sabato, gennaio 29, 2022

Sicilia. E ora è anche emergenza sangue: tanti donatori, mancano i medici


L’emergenza per la pandemia da Covid mette in crisi la raccolta del sangue in Sicilia. Da a Palermo a Messina, si cercano urgentemente più di 100 sacche al giorno di tutti i gruppi. « È a rischio l’assistenza ai talassemici e, inoltre, ci sono ritardi negli interventi chirurgici programmati», è l’allarme lanciato dal presidente dell’Avis regionale Salvatore Calafiore. 

Il paradosso è che i donatori sul territorio ci sono, ma manca chi raccoglie il sangue: durante la pandemia medici e infermieri prima dedicati alle donazioni di sangue hanno scelto di lavorare negli hub vaccinali della regione o nelle Usca, dove vengono pagati tre volte di più. 

Dai primi di gennaio, l’Avis provinciale di Palermo tiene parcheggiate le tre autoemoteche che girano per i Comuni a caccia di donazioni. Disagi anche nella sede Avis del capoluogo, aperta adesso solo tre giorni a settimana per carenza di personale. « Solo nel 2021 — spiega Roberto Foderà, segretario provinciale dell’associazione — siamo stati costretti a cancellare duecento raccolte che erano programmate nei Comuni. I giovani neolaureati che abbiamo formato ci hanno lasciato dopo aver accettato contratti per l’emergenza Covid o essere entrati in scuola di specializzazione. Per sopperire a queste assenze abbiamo anche fatto appello ai pensionati, ma senza successo. Il risultato è che abbiamo raccolto 3 mila sacche in meno in un anno». 

Eppure, anche in piena pandemia, i donatori non sono mancati: nel 2020 sono state raccolte 197.407 sacche di sangue, nel 2021 si è arrivati a 200.222. L’85 per cento delle disponibilità sono frutto del costante lavoro delle associazioni: Avis, Fratres, Advs e Croce rossa, più altre realtà di volontariato provinciali. Ma tutto questo continua a non bastare: il fabbisogno del 2021 è stato di 204.767 sacche. Le quattromila mancanti sono state importate dall’Emilia Romagna. Ma adesso anche le regioni del Nord sono in sofferenza al punto che hanno deciso di non inviare più sangue fuori dai propri confini. 

Gli ultimi Sos per la carenza di sangue sono arrivati ieri dal Policlinico di Palermo e di Messina, a caccia di 50 sacche di ciascuno. « Finora siamo riusciti a tirare avanti grazie allo sforzo di province virtuose come Ragusa, Trapani e in parte Enna che hanno dato le sacche eccedenti alle altre. Non era mai capitato che ci trovassimo in emergenza già in inverno», si sfoga Calafiore. 

La Regione ha chiesto al ministero alla Salute di eliminare l’incompatibilità per i medici specializzandi, ma senza successo. E i neolaureati spesso preferiscono altri incarichi. « All’Usca vengono pagati da 40 a 60 euro l’ora, noi al massimo diamo un rimborso orario di 27 euro. Servono almeno 25 medici e 25 infermieri per tutta la Sicilia » , dicono i vertici di Avis. A vuoto anche il tentativo di coinvolgere i medici di famiglia: a novembre l’assessorato alla Salute ha firmato un decreto, unico in Italia, per coinvolgerli. Ma l’adesione è stata inferiore alle attese. Solo ieri il Policlinico di Palermo ha deciso di indire un bando per reclutare medici e infermieri dedicati. Ma l’emergenza sangue non aspetta i tempi della burocrazia. — g.sp.

La Repubblica Palermo, 29/1/22

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