Giovanni e Xenia Palazzo con Dino Paternostro nei locali della redazione di Città Nuove |
XENIA FRANCESCA PALAZZO
Dopo il volo, all’aeroporto di Palermo, dopo aver preso il bagaglio, uscivamo chiedendoci con mio papà come avremmo riconosciuto l’Assessore allo Sport del Comune di Corleone Gianfranco Grizzaffi. Mentre eravamo spaesati, vediamo una mano che ci salutava. Aveva una striscia tricolore, non era Gianfranco, ma l’Assessore Calogero Scalisi, che era venuto ad accoglierci con tutti gli onori. Gianfranco c’era, accompagnato da altri ragazzi che in quei giorni avrei conosciuto meglio.
Abbiamo fatto il viaggio di circa un’ora e mezzo, durante il quale abbiamo chiacchierato tanto: era la prima volta che ci vedevamo e tanto avevamo da dirci. Appena arrivati, andammo subito al Bed and breakfast “Guesthouse Corleone” ospiti di Calogero, il fratello di Dino Paternostro, per posare le valigie e per andare a cenare. L’accoglienza della famiglia Paternostro è stata calorosissima.
Già a cena, ho cominciato ad assaporare l’affettuositá della gente perché molte persone si avvicinano al tavolo per darmi il benvenuto e per chiedere una foto insieme : molto probabilmente si stava spargendo la voce che ero arrivata a Corleone.
Il giorno dopo di mattina raggiungevo la scuola superiore Don Colletto per ricevere la cittadinanza onoraria con tutti gli onori e per incontrare i giovani alunni, alcuni presenti nell’aula magna, la maggior parte collegata in streaming dal sito del Comune.
Arrivai a scuola che era gremita di autorità e di vari corpi militari, carabinieri, guardia di finanza, polizia municipale.
Ci accolse la preside Natalia Scalisi con tutto il corpo docenti: FRANCESCO POMILLA, LUCIA BRIGANTI, ANTONINA MASTROPAOLO, MARIA CIRA MILAZZO, GAETANO PERRONE.
C’era anche il preside Vincenzo Di Salvo della Scuola Media Giuseppe Vasi.
L’incontro inizió con il discorso del professore Sinatra che invitava le varie autorità a dare il loro saluto. Ultimo a parlare l’Assessore alla Sanità della Regione Sicilia, dr Ruggero Razza che mi emozionò tanto perché mi indicò, ai tantissimi giovani, come modello da imitare e seguire.
Era ormai il momento del conferimento della Cittadinanza Onoraria da parte del Sindaco Nicolò Nicolosi e di tutta la Giunta.
Sentire l’inno di Mameli, la lettura del testo e sentire il nome di mio fratello e quello mio, risuonare in quell’aula mi ha regalato emozioni indescrivibili.
Ricevere quella pergamena era stato un momento molto importante e indimenticabile.
A volte non sai cosa la vita ti può riservare……
Dopo poco più di tredici anni ,ero tornata in Sicilia e soprattutto nel paese dei miei nonni paterni, Totó Palazzo e Franca Perrino.
La nonna era collegata on line con mio fratello Misha da Verona.
Chissà quanto sarà stato felice mio nonno Totó che ci guardava oltre le stelle!
Eravamo cittadini corleonesi!!!
Non trovavo, e non trovo nemmeno adesso, le parole per come ringraziare tutta l’amministrazione comunale, le forze dell’ordine della loro presenza, la cittadinanza e i miei cari parenti per avermi accolto con tanto affetto e gioia.
A seguire, il mio intervento con gli alunni che mi facevano domande sul mio passato, sull’esperienza di Tokyo e sul mondo paralimpico.
La mattina non era ancora conclusa e ci spostammo per una mezz’oretta, alla scuola media Vasi per un incontro informale con le classi che mi stavano già aspettando impazienti.
Ero così carica di emozioni e l’adrenalina scorreva così intensamente che incontrare la cittadinanza nel pomeriggio non mi fece affaticare per nulla.
Sabato mi recai al C.I.D.M.A. (Centro Internazionale di documentazione sulla Mafia e Movimento Antimafia) che conserva le copie conformi, uniche al mondo, dei faldoni del Maxi Processo, per la visita guidata con Claudio Di Palermo e con l’amico di famiglia Dino Paternostro.
Mi sono resa subito conto che non era un museo, ma un luogo dove si racconta di mafia e se ne parla con il chiaro obiettivo di esorcizzarla e di sensibilizzare il visitatore su come essa stessa sia subdola e a tratti pericolosamente accattivante.
Sentire il racconto di Claudio e le parole di Dino nel commentare i precisi episodi o i profili dei boss, con dovizie di particolari, ha catturato la mia attenzione , quasi catapultandomi in quei momenti di terrore e di paura.
Alcune immagini, tutte autentiche, sono davvero “forti”, drammatiche e ti fanno pensare quanta crudeltà gratuita sia stata al servizio dell’avidità del denaro e del potere e quale sia stata la strategia di terrore della mafia.
Visitando queste stanze, con addosso la tuta del gruppo sportivo delle Fiamme Azzurre, di cui sono orgogliosa di appartenere, mi sono sentita ancor più coinvolta ed emozionata.
Questa visita mi ha fatto comprendere quanto distante sia la Corleone di ieri da quella laboriosa e coraggiosa dei giovani di oggi.
Da Corleone raggiunsi Campofiorito per visitare la piscina, orami prossima all’apertura, accompagnata dal Sindaco Giuseppe Oddo con tutta l’amministrazione comunale di Campofiorito e alcuni assessori del Comune di Corleone e con molti cittadini al seguito.
Una struttura veramente ben progettata e ben costruita, con tanti dettagli, così curati da far invidia ad impianti delle grandi città, senza alcuna barriera architettonica ed è un sogno per ogni atleta venire a nuotare lì.
Spero di ritornare con mio fratello per nuotare proprio lì e poter incontrare la cittadinanza.
Un vero fiore all’occhiello per tutto il territorio corleonese: dovete esserne orgogliosi e dovete averne cura!
Nel pomeriggio, dopo aver visitato la città, in compagnia dei miei concittadini e dell’amico giornalista Guido Fiorito, del Giornale di Sicilia, e di sua moglie, ho avuto il piacere di visitare la redazione di Città Nuove.
Proprio da qui, durante le gare di Tokyo, sono iniziati i primi contatti con mio papà e poi con la nonna Franca che hanno portato a scrivere una pagina importante della mia vita, della mia famiglia e della città di Corleone.
Sono partita per Verona con la consapevolezza che i miei cari amici e parenti corleonesi, mi aspettano per il mio ritorno e per conoscere mio fratello Misha, impazienti e pronti ad accoglierci a braccia aperte con gioia e felicità.
Il testo di una famosa canzone, recitava: “Chiamale emozioni….!”
La mia mente ha memorizzato i tantissimi volti, gli affettuosi sguardi delle intense ed emozionanti giornate corleonesi e il mio cuore, gelosamente, conserverà la gioia e l’amore che ho ricevuto.
Adesso con molti mi sento frequentemente, anche tutti i giorni per la stretta amicizia che ci ha legati in quei giorni e che è nata nella terra che adesso è anche la mia…..
Un caro saluto
Xenia Francesca Palazzo
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