Il castello sottano di Corleone |
di Maria Calabrese
“Torna la luce sui Castelli di Sicilia”: il presidente della Regione, Nello Musumeci,e l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà,hanno presentato alla stampa il bando pubblico relativo a contributi a sportello per proposte progettuali ai fini dell’illuminazione artistica esterna di castelli, manieri, fortezze e torri dell’Isola.
“Si tratta di una iniziativa che riteniamo di un certo significato. Parliamo di un patrimonio di straordinario valore, in Sicilia ne contiamo circa 300 di siti, alcuni sono ruderi, un centinaio sono invece edifici e costruzioni ancora integri, restaurati e ben tenuti, alcuni dei 100 castelli sono accessibili, altri no perché non si è definito il processo di gestione. Il 90 % sono di proprietà pubblica, quindi dei comuni essenzialmente, qualcuno della Regione, il rimanente 10% appartiene a privati, si tratta di palazzi diventati residenze nobiliari. Noi riteniamo che questo incredibile patrimonio, che risale all’età normanna, e via via, all’età angioina e via via fino al regno degli Aragonesi, ma anche nel ‘500 sotto la denominazione spagnola, vada necessariamente tutelato e valorizzato”., così ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, nel corso della conferenza stampa da remoto.
Il castello soprano |
Alla conferenza hanno partecipato anche il dirigente generale del dipartimento dei Beni culturali, Franco Fazio e la soprintendente di Palermo, Selima Giuliano.
Per arrivare a questo risultato “Abbiamo impiegato 5 milioni di euro per illuminare i castelli di Sicilia, – ha spiegato il presidente Musumeci – un’opportunità perché il finanziamento è fino al 90%, con un bando a sportello, affidando il tutto alla Soprintendenza per i beni culturali di Palermo, rappresentata da Selima Giuliano e che ringrazio per l’efficienza e la celerità, e naturalmente ci sarà una graduatoria, valutando innanzi tutto l’ammissibilità del progetto e poi tutti i criteri ai quali dovranno obbedire i partecipanti in funzione del bando. Ringrazio il neo direttore Fazio per avere seguito gli ultimi accorgimenti di questa iniziativa che avremmo voluto presentare già alla fine del 2021″.
Per fare un esempio, il Castello Utvegio a Palermo, illuminato soltanto lo scorso anno a seguito di un intervento radicale di restauro e di rinnovamento, di efficientamento energetico che è ancora in corso Musumeci ha detto che il cantiere dovrebbe chiudersi entro il mese di giugno, destinato a scuola di alta formazione e gestito direttamente dalla Regione Siciliana.
A spiegare i dettagli del bando l’assessore Samonà “L’avviso pubblico tende a dare ampia valorizzazione ad un patrimonio, quello dei castelli, monumentale di cui la Sicilia è ricca“. L’iniziativa nasce in quanto “Ci siamo accorti che l’illuminazione dei castelli è molto carente in molti casi e dunque è un modo per valorizzare ancora di più questo ricchissimo patrimonio culturale di cui la Sicilia è testimone. L’avviso, che sarà pubblicato a breve, è diretto agli enti locali che manifestino la volontà di parteciparvi e accedere al contributo, la procedura è a sportello, mandare una pec alla Soprintendenza dei Beni culturali di Palermo. Il contributo della Regione Siciliana è previsto per un solo intervento, cioè il Comune può presentare una sola istanza, è previsto che la Regione copra un massimo del 90% per le spese dell’intero intervento e il massimo erogabile per ogni intervento è di 90 mila euro”.
“Abbiamo posto i beni culturali al centro dell’agenda politica di questo governo – sottolinea l’assessore Samonà – e lo si vede dal grande lavoro che stiamo facendo. L’iniziativa dei castelli rientra proprio in questa opera di valorizzazione dei beni, volta a presentare a tutti una Sicilia che investe sulla cultura. E farlo significa investire sul futuro”.
La Regione Siciliana sostiene i progetti che valorizzano il patrimonio monumentale e culturale siciliano e a tale scopo il Governo Musumeci ha istituito uno specifico fondo per finanziare le iniziative degli Enti locali, soggetti beneficiari dell’avviso pubblico, volte a garantire l’illuminazione. Il soggetto beneficiario potrà presentare domanda di concessione del contributo per un solo intervento. Inoltre, l’agevolazione prevista dall’avviso è concessa, nella forma di contributo a fondo perduto, come compartecipazione finanziaria fino al limite massimo del 90% del costo totale ammissibile, per un importo massimo erogabile pari a 90 mila euro.
Saranno acquisiti progetti che sostengano, attraverso l’istituzione del fondo a sportello, gli interventi di illuminazione e la valorizzazione dei beni culturali improntati al risparmio, all’efficienza energetica e ala sostenibilità dei territori, il tutto con un finanziamento che ammonta a 5 milioni di euro. Le risorse finanziarie verranno assegnate ai progetti ritenuti ammissibili e valutati positivamente sulla base dell’ordine cronologico di presentazione e secondo la procedura a sportello.
Nello specifico, l’azione è volta alla realizzazione di lavori pubblici e potrà riguardare l’adeguamento di impianti di illuminazione architettonica esterna che utilizzano tecnologie innovative ad alta efficienza energetica in grado di garantire la salvaguardia del patrimonio artistico-monumentale. Poi, l’operazione proposta deve avere il livello di fattibilità tecnica economica prevista, ai sensi dell’articolo 23 del D.Lgs 50/2016 e s.m.i., avendo acquisito il preventivo nulla osta della Soprintendenza dei beni culturali competenti per territorio.
Sono considerate ammissibili le spese effettivamente sostenute dai beneficiari direttamente imputabili all’operazione e cioè: le spese di esecuzione per quali dovrà essere utilizzato il prezzario unico regionale dei LL.PP. vigente alla data di scadenza dell’avviso, e le spese generali e tecniche relative alle voci previste dalla normativa vigente in materia di appalti.
Per quanto riguarda i termini e le modalità di presentazione delle proposte progettuali, la procedura “a sportello” prevede la presentazione, a pena di esclusione, della domanda esclusivamente via Pec, da un indirizzo di posta elettronica certificata intestato all’ente proponente all’indirizzo sopripa@certmail.regione.sicilia.it
La documentazione a corredo della domanda verrà presentata a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno all’indirizzo della Soprintendenza di Palermo via Garibaldi, 41. A verificare l’ammissibilità delle domande sarà il responsabile del procedimento e cioè il soprintendente dei beni culturali di Palermo per accertare la regolarità della trasmissione delle proposte. In seguito alla verifica verrà redatto un elenco dei soggetti esclusi e un elenco di soggetti ammessi a valutazione.
Il Sicilia.it, 21/1/22
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