L’intervento di Mario Ridulfo. A sinistra Franco Miceli
Palermo 8 aprile 2022 –
Ieri si è svolto alla Camera del Lavoro di Palermo il confronto con il primo
dei candidati a sindaco di Palermo, quello del centrosinistra Franco Miceli. Il
primo dibattito politico in viste delle amministrative di giugno, per esprimere
il punto di vista della Cgil e le richieste di tutte le categorie del
sindacato. Ha aperto l'incontro il segretario generale Cgil Palermo Mario
Ridulfo, che ha espresso le sue valutazioni sull'importanza, in questo momento,
di lavorare a un Patto per Palermo “condiviso”.
“Io credo che il Patto per Palermo debba essere fatto con i palermitani, con le forze produttive, con le organizzazioni sindacali e con il mondo dell'associazionismo. E credo che questo Patto per Palermo vada stipulato anche con gli altri candidati sindaci perché, considerato che oggi l'Italia è governata da uno schieramento politico esteso, che va dal Movimento 5 Stelle a Forza Italia, la definizione del Patto per Palermo rientrerà nell'ambito di questo ampio arco politico. Non ci possiamo consentire di 'scaricare' solo sul prossimo sindaco l’individuazione delle soluzioni politiche così come la ricerca delle risorse, rimandando ogni scelta all'indomani dell'elezione del nuovo sindaco della Città metropolitana di Palermo. Noi proponiamo che le problematiche della città, che riguardano tutti i candidati e tutti movimenti politici che si candidano a governarla, siano al centro di una elaborazione e di un patto condivisi”.
“Nel mese di giugno, assieme a Cgil e Uil – prosegue Ridulfo – avevamo chiesto il varo di un decreto Salva Palermo per sbloccare le risorse su spese sociali e investimenti, perché avevamo chiara la prospettiva cui si andava incontro, fatta di tagli ai servizi alle persone e alle società partecipate e di aumenti delle tasse con le imposizioni attraverso le tariffe, che ricadono sui soliti che hanno sempre pagato in questa città per gli effetti di un'evasione diventata insostenibile I 180 milioni attivati dal governo nazionale per i prossimi 20 anni sono una prima risposta ma confrontati con i miliardi assegnati alle città di Milano e di Napoli c'è qualcosa che non quadra”.
“Oggi
sarebbe opportuno politicamente che il candidato a sindaco, chiunque esso sia,
sottoscriva un patto politico per far sì che il governo nazionale e quello
regionale intervengano in maniera sostanziosa per affrontare i nodi irrisolti
di Palermo e per recuperare il divario col resto del Mezzogiorno - continua il
segretario Cgil Palermo Mario Ridulfo - Palermo non può riavere una sua
centralità con le difficoltà e i disservizi che sono sotto gli occhi di tutti.
Una città che soffre profondamente, specie al di fuori delle zone residenziali.
Basta un incidente alla Cala per bloccare la viabilità in mezza città, fino a
Piazza Indipendenza. Una condizione penalizzante, per una città moderna che
deve recuperare terreno per quanto riguarda la qualità della vita e affrontare
ancora un lungo elenco di vertenze aperte, dalle infrastrutture alla
riscossione dei tributi, al bilancio che bisognerà preparare per il prossimo
anno. Noi vogliamo contribuire a questo sforzo, che va a incontro alle
difficoltà e alle aspettative di una città che ha bisogno di una guida ferma e
di risposte immediate”.
Francesco Miceli alla Cgil: “Rigenerare Palermo guardando al futuro: è il momento di partecipazione e competenza”.
Proseguono
gli incontri di Francesco Miceli, candidato a sindaco di Palermo per l'area
progressista. La mattina del 7 aprile ha parlato del suo “Patto per Palermo”
alla sede palermitana della Cgil, Confederazione Generale Italiana del Lavoro.
“La
qualità della vita dei cittadini e delle cittadine passa dal processo di
rigenerazione che verrà attuato con il Patto per Palermo fatto con il Governo
centrale e con la città: Palermo esprime grandi potenzialità che devono essere
messe al centro di una nuova fase della sua vita per ricucire la scissione che
si è determinata tra la politica e il governo della città metropolitana”,
sottolinea Miceli. Tra i temi che sono stati affrontati all'incontro il lavoro,
la crescita economica e sociale e il ruolo decisivo della macchina comunale e
ancora, le casse del Comune e le energie delle donne e dei giovani. “Gli
obiettivi da raggiungere sono la creazione delle condizioni minime di qualità
della vita della città e mettere a sistema le potenzialità che in questi anni
sono state espresse dal tessuto sociale e produttivo per renderla attrattiva
per i suoi abitanti, per i turisti e per gli investitori. Il Patto per Palermo
deve puntare al risanamento del bilancio e alla necessità di coordinare la
programmazione con l'utilizzo delle risorse finanziarie del Comune. Palermo si
potrà rigenerare con l'utilizzo dei fondi del PNRR e dei fondi europei, c'è
bisogno quindi di progettualità e di visione. Soprattutto c'è bisogno della
reale partecipazione, da parte di cittadine e cittadini, alle scelte del
governo. Il ruolo delle donne e dei giovani sarà determinante nella
realizzazione di questo progetto che avrà anche come cardine un effettivo
decentramento dei poteri dell'Amministrazione e delle strutture nelle otto
circoscrizioni. In buona sostanza si tratta – continua Miceli – di avvicinare
il cittadino alle azioni concrete del governo della città”.
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