di Francesco Alì
Il 23 aprile la Vespa ha spento 76 candeline, una ricorrenza che ci consente di ripercorrere la sua storia e di ricercare le ragioni di un successo planetario indiscutibile. In quel giorno di primavera del 1946, nell’immediato dopoguerra (il giorno prima, con decreto legislativo, per la prima volta, il 25 aprile veniva dichiarato festa nazionale), la Piaggio depositava, presso l’Ufficio centrale dei brevetti di Firenze, il progetto dell’ingegnere aeronautico Corradino D’Ascanio.
Un brevetto destinato a diventare uno dei simboli più famosi dello stile e della creatività dell’Italia.
La due ruote di casa Piaggio, complice anche il costo più accessibile rispetto a quello delle moto classiche, riscontrò subito un grande successo di pubblico (a partire dalla presentazione a Roma nel marzo del 1946), confermando le aspettative di Enrico Piaggio che doveva riconvertire la produzione della sua azienda, dalla costruzione aeronautica ad una produzione del tutto nuova; una moderna mission per la stagione di pace che si spalancava all’orizzonte.
Il primo prototipo, dal nome Paperino, non convinse però il patron della Piaggio che, alla ricerca di un prodotto totalmente nuovo, individuò la persona giusta solo in seconda battuta. Era Corradino D’Ascanio, l’ingegnere aeronautico che non amava le “motociclette” perché trovava scomodo doverle scavalcare per poterle guidare. Chi meglio di lui poteva rivoluzionare quel mondo? D’Ascanio, inventore del primo prototipo di elicottero moderno, dirottato di punto in bianco sulla due ruote, dovette reinventarsi e tornare con i piedi per terra. Aveva sognato, studiato e lavorato tutta la vita per progettare veicoli per lo spazio aereo e si ritrovava a dover fare i conti con strade, autostrade, vicoli, viottoli e il lungomare delle località balneari. Tuttavia, seppe utilizzare la sua passione per il volo e le sue conoscenze per ripensare in maniera totalmente innovativa al progetto che gli era stato commissionato dalla Piaggio. Così reinventò la forma (eliminò la struttura centrale realizzando la prima moto a scocca portante), la guida (la seduta fu ridisegnata immaginando una comoda posizione in poltrona, mentre il cambio venne spostato sul manubrio per lunghi e allo stesso tempo comodi viaggi) e il motore (ispirato a quelli d'avviamento aeronautici). E, con l’aiuto del disegnatore Mario D’Este, riuscì a realizzare quella Vespa conosciuta e ammirata in tutto il mondo che negli anni sarà sempre capace di rigenerarsi, salvaguardando la sua identità.
La leggenda vuole che il nome della Vespa sia stato scelto mutuando l’esclamazione di Enrico Piaggio il quale, alla vista del primo prototipo, per le forme della carrozzeria e per il suono del motore, pensò all’omonimo insetto. Il primo modello Vespa 98 fu proposto in due versioni, normale e lusso (55.000 e 61.000 lire). Non era proprio economicissima, servivano molti stipendi per poterla acquistare, ma questo non ne ostacolò il successo. Anzi, subito dopo venne prodotto il modello 125 che divenne un vero e proprio fenomeno di costume, entrò nelle case degli italiani, nei borghi e nelle città turistiche, fece scoprire la gita al mare last minute; per dirla con i Lùnapop inventò un nuovo modo di vivere i «fuori città», le domeniche, le feste, la vacanza, consentì di «andare in giro con le ali sotto ai piedi» e divenne uno dei simboli della rinascita dell’Italia, nonché protagonista di tantissimi film.
La Vespa ha sempre avuto un rapporto speciale anche con il cinema. La prima volta sugli schermi risale al 1950 con il film italiano Domenica d’agosto. Poi una lunga serie di importantissime scene che hanno contribuito a farla diventare un mito a livello mondiale: il film Vacanze romane, con la indimenticabile scena di Audrey Hepburn e Gregory Peck in sella ad una Vespa per le strade di Roma, ne è il simbolo per eccellenza. E ancora Caro diario di Nanni Moretti, The Interpreter di Sydney Pollack con Nicole Kidman, Quadrophenia, film musicale degli Who, Absolute Beginners, American Graffiti, Il talento di Mr. Ripley, La carica dei 102, Transformers 5 - Last Knight, Zoolander 2 e film d’animazione della Disney come Big Hero 6 e Ratatouille, nonché Madagascar 3 della DreamWorks Animation. Ad oggi, Vespa è presente in più di 1400 film.
Anche Disney e Pixar con il cartone Luca hanno raccontato il fascino del Bel Paese e della Vespa. Inizialmente previsto per le sale cinematografiche, il lungometraggio ha debuttato il 18 giugno 2021 sulla piattaforma streaming Disney+ a causa della pandemia. Ambientato nelle Cinque Terre, Luca è la storia di un ragazzino che vive un’estate indimenticabile tra gelati, pasta e magici giri in sella ad una Vespa che portano nella cittadina rivierasca di Portorosso (nome di fantasia, una via di mezzo tra Monterosso e Porto Venere). Nel cartoon sono stati riproposti gli aspetti più incantevoli del territorio: mare cristallino, spiagge e fondali da sogno, coste frastagliate e seducenti, clima, cibo e ambientazioni da Dolce vita, inseriti dall’UNESCO nella lista del Patrimonio mondiale dell’umanità.
Il protagonista, Luca Paguro, mostro marino proveniente dal mondo subacqueo, trascorre la prima parte della sua vita in fondo al mare della Riviera Ligure, sotto la stretta sorveglianza dei suoi genitori che gli hanno vietato di andare in superficie per paura che gli umani possano fargli del male. Poi l’incontro con un nuovo amico, Alberto Scorfano, mostro marino vivace e coraggioso, adolescente come lui, con cui condivide i sogni che si trasformano in avventure in sella ad una Vespa che li porta alla scoperta del mondo, alla ricerca della libertà, dell’autonomia e della felicità.
Luca è stato diretto dall’italiano Enrico Casarosa, al suo esordio come regista con un lungometraggio, ma con il bagaglio già carico di due nomination agli Oscar per il corto La Luna. Casarosa è un genovese trasferitosi presto a New York per studiare animazione. Oltreoceano ha lavorato come storyboard artist per L’era glaciale e Robots presso i Blue Sky Studios, come designer per alcune serie TV Disney Channel e, per la Pixar Animation Studios, come storyboard artist negli studi di Cars - Motori ruggenti, Ratatouille e Up.
Filo conduttore del lungometraggio Disney-Pixar è il made in Italy: per la prima volta insieme, un regista italiano, un’ambientazione nel Bel Paese e una delle sue icone, la Vespa. I richiami all’immagine tipica dell’Italia sono tantissimi, a cominciare dalla colonna sonora italiana che include Il gatto e la volpe di Edoardo Bennato, Andavo a cento all’ora e Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte di Gianni Morandi, Tintarella di luna e Città vuota di Mina, Viva la pappa col pomodoro di Rita Pavone, Un bacio a mezzanotte del Quartetto Cetra, nonché le note di Giacomo Puccini e di Gioachino Rossini.
Un ruolo fondamentale di rappresentanza dello stile italiano Vespa lo detiene anche sul web. Nel 2021, a New York, il Gruppo Piaggio si è aggiudicato, con il sito web vespa.com, il prestigioso riconoscimento dei Webby Awards nella categoria Websites and Mobile Sites: Car Sites & Car Culture promossi dalla International Academy of Digital Arts and Sciences (IADAS), l’organizzazione internazionale che premia l’eccellenza su Internet. Inoltre, a gennaio 2022, il Gruppo Piaggio ha presentato i risultati di uno studio che ha analizzato il valore del brand Vespa. L’analisi rivela che nel 2021 il valore del brand Vespa è stato di 906 milioni di euro.
A Pontedera sabato 23 aprile si è celebrato il Vespa Day. Centinaia di appassionati – arrivati da vari Paesi d’Europa – si sono dati appuntamento per il compleanno della amata due ruote. Per quest’occasione, Vespa ha deciso di dare vita a #VespaSoundsCool, la mostra al Museo Piaggio di Pontedera (in programma fino ad ottobre), per celebrare la vicinanza alla musica, spegnere le sue 76 candeline ed esprimere nuovi desideri.
Inoltre, «nelle sale del Museo Piaggio, visitabili anche tramite virtual tour» si potranno ascoltare grazie a «postazioni interattive e alla presenza di un autentico juke box d’epoca, rari vinili con Vespa in copertina». Sarà anche possibile ammirare «una selezione esclusiva di oggetti preziosi a tema musicale appartenenti a una collezione privata dedicata ad Andy Warhol che sarà accompagnata da cinque modelli Vespa storici», anch’essi legati alla musica.
Il percorso del Museo della Piaggio è costruito per sottolineare come la Vespa e la musica siano unite da un legame fortissimo; infatti, «sin dai primi anni di vita a Vespa si legarono i movimenti musicali nell’Inghilterra degli anni ’60, lì dove nascevano le tendenze che avrebbero segnato intere generazioni». Basti ricordare che «Vespa è protagonista di opere fondamentali nella storia del rock come il concept album ‘Quadrophenia’ degli Who e il musical ‘Absolute Beginners’ di Julien Temple con David Bowie e Patsy Kensit. Una relazione indissolubile che ha attraversato gli anni ’80 con Vespa protagonista di innumerevoli videoclip nel decennio segnato dal fenomeno MTV per arrivare agli anni ’90 al clamoroso successo tutto italiano di ‘50 Special’ dei Lunapop».
Un lungo cammino quello percorso da Vespa che, non a caso, è oggi, più che mai, un oggetto di culto e di design; esposta in tutto il mondo in moltissimi musei, si è guadagnata un posto fisso persino al MoMA di New York, è ricercata, nelle edizioni storiche e moderne, da appassionati e collezionisti di tutte le generazioni e di tutto il pianeta. Ispira la ricerca della bellezza, la realizzazione dei sogni, della libertà, della felicità e dell’amicizia, accompagna i suoi passeggeri alla scoperta del mondo, incrocia e avvicina le culture.
treccani.it, 2/5/2022
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