Esmeralda Rizzi
Mercoledì mattina leggendo il quotidiano mi ha colpita una lettera inviata a Francesco Merlo da una persona che riteneva sostanzialmente superato il sindacato e lo strumento dello sciopero.
Ora, sarà che lavoro in Cgil, sarà che ai tempi dell’università ho studiato sui libri di Gino Giugni e ho avuto docenti che mi hanno fatto capire bene il valore dei diritti sociali, ma a me quella lettera è parsa il puro frutto di decenni di mantra liberistici e populisti. Gli stessi che portano i lavoratori a votare chi sistematicamente difende gli interessi dei “padroni”. Merlo che a occhio e croce fa parte della categoria dei super tutelati si è ben guardato dal chiosare il lettore ricordandogli a cosa serva lo sciopero.
Come qualcuno m’ha spiegato una volta, non è un caso che io lavori per un sindacato, visto che di fronte a certi squilibri, reagisco. Così ho scritto a Repubblica per ricordare importanza e valore dello “sciopero” e come negli ultimi trent’anni l’Italia sia l’UNICO paese Ocse nel quale le retribuzioni sono diminuite.
Merlo ieri ha pubblicato la mia risposta chiosandola malamente e obbligandomi a qualche precisazione.
🔴 Caro Merlo,
io sono davvero convinta dell’importanza di questo sciopero anche se lei crede che nel Paese non ce ne sia l’aria.
Le vorrei rammentare che sono anni che si chiedono sacrifici a lavoratori e pensionati agitando il concetto di responsabilità e siamo finiti che le diseguaglianze sono esplose e che nel nostro Paese anche chi lavora è ormai povero. I lavoratori stanno ancora rinfacciando ai sindacati il mancato sciopero contro la riforma Fornero non indetto per quel senso di #responsabilità che la politica evoca quando deve fare scelte impopolari sempre dalla stessa parte e che pare toccare solo la base del Paese.
Quanto al sindacato e ai giovani… Merlo, ma dice sul serio o fa come si dice dalle sue parti “Lo scecco ‘nto lenzolo?”, il finto tonto. Da anni le rilevazioni sull’occupazione dicono che i posti di lavoro creati sono tutti precari. Secondo lei, come si fa ad iscriversi a un sindacato se sotto rischio di mancata conferma del contratto? La precarietà del lavoro è stato lo strumento con cui i liberisti hanno azzerato le conquiste dei diritti del lavoro fatte negli anni ‘70.
🟥 Dopodiché, si informi bene perché i giovani, quando possono, si iscrivono ancora alla Cgil perché sanno che è solo grazie ai ricorsi della Cgil che il contratto capestro e fortemente penalizzante per i #rider firmato da Ugl con Assodelivery è stato giudicato illegittimo. È grazie alla Cgil che alcuni aspetti, tra i più penalizzanti per i lavoratori, del #JobsAct stanno venendo smontati nei tribunali pezzo a pezzo. È grazie anche alle proteste di queste ore che sono saltate magicamente fuori altre risorse per calmierare le bollette.
Infine Merlo, io non la conosco personalmente e non so come sia abituato a valutare fatti e persone ma non credo che abbia fatto una bella figura con quel suo commento su Maurizio Landini. La #Cgil è ancora una grande organizzazione democratica nella quale le persone si incontrano, si confrontano, si ascoltano e poi decidono.
E lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil è il frutto di questa pratica.
#scioperoperché
#16dicembre
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