E la disfida di Corleone, cominciata nel pomeriggio di domenica 16 ottobre in Villa comunale, finì a colpi querele! Oggi pomeriggio, infatti, in una diretta Facebook, il sindaco di Corleone Nicoló Nicolosi ha annunciato di avere sporto querela per diffamazione contro Marcus Salemi e Biagio Cutropia.
I motivi? Per il primo quello di aver sostenuto falsamente nell’intervento fatto nella seduta consiliare aperta al pubblico di domenica scorsa che il sindaco nel 2021 aveva fatto il vaccino anti-covid senza averne diritto; e di aver aggiunto in una diretta Facebook di ieri che Nicolosi aveva detto che di mafia a Corleone non se ne doveva parlare più. “Si rende conto della gravità di quello che ha detto? - aveva sottolineato Salemi, rivolto al sindaco - (come dire ai mafiosi) potete fare tutto quello che avete fatto finora, noi non vi disturberemo! Veramente raccapricciante!”.
La querela a Cutropia è scattata perché ha condiviso quest’ultima osservazione di Salemi. Infatti, Biagio Cutropia su Facebook ha scritto: “Fa effetto sentire il sindaco di Corleone che in Consiglio Comunale affermi (sic!) che di mafia non bisogna parlarne più”.Secondo il sindaco di Corleone, il vaccino anticovid l’aveva fatto perché le norme vigenti (ignorate dai più) lo consentivano; mentre con la frase “di mafia non se ne deve parlare più” intendeva dire esattamente l’opposto di quello che i querelati lo hanno accusato di dire. Cioè, “di mafia non si deve parlare più perché la dobbiamo cancellare, estirpare da Corleone e dalla Sicilia”, ha precisato Nicolosi.
Quando un confronto politico-amministrativo tra i cittadini e gli amministratori sfocia nelle querele non è mai una bella giornata. È paradossale, infatti, che una seduta consiliare aperta al pubblico con l’intento di favorire confronto e dialogo finisca alzando il muro dell’incomunicabilità. La rabbia e la contrapposizione non sono mai buone consigliere. Non c’è dubbio che il “cretino” scappato domenica scorsa al sindaco è stato uno scivolone gravissimo. Come gravissimi sono stati gli applausi dei cittadini e il silenzio del presidente Siragusa e dell’intera maggioranza (compresi i consiglieri e l’assessore di “Diventerà Bellissima”, che magari in privato hanno espresso solidarietà a Salemi).
L’interpretazione data da Salemi e da Cutropia del passaggio “di mafia non dobbiamo parlare più”, che ha offerto il fianco alla doppia querela, è stato un altro scivolone gravissimo.
In questo clima, in un contesto in cui non si capisce più chi è maggioranza e chi è opposizione, con quale serenità si potrà amministrare Corleone in quest’ultimo anno?
Ci permettiamo di ipotizzare due possibili soluzioni. La prima potrebbe essere una seduta consiliare di chiarimenti e di scuse reciproche, con il conseguente ritiro delle querele, accompagnata da un programma di fine consiliatura e da una chiara delimitazione dei ruoli di maggioranza e di opposizione.
La seconda, le dimissioni anticipate di sindaco, giunta e consiglio per andare al voto al più presto possibile.
Tertium non datur. A meno che non si voglia un poco gratificante (per i cittadini) tirare a campare.
Dino Paternostro
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