Le Terre alte di Sicilia
Comuni nei quali oltre il 50% della superfice totale del territorio è posto ad altitudine di almeno 500 mt slm e con popolazione inferiore ai 15 mila abitanti, o porzioni di aree comunali densamente edificate, poste sempre al di sopra dei 500 mt slm, - con popolazione residente sempre inferiore a 15 mila abitanti - e costituenti nuclei storicizzati dove sono presenti fenomeni di spopolamento calcolati in funzione dell’andamento demografico di tali aree con dati storici certi negli ultimi 50 anni.
Disposizioni concernenti l'istituzione delle Zone Franche Montane in Sicilia
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17 dicembre 2019
L'Assemblea Regionale Siciliana approva la prima Legge di prospettiva della sua storia, ovvero le "Disposizioni concernenti l’istituzione delle zone franche montane in Sicilia", nella formulazione di Legge voto, in quanto a differenza di altre Regioni a Statuto Speciale la Sicilia non è ancora dotata di corrette norme di attuazione, in materia finanziaria, dello Statuto.
Una proposta che nel '900 sarebbe stata definita come "venuta dal basso", sostenuta dall'Associazione che rappresento e con il fondamentale aiuto e sostegno del professore Riccardo Compagnino, esperto di finanza locale e cultore dello Statuto autonomistico siciliano.
Se il Governo regionale fosse riuscito a far valere i principi enunziati nella Delibera di Giunta 197/2018 e precisamente l'articolo 6 dello "Schema di nuove norme di attuazione dello Statuto in materia finanziaria", l'ARS avrebbe potuto agire in autonomia e secondo il dettato Costituzionale. Ci risulta che la storica deliberazione non ha ricevuto nemmeno l'apprezzamento di Sala d'Ercole in quanto non è stata trasmessa agli Uffici del presidente Miccichè.
⇒ Il testo, dopo essere approvato dalle Commissioni Attività produttive e Bilancio entra in Aula con l' Articolo 6 (disposizioni attuative) così formulato:
1. L’efficacia della presente legge voto è subordinata alla definizione dei rapporti finanziari tra lo Stato e la Regione siciliana che individuerà le risorse finanziarie da destinare a tale misura di politica economica Clicca QUI per consultare il testo completo
⇒ Pochi minuti prima dell'inizio della Seduta n° 162 siamo stati contattati in quanto si sarebbe resa necessaria la modifica dell'Articolo 6, ci è stato riferito che secondo il Segretario Generale dell'ARS andava indicata «una copertura finanziaria per scongiurare il rischio di un impugnativa della Legge, da parte dello Stato».
Pertanto l'articolo 6, a seguito di un emendamento (n° 6.1.R) sarebbe stato formulato nel seguente modo:
Agli oneri derivanti dall’attuazione della presente legge, pari a 300 mln di euro annui, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per gli inverventi strutturali di politica economica di cui all’art. 10, c. 5 del decreto legge 29 novembre 2004, n. 282 convertito con modifica dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307
Clicca QUI per consultare il testo licenziato dall'Aula
Il testo viene inviato al Senato
Presentato in data 6 febbraio 2020; annunciato nella seduta n. 189 del 11 febbraio 2020
Assegnazione
Assegnato alla 6ª Commissione permanente (Finanze e tesoro) in sede redigente il 6 maggio 2020. Annuncio nella seduta n. 214 del 6 maggio 2020.
Pareri delle commissioni 1ª (Aff. costituzionali), 5ª (Bilancio), 10ª (Industria), 11ª (Lavoro), 13ª (Ambiente), 14ª (Unione europea) e Questioni regionali
Documenti acquisiti in Commissione VI a seguito di audizioni
Comunicazione nella Seduta n. 193 del 28 luglio 2020
Comunicazione nella Seduta n. 203 del 29 settembre 2020
- - Intervento del prof. LEPORE (352 KB)
- - Intervento dell'Avv. D'AMICO (331 KB)
Comunicazione nella Seduta n. 215 del 28 ottobre 2020
Nel corso degli anni si sono svolte innumerevoli iniziative che ci hanno portati al:
(Consultare la sezione Rassegna Stampa del sito per avere contezza di alcune)
3 Agosto 2021
Nel corso di un incontro che si è tenuto al Ministero delle Finanze, la Sottosegretaria al MEF, Alessandra Sartore, ci ha anticipato che l’unica via percorribile per finanziare la Legge in oggetto, dal punto di vista amministrativo e politico (soprattutto, per ovvi motivi!) sarebbe stata quella della (parole testuali) compensazione degli svantaggi strutturali derivanti dalla condizione di insularità. Percorso che individuato per mettere al riparo la norma dalla Giustizia della concorrenza
L’onorevole Sartore si è impegnata in presenza del senatore Luciano D’Alfonso, presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato, del sottoscritto, del sindaco di Marianopoli, Salvatore Noto e di tre Funzionari, tecnici del Ministero e della VI Commissione.
Come è noto a tutti il Governo, quindi il Senato e Camera, hanno mantenuto l’impegno testuale, politico e amministrativo, inserendo nella Legge di Stabilità 2022 le somme a finanziamento della fase di start up della norma di politica economica, anche in coerenza con quanto dichiarato dal prof. Armao nel corso della sua audizione, a proposito della "doppia insularità". (Clicca QUI per consultare la chiosa finale del documento depositato in Commissione)
Ci è stato chiesto espressamente di non dare notizia dell’incontro, al fine di favorire un lavoro silenzioso e per la buona riuscita degli intenti.
21 settembre 2021
Deliberazione di Giunta regionale n. 405
“Individuazione Zone Franche Montane ex art. 1 del Disegno di legge voto n.
641, approvato dall'Assemblea Regionale Siciliana il 17 dicembre 2019”.
Vengono individuati 158 Comuni
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10 novembre 2021
Il senatore Luciano D'Alfonso scrive al presidente Musumeci e per conoscenza al Ministro Franco. Un appello accorato nel quale invita il Governo regionale ad accettare la formulazione proposta e di "far decollare celermente la norma e la successiva esperienza amministrativa e attuativa".
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22 novembre 2021
Il senatore D'Alfonso ritorna sul tema anche a seguito dell'interlocuzione avuta a Palazzo Madama, con il presidente Musumeci e in nome della "leale collaborazione istituzionale", il presidente della VI Commissione ribadisce che l'approvvigionamento della Legge deve essere regionale e non statale così come è "stato assestato dalla giurisdizione europea con sentenza n° C-88/03 del 6 settembre 2006
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8 dicembre 2021
Nel corso di una riunione informale di Giunta regionale il Governo stabilisce di destinare lo strumento del credito d'imposta a valere di fondi extra regionale, per l’avvio delle zfm in Sicilia
13 dicembre 2021
Considerato che il credito d’imposta e il “de minimis” (per ovvie ragioni!) non rappresentano la ragione della nostra battaglia di civiltà, i sindaci di Castelmola, Alessandria della Rocca e Marianopoli, il giorno di Santa Lucia, sono riusciti a incontrare a Catania il presidente Musumeci.
Dopo un’articolata discussione gli stessi hanno ottenuto la rassicurazione che il Governo regionale avrebbe destinato 20 milioni di euro, dai cento milioni (insularità) indicati nel DDL Stabilità, alla start up della norma. Auspicio contenuto nelle note di D’Alfonso del 10 e del 22 novembre 2021
21 dicembre 2021
Indietro tutta!
Nel corso di un incontro, sollecitato dal prof. Armao e a condizione di incontrare solo rappresentanti delle Istituzioni, non componenti dell'Associazione zfm Sicilia, l’Assessore ha informato i convenuti, che la Giunta impegnerà 100 milioni (che potrebbero diventare 150, secondo quanto riferito dai sindaci) a valere dei fondi POC e il presidente Musumeci avrebbe comunicato a Roma la volontà di andare in questa direzione.
24 dicembre 2021
Con Deliberazione di Giunta regionale n. 578, dal titolo “Defiscalizzazione delle Zone Franche Montane'. Atto di indirizzo”, il Governo, "per quanto esposto in preambolo, di emanare atto di indirizzo al Dipartimento regionale della programmazione, quale Autorità di gestione dei programmi extraregionali, al fine di adottare tutte le iniziative necessarie, finalizzate alla defiscalizzazione , per circa 100 milioni di euro, non gravanti sul bilancio della Regione Siciliana, a sostegno delle imprese operanti nelle zone franche montane...."
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Con questo Atto, non condiviso con l'ARS, che ha emanato la Legge né tantomeno concertato con il Comitato regionale (Sindaci e Associazione) il Governo disattende alla Giurisprudenza europea, rispetto al principio della defiscalizzazione (per cui ci stiamo battendo) e cosa ancora più grave ribadisce la linea politica del Credito d'imposta da destinare ad aree depresse, che vivono la condizione di "doppia insularità".
Riteniamo tutto questo inaccettabile.
In ultimo ma non per ultimo
per il futuro di questa norma e per la fiscalità di sviluppo da destinare all'intera Regione, il contenuto dell'ultimo accordo - approvato dalla Giunta regionale l'11 dicembre 2021 - potrebbe avere effetti dirompenti.
Tale accordo avrà importanti refluenze sul bilancio della Regione e sul futuro dei siciliani; ancora una volta l'ARS non è stata informata.
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La Commissione Paritetica approvando la proposta di articolo contenuta al punto 9 dell’accordo (sottoscritto con lo Stato) il 17 dicembre 2021, avrebbe violato sia le prerogative statutarie della Regione Siciliana sia la delibera n. 197/18 della Giunta regionale.
Nella relazione tecnica all’art. 6 la Giunta regionale infatti ribadiva “la potestà legislativa in materia tributaria della Regione Siciliana“ che non può essere violata dallo Stato, come di fatto è avvenuto e socializzato soltanto attraverso la sezione "Albo pretorio" della Presidenza della Regione Siciliana.
I Deputati lo avrebbero appreso anche attraverso comunicati stampa e interventi pubblici che narrano condizioni che di fatto danneggeranno la Legge istitutiva le ZFM, la Sicilia e i siciliani.
Con la delibera n. 550/2021 la Giunta regionale contraddice il contenuto della sua stessa delibera, la 197/18 (Clicca QUI per leggere), e subordina la fiscalità di sviluppo alla decisioni statali e comunque nel rispetto delle norme dell'Unione Europea.
Anche per questo nel dimostrare il nostro più fermo disappunto, siamo fortemente preoccupati.
Conclusioni
La prima è l’indignazione, che prevale sulle modalità con cui il professore Armao si è intestato il merito della provenienza dei 100 milioni di euro.
Sono risorse destinate all’avvio della norma approvata all’unanimità dall’ARS!
Non riconoscerlo, appellandosi alla terminologia e non alla sostanza, è un grave atto di scorrettezza nei confronti di chi ancora resiste nelle aree ignote (alla politica) della Sicilia.
Il tentativo dell'assessore regionale all'Economia di portare la Legge - in discussione al Senato e approvata all'unanimità dall'ARS - in un binario morto è inaccettabile e dovrebbe essere motivo di indignazione da parte di tutta la deputazione regionale e delle Associazioni che aggregano i Comuni e gli amministratori a qualsiasi titolo, dai quali ci aspettiamo una presa di distanza netta e inequivocabile.
Chiediamo al presidente Musumeci di non rendersi sostanzialmente complice della linea politica dettata dal suo assessore nominato, che non rappresenterebbe la volontà del partito che rappresenta in Giunta, ovvero Forza Italia, né del Commissario regionale del Partito.
Chiediamo, altresì al presidente della Regione di mantenere - almeno - l'impegno assunto con i sindaci, ovvero di destinare venti milioni di euro al finanziamento delle zone franche montane in Sicilia, comunicandolo immediatamente a Roma. Scelta coraggiosa che permetterebbe la valutazione positiva della Legge sia da parte della Commissione Bilancio del Senato che della Finanze e Tesoro.
Questa mattina abbiamo inoltrato una richiesta di incontro urgente al presidente dell'ARS e ai Capo Gruppo, al fine di scongiurare una comunicazione al Senato, in forza della delibera del 24 dicembre, da parte del presidente della Regione, che segnerà il de profundis della tanto attesa Legge che darebbe fin da subito la possibilità ai residenti e agli operatori economici delle Terre alte di Sicilia di guardare al futuro con fiducia.
Un percorso diverso segnerà un futuro non certo per tutti e favorirà il processo di desertificazione in atto.
C'è da fare una penultima considerazione, ovvero, la materia delle zfm ha fatto emergere questioni riposte nel cassetto fin dal 1946, anno in cui è stato approvato lo Statuto autonomistico.
Le zfm rappresentano, altresì, lo strumento, il grimaldello che il professore Armao ha anche utilizzato per mettere in pratica tutto quello che da solo non sarebbe mai riuscito a fare.
Siamo felici di avere contribuito al risultato, tuttavia, disorientati per esserci ritrovati a dovere difendere principi condivisi con lo stesso assessore, ai tempi in cui non ricopriva ruoli istituzionali.
Vincenzo Lapunzina
presidente dell'Associazione zone franche montane Sicilia
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