La prof.ssa Marcianti (al centro) durante la visita della “Sala Giuseppe Governali” con l’esposizione dei santini |
BENEDETTA MARCIANTI
E' stata inaugurata ieri un'esposizione di immaginette sacre in una sala a lui intitolata nel complesso monumentale di S.Agostino, un tempo sede della scuola media e del liceo classico Baccelli, frequentati da Pino ed in cui ha avuto inizio la sua carriera di docente di Italiano e Latino.
L'iniziativa è stata fortemente voluta, oltre che dai nipoti, dagli amici "storici" di Pino, il prof. Enzo Grizzaffi, il preside prof. Giovanni Perrino venuto per l'occasione da Mantova dove risiede e dal dott. Dino Paternostro, con il patrocinio del Comune di Corleone, rappresentato ieri da due assessori, Grizzaffi e Dragna, e dai tecnici che hanno materialmente contribuito alla realizzazione della stessa.
Dopo i discorsi di apertura per ricordare la figura del preside scomparso sei anni fa con particolari riferimenti alla sua grande cultura, alla sua umanità e generosità, dinanzi ad un pubblico di amici ed ex alunni dello stesso, l'inaugurazione di un'altra sua opera postuma, una raccolta di immagini sacre che non ha avuto il tempo di esporre ma che era sua intenzione restituire a quella comunità corleonese che con altrettanta generosità gliene aveva fatto dono. Una sala piena di tanti"santini", di tante dimensioni che con certosina pazienza aveva raccolto per quest'altra opera di ricerca che testimonia,in linea con le sue precedenti opere, l'amore dell'autore per la cultura e le tradizioni popolari del territorio prima attraverso i proverbi, i modi di dire, le espressioni del mondo contadino ed ora con le immagini sacre, fonti 'mute' di una ricostruzione storica di un sentire cristiano, di una devozione vera e sincera che si estrinsecava anche attraverso le immaginette e che forse non esiste più, di un come eravamo. La giovane assessora G. Dragna ricordava i tanti santini nelle case dei nonni e di come ci fosse per quella generazione un santo cui votarsi per ogni giorno e per ogni occasione della propria vita.La mostra sarà fruibile a tutti e la dicitura di Laboratorio di Scienze Demo-etno-antropologiche sta ad indicare che questo è solo un inizio. L'augurio è che tanti giovani possano visitarla per recuperare un po' delle nostre radici : le figurine da custodire con cura non sono solo quelle dei calciatori! Mi piace concludere con una frase che ho letto proprio ieri : "I morti appartengono a questo mondo finchè si conserva il loro ricordo". Grazie PinoBenedetta Marcianti
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