Suor Maria Cira Destro |
Nata il 12 marzo 1782, la Serva di Dio suor Maria Cira Destro, al secolo Maria Antonia, divenne monaca clarissa il 7 aprile 1804 nel monastero dell’Annunziata di Corleone. La sua vita è stata caratterizzata dall’amore per la preghiera e per i bisognosi che numerosi si recavano da lei per chiederle aiuto e consigli. Mostrava un grande attaccamento ai voti religiosi di obbedienza, povertà e castità e offriva le sue numerose sofferenze fisiche al Signore per la salvezza dei peccatori.
Non mancarono anche fenomeni mistici e vessazioni diaboliche, ma in ogni occasione testimoniò il suo amore per Cristo Crocifisso e per i poveri. Costretta ad uscire dal monastero, col permesso della Santa Sede, per gravi problemi di salute, morì nella sua casa paterna il 24 luglio 1818 ma fu sepolta nel suo monastero. Dal 1894 il suo corpo riposa nella chiesa madre di Corleone. In questi secoli non è mai venuta meno la fama di santità e di segni di suor Maria Cira le cui virtù sono state tramandate di generazione in generazione. La sua biografia è stata ricostruita anche nei dettagli grazie ai tanti documenti archivistici pervenuti, fra cui l’ampio carteggio tra il padre spirituale don Benedetto Canzoneri e il vescovo Gabriele M. Gravina.L’inchiesta diocesana è stata condotta da un Tribunale formato da monsignor Rosario Bacile (delegato episcopale), don Calogero Latino (promotore di giustizia) e Maria Concetta La Neve (notaio).
Attore della causa è stata l’associazione «Suor Maria Cira Destro» di Corleone presieduta da don Vincenzo Pizzitola. Postulatore della fase diocesana don Francesco Carlino. Un ruolo importante hanno avuto certamente i teologi censori e la commissione storica presieduta da don Giovanni Vitale e formata da don Santo Giuseppe Terranova, Vincenzo Campo e Calogero Ridulfo. Con la chiusura dell’inchiesta diocesana l’epicentro della causa si sposta dall’arcidiocesi di Monreale a Roma, al Dicastero delle cause dei Santi. Spetterà al Papa l’ultima parola in merito alla concessione del titolo di venerabile alla Serva di Dio, per l’eroicità delle sue virtù.
Intanto la cittadina di Corleone, spesso associata al fenomeno della mafia, rimane il luogo in cui hanno vissuto tante figure di santità, da San Leoluca a San Bernardo alla venerabile suor Teresa Cortimiglia, il tesoro prezioso per conoscere meglio la Serva di Dio suor Maria Cira Destro, per amarla e camminare sul suo esempio.
GdS, 17/7/2022
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