Mario Ridulfo, segretario generale Cgil Palermo |
Palermo 1 febbraio 2022 - “L'approvazione del piano di riequilibrio del Comune di Palermo, che evita il dissesto finanziario, è un bene ma rischia di essere una buona notizia solo per quanti non hanno mai pagato le tasse e per quanti continueranno a non pagarle a causa anche delle carenze della amministrazione e della macchina comunale”.
A dichiararlo è il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo, preoccupato che al raddoppio dell'Irpef che colpirà i contribuenti non corrisponda un'adeguata lotta all'evasione. “Il Comune di Palermo ha programmato che metterà le mani nelle tasche dei cittadini che le tasse le hanno sempre pagate – aggiunge Ridulfo - Avere evitato il dissesto, con tutto quello che questo avrebbe comportato in termini di maggiore tassazione e di minori servizi, sia per i cittadini che per i lavoratori diretti e delle aziende partecipate, è amara consolazione. Adesso si apra il confronto con il governo nazionale, perché la situazione del Comune, e non solo quella del Comune di Palermo, è ormai insostenibile”.
Con le risorse del Pnrr in arrivo, le forze politiche del consiglio comunale avrebbe dovuto ragionare piuttosto di opere, cantieri e programmi di crescita per Palermo. E anche la richiesta del full time al personale, legata a un'erogazione più efficiente dei servizi, è rimasta fuori, come chiedeva la Cgil.
“Dovremmo discutere di progetti e di sviluppo, invece assistiamo ancora una volta a una manovra che penalizza lavoratori e pensionati – prosegue Ridulfo - Dovremmo discutere di ripresa e di resilienza, invece siamo qui a subire un programma di tagli e di sacrifici per i prossimi vent’anni. Così i giovani senza lavoro e senza servizi continueranno ad andare via. Altro che piano di ripresa e resilienza. Serve l'impegno di tutte le forze politiche affinché vengano garantite risorse aggiuntive straordinarie oltre a quelle già previste dei 400 milioni che il governo si è impegnato a dare. Solo così si potrà consentire alla macchina comunale di andare a regime. Così come chiediamo il tempo pieno per tutti i dipendenti e l’implementazione di nuove figure professionali e di nuove competenze per gli uffici ormai sguarniti: sono indispensabili per cogliere l’occasione irripetibile del Pnrr che Palermo non può rischiare si perdere”.
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