dove le culture si mischiano
La “piazza grande” di Palazzo Adriano
Marcella Croce
Domenica ore 10.30, abbiamo appena avuto il tempo di ammirare la grande fontana ottagonale del 1608, quando un lungo e assordante scampanìo ha invaso tutto lo spazio della piazza Umberto I. Sembrava essere stato programmato proprio per accoglierci: erano le campane delle chiese di Palazzo Adriano, quella greca e quella latina. Durante la messa a S. Maria del Lume un gruppo musicale a tutto volume e con le porte aperte accompagnava la funzione religiosa, a cui Maria Ss. Assunta rispondeva con il silenzio pudico della sua ascendenza bizantina, della sua iconostasi, della sua ampia scala semicircolare che si dice abbia permesso al re Ferdinando IV di Borbone di arrivare a cavallo fino all’ingresso della chiesa.
Nel XV secolo una colonia militare albanese si insediò nella zona dell’attuale Castello, che oggi ospita il Museo Civico della Real Casina, con una sezione dedicata alla cultura Arbëreshë, dove sono esposti costumi tipici albanesi, paramenti sacri degli officianti di rito bizantino e gigantografie degli acquarelli che Jean Houel, realizzò nel 1782, raffigurando le donne di Palazzo Adriano in costumi tradizionali. Non lontano dal
PERSONAGGI ILLUSTRI. Le spoglie di Tomasi nel Pantheon isolano
Giusi Parisi
Detto, fatto. O quasi. Perché, in realtà, l’idea di ospitare nella chiesa di San Domenico, a Palermo, il Pantheon degli illustri di Sicilia, le spoglie dello scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa risale a due anni fa (anche se al Giornale di Sicilia il rettore della chiesa di San Domenico l’aveva rivelato agli inizi di novembre).
Quando, cioè, il figlio adottivo Gioacchino Lanza Tomasi, durante un tè pomeridiano, espresse questo desiderio al rettore di San Domenico, Sergio Catalano, architetto e teologo domenicano, che raccolse con gioia l’idea, iniziando a ‘lavorarci’ con passione e dedizione. E ieri è arrivata la notizia che ha reso felice, «anzi, felicissimo» padre Catalano: le spoglie del principe Tomasi di Lampedusa, autore de Il Gattopardo, saranno trasferite dalla tomba di famiglia presso il cimitero dei Cappuccini alla chiesa di San Domenico, ormai vero e proprio Pantheon di quei siciliani che hanno dato lustro all’isola. A comunicarlo è stato il presidente della Regione, Renato Schifani, che ha definito Tomasi di Lampedusa «l’autore del manifesto più vivo dell’identità e della cultura siciliana».
IL DIBATTITO. Non c’è pace cristiana senza lotta alla povertà
DI ANTONIO SPADARO
Le Scritture ci insegnano che si può aspirare a una convivenza solidale tra i popoli solo lavorando senza sosta sulle cause dei conflitti: l’ordine sociale non basta
«Non pensate che io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a mettervi la pace, ma la spada». Così Gesù nel vangelo di Matteo (10,34). Si resta sconvolti a leggere queste parole così dirette e inequivocabili, e forse per questo dimenticate. Non hanno nulla di irenico. Ma è lo stesso Gesù che sempre in Matteo afferma un mandato etico fondamentale: «Beati quelli che si adoperano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (5, 9). Forse è proprio in queste parole del Vangelo di Matteo che troviamo i due poli autenticamente cristiani della pace. E il tono più autentico delle beatitudini è quello che Pasolini ha voluto dare nella sua versione del Vangelo matteano: una beatitudine quasi rabbiosa.
IL LIBRO DI ATTILIO BOLZONI. Reporter di frontiera da Kabul a Palermo
DI LUCIO LUCA
Cinquant’anni di storia di un giornalista in prima linea sono inevitabil-mente cinquant’anni di storia di un Paese. E non solo, se nel corso della tua lunga carriera ti è capitato anche di raccontare guerre e massacri in Afghanistan, in Iraq, in Messico solo per fare qualche esempio. Raccogliere mezzo secolo di articoli e reportage da ogni parte del mondo è dunque un’occasione per passeggiare nel tempo riscoprendo storie che avevamo dimenticato e capendo, con il senno di poi, quello che stava per accadere.
Perché la cifra giornalistica di Attilio Bolzoni, giornalista siciliano de L’Ora e
Repubblica prima e del Domani adesso, è proprio questa: aver intuito prima di tutti gli altri – e raccontato con una scrittura di altissimo livello – alcuni passaggi fondamentali della storia degli ultimi decenni che possiamo finalmente rileggere in “Controvento, racconti di frontiera”, appena uscito per Zolfo Editore.
A Baucina il ricordo del sindacalista Nicolò Azoti ucciso dalla mafia 77 anni fa. La Cgil: “inserire la sua storia nel Pof dell’IC don G. Rizzo”
Un momento del ricordo di Azoti davanti alla targa commemorativa di corso Umberto I |
Il ricordo di Nicolò Azoti, ucciso a Baucina 77 anni. Dopo la corona di fiori davanti alla lapide in corso Umberto I, il sindacalista assassinato dalla mafia il 21 dicembre del 1946 è stato al centro di un dibattito con le classi della scuola secondaria di primo grado dell’istituto Don Rizzo di Ciminna, paese Natale di Azoti.
All’iniziativa hanno partecipato Gabriele ed Alberto Mastrilli, nipoti di Azoti, il sindaco di Baucina Fortunato Basile, gli assessori e alcuni consiglieri comunali, gli alunni dell’I.C. “Don Rizzo” accompagnati dai loro insegnanti, che hanno letto delle riflessioni sulla figura di Nicolò Azoti. Era presente Francesco Citarda, presidente della Coop “Placido Rizzotto” Libera Terra.
Ma il clandestino, in questo presepe, è Gesù
di Giuseppe Savagnone
Responsabile del sito della Pastorale della Cultura dell'Arcidiocesi di Palermo, www.tuttavia.eu. Scrittore ed Editorialista.
Dibattito sul presepe
Sta facendo discutere una proposta di legge – presentata al Senato, l’11 dicembre scorso, da una parlamentare di FdI, Lavinia Mennuni – che “vieta di vietare”, nelle scuole pubbliche, l’allestimento del presepe, così come ogni altra esibizione di «simboli religiosi, storici e culturali, i quali sono espressione valoriale della tradizione identitaria del popolo italiano».
Per quei dirigenti o quei collegi di docenti che ostacolassero simili iniziative scatterà, qualora il DDL venisse approvato , «un procedimento disciplinare secondo le norme».
Si è costituita la Rete palermitana per la difesa e l’attuazione della Costituzione
Il 18 dicembre si è riunito nei locali dell’Istituto Gramsci Siciliano un primo nucleo di associazioni per dare vita alla Rete palermitana per la difesa e l’attuazione della Costituzione.
ACLI Palermo, ANPI Palermo, ARCI Palermo, ATTAC Palermo, CGIL-Camera del lavoro metropolitana Palermo, Casa dell’equità e della bellezza, Centro Studi ed iniziative culturali Pio La Torre, Centro Ricerche Economiche e Sociali per il Meridione, Centro Studi Paolo e Rita Borsellino, CIDI Palermo, Fondazione Emanuele Parrino, Istituto Gramsci Siciliano, Laboratorio per la Difesa e l’Attuazione della Costituzione, Memoria e Futuro, MIR Palermo, Moto Perpetuo Onlus, Movimento Nonviolento Palermo, NEAVA Onlus, Noi Uomini a Palermo contro la Violenza sulle Donne, Pax Christi Palermo, Per il Pane e le Rose, Rete degli Studenti Medi Palermo, SUNIA Palermo, UDI Palermo, UDU Palermo, Voci nel Silenzio, Utopia Civica
condividono la preoccupazione per le sorti della nostra Costituzione. Ad oltre un anno dall'insediamento del governo più di destra della storia dell'Italia repubblicana, è sempre più evidente che ci troviamo di fronte a un disegno organico di restaurazione autoritaria sul piano socio-economico, istituzionale e culturale, che punta a stravolgere la carta costituzionale. Infatti "la madre di tutte le riforme" del Governo Meloni è l'elezione diretta del capo del governo, che
giovedì, dicembre 21, 2023
Trent’anni dopo la primavera di Palermo, la rinascita antimafia di Corleone continua
Particolare del mural di via Bentivegna con B. Verro |
di JOHN PHILLIPS
CORLEONE, Sicilia - Trent'anni dopo la mia prima visita in questo paese di collina per fare un reportage Times sugli alunni della scuola, sui sindacalisti e sui giornalisti che si ribellano alla mafia, il suo centro è stato trasformato, con un murale che celebra sia santi cattolici che un eroe laico ucciso da Cosa Nostra, mentre la splendida bellezza naturalistica che lo circonda è un'attrazione turistica in sviluppo.
La mia guida durante la visita, come la prima volta che venni a Corleone nel 1992, all’apice del sinistro potere del feroce clan mafioso dei “Corleonesi”, è Dino Paternostro, un sindacalista e giornalista combattivo, che ha fondato il giornale antimafia Città Nuove, pubblicazione retta da volontari sopravvissuta all'incendio dei propri uffici per mano mafiosa nel 1991, e alle minacce ripetute dei criminali al responsabile e alla sua famiglia. Mi mostra
In memoria di Francesco Bentivegna, eroe corleonese del risorgimento, ucciso dai Borboni il 20!dicembre 1856
La foto del vero volto di Francesco Bentivegna rinvenuta recentemente dal fotografo corleonese Mario Cuccia |
ANNA SQUATRITO
Il 20 dicembre del 1856 moriva, ucciso da piombo borbonico, il barone Francesco Bentivegna, "corleonese di nobili natali, seguace di Mazzini, promotore dell'insurrezione del novembre 1856 nei comuni rurali a sud di Palermo, che aveva gli stessi obiettivi dell'impresa di Carlo Pisacane e si concluse con l'arresto e la fucilazione dello stesso Bentivegna" (Santo Lombino).
Le sue ultime parole alla madre furono: "Confortati mia cara madre... io muoio per la libertà del popolo oppresso, il mio sangue germoglierà e farà libero il popolo oppresso, confortati e spera nell'avvenire".
Calabria. Con le scuole di Cassano all’Ionio, sui passi di Peppino e nello spirito di padre Puglisi
GIUSEPPE LUMIA
La mattina del 19 Dicembre ho incontrato gli alunni e le alunne di due Istituti della provincia di Cosenza, uno di scuola primaria e media inferiore, situato in una frazione a rischio di Lauropoli, e l’altro di scuola superiore, a Cassano.
Qui studenti ed insegnanti sono impegnati in un percorso culturale ed educativo così qualificato che apre il cuore: c’è bisogno di un lavoro costante e incisivo in grado di alimentare e preparare la classe dirigente capace finalmente di coniugare virtuosamente legalità costituzionale e sviluppo sostenibile, socialmente e ambientalmente.
mercoledì, dicembre 20, 2023
Cgil Palermo, si allarga la segreteria provinciale, con l’ingresso di due nuovi componenti, Bijou Nzirirane e Dario Fazzese. Ridulfo: “Più forza all’iniziativa politica, per rispondere alle tante sfide in campo”
Bijou Nzirirane e Dario Fazzese |
Palermo 20 dicembre 2023 – La segreteria della Cgil Palermo passa da tre a cinque componenti. A fare il nuovo ingresso nella segreteria provinciale, composta dal segretario generale Mario Ridulfo e dai segretari Laura Di Martino e Francesco Piastra, sono Bijou Furah Nzirirane, 46 anni, nata a Bukavu, nella Repubblica democratica del Congo, responsabile dell’ufficio migranti Cgil Palermo e Dario Fazzese, 43 anni, segretario generale della Flai Cgil Palermo.
L’elezione è avvenuta nel corso dell’assemblea generale, che si è svolta oggi presso la Cgil Sicilia, in via Bernabei, alla presenza del segretario generale Cgil Sicilia Alfio Mannino e della segretaria nazionale Cgil Daniela Barbaresi. Una segreteria a cinque, che si amplia su proposta del segretario Cgil Palermo Mario Ridulfo, rispetto a quella a tre eletta a marzo scorso, a conclusione della fase congressuale.
Domani ore 11,30 a Baucina il ricordo del sindacalista Nicolò Azoti. Cgil Palermo: “Azoti, caduto sulla trincea della lotta per i diritti”
Palermo 20 dicembre 2023 - Domani a Baucina il ricordo di Nicolò Azoti, segretario della Camera del Lavoro di Baucina ucciso il 21 dicembre 1946, cinque mesi prima della strage di Portella della Ginestra.
Cgil, Libera e l’amministrazione comunale, assieme a docenti e alunni dell’Istituto comprensivo Don Rizzo di Ciminna, renderanno omaggio al sindacalista alle ore 11,30 in corso Umberto I con una corona d’alloro presso la lapide commemorativa e alle 12 nell’aula consiliare si terrà un dibattito con la partecipazione delle classi della scuola secondaria di primo grado. Interverranno, il sindaco di Baucina Fortunato Basile, la dirigente scolastica del Don Rizzo Giovanna Lascari, il presidente della coop Libera Terra Francesco Citarda, il responsabile dipartimento Archivio e memoria storica della Cgil Palermo Dino Paternostro e Gabriele Mastrilli, nipote di Nicolò Azoti.
martedì, dicembre 19, 2023
Partinico, presentazione del libro di Nino Mannino “Conversazione sulla Sicilia”
Giorno 30 dicembre, alle ore 18.00, presso la Camera del Lavoro di Partinico, si presenterà il libro di Nino Mannino, dirigente comunista siciliano e deputato nazionale, recentemente scomparso, "Conversazione sulla Sicilia", edito da Istituto Poligrafico Europeo. Interverrano Gemma Mannino Contin, l'editore Dario Carnevale e Matteo Di Figlia, storico e docente UniPa.
Alla fine degli anni '50 la Sicilia è in fermento, stretta da un lato dall'occupazione delle terre incolte e, dall'altro, dalle grandi migrazioni di giovani e di interi nuclei familiari verso le fabbriche del Nord.
lunedì, dicembre 18, 2023
Giuliana, dal 27 al 30 dicembre COLLETTIVA D’ARTE
Una bella novità a Giuliana #COLLETTIVA D'ARTE. Dal 27 al 30 Dicembre, partecipa ed #esponi le tue opere d'arte
Il Sindaco
Francesco Scarpinato
L'Amministrazione Comunale
Il falso bersaglio del progetto sull’educazione sentimentale
di Giuseppe Savagnone
Un progetto educativo ambizioso
È il caso di fermarsi a riflettere sulla portata e il significato del progetto presentato dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, col titolo “Educare alle relazioni”, – sulla stampa lo si è chiamato anche «educazione sentimentale» -, che dovrebbe essere avviato nelle nostre scuole superiori già dal prossimo gennaio o febbraio. Se non altro, perché esso pretende di essere una significativa innovazione nel nostro sistema d’istruzione e mira ad incidere sulla formazione delle nuove generazioni.
MAXI-PROCESSO: GIORDANO E MINEO, EROI SENZA PASSERELLE
Trentasei anni fa, era il 16 dicembre del 1987, nell'aula bunker dell'Ucciardone a Palermo, il presidente Alfonso Giordano lesse il dispositivo della storica sentenza che concludeva il Maxiprocesso di primo grado a Cosa Nostra: 346 condannati e 114 assolti; 19 ergastoli e pene detentive per un totale di 2665 anni di reclusione.
Riproponiamo l'articolo che Piero Melati scrisse il 12 luglio 2021 per la scomparsa del presidente Giordano, ricordando anche il direttore dell'aula bunker Vincenzo Mineo
di PIERO MELATI
Il presidente del Maxiprocesso a Cosa Nostra, Alfonso Giordano, è morto a Palermo a 92 anni, appena poco dopo la scomparsa di un altro eminente siciliano, Vincenzo Mineo, il custode giudiziario di quella Aula Bunker dove il grande “processone” si era celebrato in mondovisione, nell’anno di grazia 1986. Un destino parallelo legava dunque questi due siciliani a quell’evento e a quel luogo, che hanno cambiato la vita di una città e la storia di un paese.
L’INTERVENTO. Il riscatto della sinistra
ACHILLE OCCHETTO
Non c’è una opposizione. Questo è il mantra diffuso dai mass media, anche da quanti si oppongono con vigore alle attuali derive autoritarie, inconsapevoli di correre il rischio di alimentare senza volerlo l’area dell’astensionismo.
Non ci si accorge che quel mantra è vero solo in parte. Se si sta ai fatti le sinistre e la stessa opposizione sociale negli ultimi tempi hanno rilanciato, attorno a obiettivi concreti e comprensibili, gli stessi temi discussi nei talk politici dove nel contempo si denuncia la mancanza di una opposizione.