L’intervento del sindaco di Palermo Roberto Lagalla |
“Brutta la prima” del sindaco della Città metropolitana di Palermo, Roberto Lagalla. Non si capisce cosa sia venuto a fare oggi pomeriggio a Corleone. A parlare della SP4 ed SP2? Ma non sapeva cosa dire, tanto che ha passato la parola all’ing. Salvatore Pampalone. Il quale (non può fare diversamente) ci parla dei progetti, del lotti, dei finanziamenti arrivati o in lista d’arrivo. Ma la SP4 è sempre lì, somiglia ad un campo di battaglia, intransitabile, anche formalmente chiusa al traffico. Chi la percorre lo fa a proprio rischio e pericolo. Ad un certo punto, lo stesso Lagalla ha avuto l’onestà di dire che “continuiamo a prenderci in giro…”.
Aggiungendo: “I soldi li restituiamo perché non sappiamo spenderli”.
“I nostri giovani vogliono tornare”(?), ha detto Lagalla. Io non sono così sicuro che vogliono tornare in questa nostra terra, che non è terra per giovani. E Lagalla si è lasciato andare a sociologismi e psicologismi: ha criticato il modo di dire “megghiu suli chi mali accompagnati”, ha attaccato la “burocrazia demenziale”; si è lamentato: “sento il bisogno di fare le cose, ma mi sento le ore tarpate”.
Un atteggiamento da politico di opposizione e non di uno che negli ultimi cinque anni è stato saldamente nel governo regionale di Musumeci.
Nè critica nè autocritica, solo frasi banali che a nulla servono per risolvere i nostri problemi. L’unica cosa concreta è stata l’idea di assegnare ai comuni i fondi della provincia per la manutenzione delle strade, “dato che la provincia non riesce a farla”.
I sindaci sono passati all’attacco. Giuseppe Oddo, sindaco di Campofiorito: “non possiamo condannare alla chiusura le nostre aziende agricole che producono formaggi di qualità e prodotti d’eccellenza per le pessime strade che abbiamo. Non possiamo garantire il diritto alla salute ai nostri cittadini perché il nostro ospedale sta morendo”.
Il sindaco di Roccamena Pippo Palmeri: “ancora di programmazione dobbiamo parlare? Consegniamo le nostre fasce tricolori alla Faraoni. Ci stanno chiudendo l’ospedale”.
Franco Scarpinato, sindaco di Giuliana: “ho detto ai miei cittadini che dovevo partecipare ad una riunione importante per affrontare i problemi della viabilità. Ma adesso mi iscrivo al partito della rassegnazione. Non si muove nulla”.
Sindaco di Camporeale Luigi Cini: “ho pulito con le mie macchine e la mia benzina le strade provinciali! Non vedo nessun problema risolto. Da marzo farò lo sciopero della fame”.
Luciano Marino, sindaco Lercara Friddi: “dopo due ore che diamo qui non capisco come ne usciamo da questa empasse”.
Non si capisce perché il sindaco di Corleone Nicoló Nicolosi ha voluto convocare una riunione, sollecitata a novembre dal Comitato “Vogliamo la strada Corleone-Partinico”, senza però invitare il comitato e senza dare la parola a qualche rappresentante presente. Pensa di essere autosufficiente? Sbaglia di grosso.
Vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane. Sulle Madonie i giovani hanno organizzato una marcia per rivendicare il diritto a restare nelle loro terre. Anche il Corleonese dovrebbe farsi sentire, scuotendo le istituzioni troppo imbalsamate. (dp)
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