Sabato prossimo sarà presentato il libro di Leoluca Cascio (foto di Mario Cuccia) sulla Settimana Santa a Corleone. Pubblichiamo una nota che ne racconta i contenuti.
Dalla Domenica delle Palme sino alla Resurrezione viene drammatizzata la storia esemplare della morte e resurrezione di Cristo per mezzo di un codice fondato sulle opposizioni funesto-lieto e morte-vita. Da queste antitesi si articolano valori di salvazione individuale e collettiva raffrontati a quella spirituale e mitica.Attraverso un lavoro di ricerca, di archivio e sul campo, si è potuto evidenziare come fosse più articolata, strutturata e complessa, la Settimana Santa, ma soprattutto il Venerdì Santo, a Corleone.
Oltre ad alcuni riti dimenticati, è stato possibile delineare: la struttura settecentesca della realizzazione di una sacra rappresentazione, o drammatizzazione teatrale, che si svolgeva almeno sino alla prima metà del XIX secolo con “attori” reali che inscenavano la passione e la deposizione di Cristo; i canti sacri di tradizione orale, tra i quali i lamenti che si eseguivano il Venerdì Santo ai piedi della Croce durante le ore di agonia del Salvatore, non più eseguiti da oltre un cinquantennio.
Elementi, questi, tutti incentrati sulla mortificazione e contemplazione della morte, inserita all’interno di un periodo di elaborazione collettiva di un lutto cui vengono annessi significati cosmici, e del dramma di Cristo, nella convinzione che ripercorrere le fasi del suo dolore e del suo trapasso serva a perpetuare la memoria di ciò che il figlio ha compiuto per l’intera umanità.
Nessun commento:
Posta un commento