E’ morto giovedì all’età di 86 anni Peppino Reina, impie-gato dei Cantieri Navali di Palermo, Rsu storica della Fiom dal 1963 al 1992. Nato a Calamonaci, in provincia di Agrigento, da Totò Reina e Ninetta Azoti, era nipote di Nicolò Azoti, suo zio materno, assassinato dalla mafia a Baucina nel 1946. Appassionato alla lavorazione del ferro, il mestiere del padre, che era fabbro ferraio, (la madre ostetrica della condotta comunale per circa 40 anni), Peppino Reina a 16 anni decide di frequentare l’Istituto Nautico di Palermo, sezione costruzioni navali. Assunto ai Cantieri Navali Rodriquez di Messina, venne poi chiamato al Cantieri Navali Riuniti di Palermo e qui iniziò la sua militanza nel sindacato, la Fiom, e in politica, nella federazione socialista.
Alla Camera del Lavoro tra i maestri ebbe Ugo Minichini, Ciro Camarda e Vito Leo, mentre alla segreteria Fiom si avvicendavano Peppino Miceli e Luigi Colombo e ai Cantieri navali lo affiancavano Palmeri e D’Angelo, maestri di vita e di mestiere.
Il 9 aprile del 2019 Reina fu invitato a partecipare all’iniziativa della Fiom Palermo ‘120 di lotte per il lavoro’ e intervenne assieme a Ottavio Terranova, vice presidente dell’Anpi nazionale e delegato al cantiere dal 1950 al 1956, Luigi Colombo, segretario della Fiom di Palermo dal 1958 al 1965; Giovanni Vallone, delegato dal 1992 al 2001; Agostino Levantino, delegato dal 2000 al 2006; Francesco Foti, delegato dal 2006 al 2017 e Serafino Biondo, delegato dal 2012 ad oggi.
“Per trent’anni nostro delegato, è stato un grande punto di riferimento per tutti gli impiegati. E, assieme al gruppo dirigente della Fiom, ha lavorato all’unione tra la classe operaia e quella degli impiegati – lo ricorda Francesco Foti, segretario generale Fiom Palermo - Nel 2019, all’iniziativa, nata anche per sottolineare l’importanza del ruolo del delegato sindacale all’interno dei luoghi di lavoro, ruolo imprescindibile per l’esistenza stessa del sindacato, la sua fu una testimonianza sincera e appassionata. In quell’occasione abbiamo presentato e distribuito ai partecipanti e ai delegati del cantiere navale e della Fiom il suo libro sul Cantiere Navale di Palermo ‘L’anima della Città. Vista da un uomo che ha vissuto una vita ai cantieri navali di Palermo’”.
L’iniziativa, aperta dal segretario generale Fiom Palermo Angela Biondi e conclusa dal segretario nazionale Emilio Miceli, era stata organizzata per ricordare Peppino Miceli, operaio e delegato al cantiere navale e storico segretario della Fiom e della Cgil Palermo, a dieci anni dalla scomparsa.
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