Enrico Letta e Giuseppe Conte |
Caro Letta, caro Conte, le destre dilagheranno in parlamento, e voi ne siete i responsabili. Ciononostante vi voteremo. Evitiamo che la mancanza di una sinistra-sinistra, giustizia-e-libertà, egualitaria, laica, illuminista, provochi uno scoraggiamento tale da far restare anche un solo elettore democratico a casa
PAOLO FLORES D’ARCAIS
Caro Letta, caro Conte, peccato che nulla sappiate di Renato Cesarini, grandissima mezz’ala della Juventus nei primi anni trenta, che risolveva partite con un gol all’ultimo minuto (da cui la locuzione “in zona Cesarini”, passata dal calcio al linguaggio comune). O che la “zona Cesarini” l’abbiate comunque in gran dispetto, visto che anziché segnare il gol delle candidature comuni nei collegi uninominali avete deciso lo sciagurato e duplice autogol di andare alle urne divisi, regalando alle destre ex-post-neo-filo-para fasciste decine e decine e decine di seggi nel nu0vo parlamento. Grazie ai quali scranni, elargiti dalla vostra miope boria identitaria, tali destre avranno altissime probabilità di poter fare a pezzi la Costituzione repubblicana (che odiano con tutto il cuore, visto che nasce dalla Resistenza antifascista) senza che si debba tenere un referendum con cui we, the people, potremo approvare o rifiutare lo scempio che ne faranno.
Caro Letta e caro
Conte, complimenti, dunque. Les jeux sont faits, rien ne va plus.
Le destre ex-post-ecc dilagheranno in parlamento, e voi ne siete i
responsabili. Caro Letta, ha poco senso gridare al pericolo ora,
visto che il rifiuto catafratto di ogni accordo con il M5S tale pericolo ha
alimentato all’attuale dismisura, che ogni sondaggio certifica e accresce. Caro
Conte, ha poco senso dichiarare di essere “assolutamente orgoglioso” della
controffensiva ucraina contro l’invasione putiniana ma di essere fermamente
contrario all’invio di armi alla Ucraina stessa. Bisogna avere più rispetto per
le signore, in questo caso la signora Logica: la controffensiva, che speriamo
sempre più vittoriosa fino a completa cacciata degli invasori, è il frutto
dell’invio di armi su cui per troppo tempo l’Occidente è stato taccagno.
Smettere di inviarle significa offrire all’invasione di Putin nuove occasioni
di stragi, occupazioni e terra bruciata.
Eppure, cari Letta e
Conte, vi voteremo. Comunque. Sul sacrosanto desiderio di punirvi farà aggio il
senso di responsabilità, che noi elettori democratici a differenza di voi
possediamo, e di perenne riconoscenza verso il patrimonio di morti, torturati,
incarcerati, esiliati della Resistenza, da cui è nata la Costituzione che ci
rende con-cittadini. E che voi avete evidentemente dimenticato (leggetevi il
libro di Aldo Cazzullo appena uscito, “Mussolini il capobanda” per rinfrescarvi
memoria e coscienza). Vi voteremo anche se non lo meritate, per aumentare le
chance di poter combattere in un referendum gli oltraggi e le infamie che
contro la Resistenza e la sua Costituzione queste destre compiranno.
Chi votare, però? I
lettori di MicroMega, da buoni illuministi, decideranno secondo propria testa,
senza invocare o accettare le dande di chicchessia. Mi limito a qualche
considerazione “sine ira et studio”.
Innanzitutto voterà
anche chi non andrà alle urne o consegnerà la scheda in bianco o la
impreziosirà di qualche improperio. Chi “non vota” si illude di non votare, il
suo “non voto” matematicamente equivale a un voto frammentato tra i vari
partiti in proporzione esatta a quanto faranno i cittadini che metteranno nelle
urne una scheda valida. Analogamente a chi non riempie nessuna casella dell’8
per mille. Chi non vota, pur condividendo un sentimento politico
giustizia-e-libertà, in realtà darà mezzo voto alle destre ex-neo-ecc., quasi
un quarto al Pd e via conteggiando.
Meno peggio Pd o M5S
(ma c’è anche De Magistris con la sua “Unione popolare”)? Nei collegi
uninominali la stella polare dovrebbe essere unicamente quella del possibile
successo di un candidato. Dove le possibilità sono ragionevoli per un nome Pd o
un nome M5S quello va votato, quale che siano i sentimenti o i sommovimenti
corporei che quel nome fa insorgere in noi. Dove invece il candidato delle
destre (che odiano la Costituzione, non dimentichiamolo mai) ha il seggio in
tasca, vuoi per peso proprio vuoi perché i candidati delle non destre si
equilibrano e quindi annullano reciprocamente (lo capite, Letta e Conte, quello
che avete fatto? Se in un collegio il Pd ha il 33%, il M5S il 33%, vince il
candidato anti Costituzione che pure ha appena il 34% e da un candidato unico
delle non-destre sarebbe stato non sconfitto ma stracciato), ha senso seguire
il criterio del valore del candidato.
Perché alcuni
candidati di valore, talvolta di grandissimo valore, M5S e Pd (con i loro
alleati) li hanno inseriti. Penso a Roberto Scarpinato, che Conte ha voluto in
Sicilia e in Calabria, o all’ex procuratore nazionale antimafia Federico
Cafiero de Raho, anche lui nelle liste M5S. Penso a Ilaria Cucchi e Aboubakar
Soumahoro, candidati da “Sinistra italiana” che è alleata del Pd, e Andrea
Crisanti, capolista Pd al Senato nella circoscrizione Estero (ripartizione
Europa). Mi limito a queste, che mi sembrano le scelte più rilevanti, anche se
altri nomi (non molti, purtroppo) si potrebbero fare.
Infine, De Magistris e
la sua “Unione popolare”. Per chi è attratto dal programma o dalle liste, un
voto a “Unione popolare” favorisce inevitabilmente le destre? Non è detto. Se
questa formazione prende il 3% più un voto, entra in parlamento. Se il 3% meno
un voto, tutto questo monte di voti (circa un milione) vanno al macero, e la
percentuale delle destre lievita. Naturalmente votare i candidati di “unione
popolare” in collegi uninominali dove un candidato M5S o Pd avesse reali
possibilità di vincere sarebbe, questo sì, un regalo alle destre. Il sondaggio
più recente, che conferma i precedenti, dà UP all’1%. Votarlo è davvero un
azzardo, perciò. Con il neo-ex-ecc. fascismo in agguato possiamo permettercelo?
Naturalmente, caro
Letta e caro Conte, potreste avere un soprassalto di intelligenza e generosità,
e della sinergia che tra le due virtù può prodursi. Potreste mettervi a
tavolino e studiare un sistema di desistenze laddove i vostri voti sommati
hanno possibilità molto alte di sconfiggere il candidato neo-ex-ecc. Sono
parecchie decine. Ma non lo farete, da quelle due virtù avete deciso di tenervi
alla larga.
Andremo alle urne
senza nessun entusiasmo, perciò. Ma ci andremo, e vi voteremo. Evitiamo che la
mancanza di una sinistra-sinistra, giustizia-e-libertà, egualitaria, laica,
illuminista, provochi uno scoraggiamento tale da far restare anche un solo
elettore democratico a casa.
Micromega.net, 12
settembre 2022
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