Un momento della seduta consiliare del 15 novembre
Giorno 15 novembre si è tenuto un consiglio comunale convocato su richiesta del sindaco, in quanto , lo stesso, riferiva di avere comunicazioni relative al riequilibrio di bilancio e relative ai servizi sociali e all’uso del patrimonio pubblico.
Prima stranezza: una volta in aula, il sindaco ha parlato soltanto del riequilibrio di bilancio e non ha più trattato gli altri temi, piuttosto spinosi viste le ultime vicende.
Seconda stranezza: sul tema trattato, il riequilibrio, non ha detto nulla di nuovo, nulla che non fosse già di dominio pubblico, ossia che non ci sono le condizioni per il riequilibrio.
Terza stranezza: ha lasciato intendere che, se il comune dovesse andare in dissesto economico, la colpa è da ricercare tra i creditori, che non ne vogliono sapere di rinunciare ai loro crediti, o a parte di essi.
Analizzando l’insieme, viene da pensare che il sindaco abbia voluto fare convocare questo consiglio solo per iniziare un percorso di deresponsabilizzazione, cercando di addossare ad altri le colpe del dissesto economico, cioè i creditori, precedenti amministratori e funzionari incapaci.
L’impressione è quella di un’amministrazione allo sbando che naviga a vista, logorata da divisioni interne.
Caro sindaco, se il comune rischia il dissesto la colpa non è dei creditori, ma di chi ha permesso che si arrivasse ad accumulare un tale debito e, i primi responsabili sono da ricercare tra gli amministratori che hanno guidato la città negli ultimi 30 anni.
Di questi, 8 anni sono i suoi.
I consiglieri di opposizione
Salemi, Pascucci, Gelardi, Costa
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