Francesco Lombardo |
di Salvo Palazzolo
La squadra mobile ha intercettato il geometra Francesco Lombardo, attuale consigliere comunale a Villabate, a colloquio con un boss scarcerato l'anno scorso. La procura: "Voto di scambio politico elettorale"
Le microspie della squadra mobile hanno sorpreso un altro politico in cerca di voti mafiosi. Tre giorni dopo l'arresto di Pietro Polizzi, in corsa per il Consiglio comunale di Palermo con Forza Italia, finisce in manette un candidato di Fratelli d'Italia, il geometra Francesco Lombardo anche lui in corsa nella coalizione che sostiene il candidato sindaco di centrodestra Roberto Lagalla. Lombardo una settimana fa, è stato intercettato dagli investigatori a colloquio con un boss di Corso dei Mille, Vincenzo Vella, già condannato per la terza volta e l'anno scorso scarcerato dalla corte d'appello per un vizio scoperto nell'udienza preliminare.
A due giorni dal voto, la campagna elettorale di Palermo diventa rovente. Il candidato di Forza Italia Pietro Polizzi aveva ricevuto il boss Agostino Sansone nel suo comitato elettorale, l'ultimo candidato arrestato è invece andato lui dal mafioso, sollecitando un interessamento per il voto di domenica, in cambio ha offerto la sua disponibilità per il dopo elezioni.
Anche in questo caso, il pool coordinato dal procuratore aggiunto Paolo Guido, il coordinatore della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, ha contestato il 416 ter: nella nuove formulazione del reato la condanna scatta non solo quando il politico offre o promette denaro o altre utilità, ma anche quando manifesta la sua disponibilità ai mafiosi. E' quello che sarebbe accaduto ancora una volta a Palermo. Uno spaccato inquietante. Vella è notoriamente un mafioso, con una lunga carriera criminale alle spalle, la scarcerazione sua e di altri quattordici imputati nel maggio dell'anno scorso aveva creato grande scalpore e preoccupazione in città: fra gli scarcerati ci sono infatti alcuni esattori del pizzo denunciati da due coraggiosi commercianti. Il candidato di Forza Italia non sembrava avere invece alcun timore ad incontrare il più autorevole degli scarcerati, l'intercettazione della polizia racconta di un dialogo fra due persone che mostrano una certa familiarità.
La Repubblica, 10/6/2022
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