Palermo 15 settembre 2022 – Crisi economica e povertà dei lavoratori e delle famiglie: su questi temi si mobilita la Cgil Palermo, con un’iniziativa che vedrà domani mattina un “volantinaggio di protesta” all’interno dei tre mercati storici di Vucciria, Capo e Ballarò.
E’ solo la prima di una serie di iniziative organizzate nell’ambito di una mobilitazione nazionale della Cgil per evidenziare le condizioni di difficoltà delle famiglie a causa degli effetti della crisi energetica e del rialzo dell’inflazione: lavoratori e pensionati sono più poveri e i giovani vedono il proprio futuro compromesso.
Domani alle ore 8,30 appuntamento davanti alla sede della Camera del Lavoro, in via Meli, 5, per attraversare i tre mercati, a partire da quello della Vucciria (ore 9). A seguire, il volantinaggio proseguirà al Capo e al mercato di Ballarò, per concludersi a fine mattinata. Partecipano all’iniziativa “Mobilitiamoci” messa in campo dalla Cgil palermitana il segretario generale Cgil Sicilia Alfio Mannino e il presidente di Federconsumatori Palermo Lillo Vizzini.
La Cgil chiede un intervento urgente per tutelare salari e pensioni, redistribuire la ricchezza e tassare chi nella speculazione e nella rendita della crisi è ancora più ricco.
“Bisogna tutelare e proteggere l’occupazione e i redditi, per questo diciamo che bisogna mobilitarsi, per questo esigiamo risposte – dichiara il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo - Occorre che il governo, le forze politiche e quanti si candidano al governo delle città, della Regione e dello Stato mettano al centro i bisogni delle persone e si occupino dei problemi della gente”.
E rincora la dose il segretario generale Cgil Sicilia Alfio Mannino: “Non possiamo aspettare i tempi di insediamento del nuovo governo e del nuovo parlamento. Servono immediate misure che contrastino la crescita dell’inflazione e del caro bollente, che stanno falcidiando il potere d’acquisto di salari e pensioni. Blocco delle tariffe, ridurre le tasse ai redditi medi bassi aumentando il netto in busta paga, consentendo di percepire una mensilità in più, sono misure non più rinviabili. Per questo in tutta la Sicilia siamo impegnati in una grande campagna di mobilitazione”.
A Palermo, in un anno, da giugno 2021 a giugno 2022, i prezzi al consumo sono aumentati: del 10 per cento quelli alimentari, del 16 per cento quelli dei trasporti, del 30 per cento quelli di acqua, elettricità e combustibili. I soli beni energetici sono aumentati rispetto all’anno precedente del 48 per cento. A questi dati (dell’ufficio statistico del Comune di Palermo) vanno sommati i rincari dei mesi di luglio-agosto e settembre di quest’anno.
“Non c’è ancora l’esatta percezione di quello che accadrà ma già adesso siamo davanti a una crisi economica che si sta aggravando. E a Palermo la crisi è diventata strutturale – analizza il segretario Cgil Palermo Mario Ridulfo - Nell’ultimo decennio la città ha perso quasi 30 mila residenti. Solamente da gennaio 2022 a giugno 2022, la popolazione è diminuita di tremila persone, una media di 500 abitanti in meno al mese, 769 residenti in meno ogni mese in tutta la provincia. E il calo delle nascite prosegue inarrestabile”.
Secondo l’Istat, la soglia di povertà di una famiglia di una città metropolitana del Sud, composta da 4 persone di cui uno minorenne, è fissata in 1.410 euro. “A Palermo, dove tante famiglie sono mono reddito, con lavori precari o discontinui, significa che molte famiglie stanno in difficoltà già adesso, figurarsi con le previsioni che si fanno- prosegue Ridulfo - La crisi energetica, in un contesto di guerra nel cuore dell’Europa e della speculazione, sta colpendo le famiglie già indebolite da una crisi lunga dieci anni e dalla pandemia. E il rialzo dell’inflazione determina un impoverimento dei lavoratori e dei pensionati che hanno a carico spesso figli disoccupati che per lavorare debbono emigrare nuovamente come i padri e i nonni. La situazione, insomma è destinata a peggiorare”.
Dati in rialzo confermati dall’osservatorio di Federconsumatori Palermo. “Ai nostri sportelli registriamo un incremento del 200 per cento di richieste di rateizzazione delle fatture da parte delle famiglie che non riescono a pagarle – dichiara il presidente Lillo Vizzini - Le famiglie sono costrette alla scelta: o pagare le bollette o riuscire ad apparecchiare la tavola. Il tasso inflazione all’8,4 per cento ha fatto schizzare alle stelle il prezzo dei beni alimentari, tra i primi pane pasta, ortofrutta, mediamente, aumentati del 15-20 per cento. U aumento a macchia di leopardo che sta toccando tutta la città”.
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