di LUCIA CAPUZZI
Il celebre fotografo è caduto mentre rientrava a casa. È rimasto steso sul marciapiede del centro per nove ore senza che qualcuno si fermasse
Una vertigine improvvisa l’ha fatto cadere al suolo. Incapace di alzarsi, è rimasto steso su Rue de Turbigo di Parigi, tra Place de la Republique e Les Halles, per nove ore. Fino a quando, l’ipotermia l’ha stroncato. René Robert, fotografo svizzero noto per i celebri scatti degli artisti di flamenco, è stato ucciso a 85 anni dal freddo e dall’indifferenza. Nessuno dei tanti, tanti tantissimi passanti si è fermato a vedere come stesse. Solo un senzatetto, all’alba, ha notato che l’anziano non si muoveva e ha allertato i soccorsi.
Ormai, però, era troppo tardi: Robert, già in ipotermia, si è spento un’ora più tardi all’ospedale Cochin. La tragedia è avvenuta nella notte tra il 18 e il 19 gennaio. Solo ieri, però, l’amico Michel Mompontet l’ha raccontata, facendo subito esplodere la polemica. A quanti, sulle reti sociali, hanno denunciato l’indifferenza nei confronti dell’anziano steso sul marciapiede, le organizzazioni attive nell’assistenza ai senza dimora hanno ricordato quanto la società sia abituata a ignorare quanti sono costretti a dormire per strada. Lo stesso Mompontet ha detto: «Prima di dare lezioni o accusare qualcuno, ho bisogno di affrontare una piccola domanda che mi mette a disagio: sono sicuro al 100 per cento che mi sarei fermato se mi fossi trovato di fronte a un uomo a terra? Non ho mai voltato le spalle a un senzatetto sdraiato su una porta?».
Robert, quella sera, stava rientrando da una cena a casa di amici mentre è stato colpito dal malore.
Avvenire, 30 gennaio 2022
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