venerdì, luglio 22, 2022

La crisi di governo scatenata dagli irresponsabili

Vito Lo Monaco


di VITO LO MONACO*

Chi ha provocato le dimissioni del Governo Draghi, nato per fronteggiare le tre crisi (pandemica, economica, sociale), dopo i fallimenti dei governi Conte 1 e Conte 2, è chiaro a tutti. 5S, Lega, FI, spaventati dal solito sondaggio sfavorevole, hanno preferito, da opportunisti e populisti, andare al voto anticipato sperando di fermare la caduta di consenso, fregandosene delle gravi emergenze del paese, delle sue attese e dei pronunciamenti delle associazioni culturali, economiche, sociali.

Adesso, tutti i partiti saranno capaci di fare una seria campagna elettorale durante i mesi di agosto e settembre andando anche sulle spiagge e nei luoghi di villeggiatura?

Entro il 25 agosto dovranno presentare liste e programmi credibili chiarendo come intendono rispettare gli impegni assunti dall’Italia con l’approvazione del Recovery Plan e del Pnrr per sconfiggere la pandemia, riformare e snellire le procedure amministrative, tenere sotto controllo il debito pubblico, impedire la corruzione e l’infiltrazione delle mafie nella spesa pubblica, attuare riforme con politiche sociali e economiche per perseguire la transizione ecologica e digitale. L’applauso unanime del Senato alla citazione di Draghi contro le mafie e il pericolo della loro infiltrazione nella spesa del Pnrr ci è sembrato molto ipocrita essendo stato subito cancellato dal silenzio dei vari intervenuti in rappresentanza dei gruppi parlamentari.

Che fine faranno, tra l’altro, gli impegni promessi per ridurre il dualismo economico-sociale tra il Sud e il Centro –Nord e contrastare la povertà e l’ingiustizia sociale?

La spesa pubblica potrà mai essere incrementata dalla Flax tax, proposta dal centrodestra o sarà necessaria una riforma fiscale equa che rispecchi il dettato costituzionale della progressività delle imposte (chi ha di più paghi di più)?

Lo schieramento progressista si manifesterà sulla base di pronunciamenti astratti o di programmi concordati e unitari che affrontino i nodi centrali per uscire dall’attuale modello neoliberista di sviluppo, dall’inflazione, dalle crisi occupazionale, energetica, sanitaria e ambientale?

Lo scioglimento anticipato delle Camere fa riemergere il problema dei problemi cioè la crisi del sistema democratico e l’inadeguatezza dell’intera classe dirigente (di destra, di centro, di sinistra). Non dimentichiamoci, però, che essa è espressa, eletta dai cittadini che dovrebbero partecipare sempre alla vita politica, non cedere al richiamo dell’antipolitica e votare per i più competenti, i più onesti, i più disinteressati al potere personale e più interessati al bene comune. 

I risultati elettorali lo decideranno coloro che andranno a votare il 25 settembre per far valer i principi costituzionali del diritto al lavoro, alla conoscenza, alla salute, alla salvaguardia ambientale, all’uguaglianza e alla giustizia sociale.

22/7/2022

 * presidente emerito Centro Pio La Torre

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