di PIETRO SCAGLIONE
Salvatore Nocilla, in arte “Totò Rambo”, scomparso stanotte all’età di 57 anni a causa di una setticemia, era uno dei più noti capi ultrà d’Italia, amato e rispettato non solo nella sua Palermo, ma anche nel mondo delle tifoserie italiane, sia avversarie sia amiche.
Una volta, nelle strade del capoluogo siciliano, comparve persino la scritta “Totò Rambo sindaco di Palermo” e il leader socialdemocratico dell’epoca Carlo Vizzini pensò davvero che potesse avverarsi, ma poi restò solo un’idea goliardica di qualche tifoso rimasto anonimo.
Un suo coro restò nella storia: Il “Paaaa-leee-rmooo” ritmato e spezzettato, (una sua specialità!) durò per oltre mezz’ora, con i tifosi sfiniti che seguivano Rambo che non aveva intenzione di interrompere il coro infinito.
Un’altra volta, in occasione dello strepitoso goal dello sloveno Ilicic contro la Fiorentina ai tempi d’oro del Palermo in serie A, mantenne la promessa di uno spogliarello in curva nord.
Salvatore Nocilla (un tempo leader della Curva Nord di Palermo e dei Warriors Ultras) era appassionato di musica (heavy metal in particolare, ma anche rock) e di storia, come dimostrò in alcune interviste, tra cui quella con Carlo Cangemi per la trasmissione Tifosi, dove citò la tregua di Natale nella Prima guerra Mondiale e, tanti secoli prima, la storia dei 300 spartani.
L’amore per il Palermo era tale che rinunciò ad un’attività imprenditoriale avviata a Londra pur di tornare nella sua città natale, dove si dedicò al settore della ristorazione.
Le trasferte di Totò Rambo erano memorabili: su tutte quella nella rivale di campanile per eccellenza, Catania.
Proprio a Catania, Salvatore Nocilla si recò anche in 2 occasioni dolorose, per rendere omaggio a due “carissimi nemici”. Quando morì il Presidente del Catania, il cavaliere Salvatore Massimino, infatti, da Palermo partì una delegazione ultrà costituita da Totò Rambo e dai vertici di Warriors e Brigate Rosanero.
L’accoglienza dei catanesi non fu univoca: l’entusiasmo maggiore fu da parte degli ultrà rossazzurri, mentre i tifosi non organizzati furono più freddi.
Tanti anni dopo, insieme ai vertici di Curva Nord Inferiore, Curva Nord 12 e Ultras Curva Sud Palermo, Totò Rambo tornò a Catania per omaggiare Ciccio Famoso, storico capo-ultrà della Falange Rossazzurra. Ovazione da parte degli ultrà catanesi per la delegazione palermitana.
E proprio da Catania giungono in queste ore tantissimi messaggi di cordoglio per la scomparsa di Salvatore Nocilla.
Gli “Ultras Ghetto 1991 Catania” scrivono su Facebook: “È Morto "Rambo" Totò...un pezzo della storia della tifoseria Rosanero...La Catania Ultras si associa al dolore della famiglia. Non dimenticherò mai lo scontro verbale con il megafono sul Campo neutro di Trapani, nel derby Palermo -Catania con Ciccio Famoso...R.I.P grande Ultras”.
Ma la commozione per Totò Rambo accomuna tutte le sigle ultrà di Palermo, i tifosi non organizzati e anche le tifoserie di mezza Italia: da Padova a Roma, da Genova a Cosenza, da Napoli a Messina, da Lecce a Cesena, da Bologna a Siracusa, da Marsala a San Cataldo.
Le pagine Facebook ufficiali della Curva Nord Inferiore, “Palermo la Mia Città la Mia Fede” e “Palermo Casual” scrivono: “Un pezzo storico del movimento ultras palermitano ci ha lasciati, continua a tifare per i nostri colori da lassù! Riposa in pace Totó Rambo. CURVA NORD INFERIORE PALERMO”.
“Buona trasferta Capo”, scrive la Curva Nord 12 nella sua pagina facebook. Ieri, invece, quando Salvatore Nocilla era in coma, la Curva Nord 12 aveva esposto lo striscione “Rambo non mollare” in occasione di Palermo Ascoli e aveva scritto: “Sarà dura oggi cantare con la testa a te che stai lottando tra la vita e la morte, oggi non sarà una gioia nemmeno il gol ma lo faremo lo stesso perché è quello che tu avresti fatto, che avresti voluto e che ci hai insegnato. Questo è quello che tu ci hai sempre invitato a fare anche nei momenti più difficili ed è quello che faremo per te. Oggi la tua curva canterà per te! Totò Rambo non mollare, Totò Rambo il capo degli ultrà!”.
Sempre ieri la Curva Nord Inferiore di Palermo aveva esposto dentro lo Stadio Renzo Barbera lo striscione: “Forza Totò, non mollare” e gli Ultras Padova avevano dedicato un altro striscione: “Non mollare Warrior, Forza Totò”.
Pietro Scaglione
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