Un momento dell’incontro in piazza Nascè |
DINO PATERNOSTRO
Grazie a Margherita Ingoglia, a Mimma Madonia e agli studenti dell’Istituto “C. Di Vincenti” di Bisacquino per l’interesse e la passione con cui mi hanno proposto di aiutarli a ripercorrere un pezzo di storia della nostra comunità. Nel pomeriggio di ieri abbiamo fatto un excursus storico nella vicenda dei Fasci contadini di fine ‘800, che proprio a Corleone hanno avuto uno degli epicentri fondamentali. Abbiamo visitato il “piano del borgo” (oggi piazza Falcone e Borsellino), adiacente alla villa comunale (allora “Silva dei Cappuccini”) dove si tenevano le grandi adunanze e le manifestazioni contadine. E poi piazza Nascè col busto di Bernardino Verro del 2015 e le significative incisioni ai lati del piedistallo. E infine l’ex via Tribuna dove Verro venne assassinato, con la targa sul luogo dell’omicidio e dove si stanno ultimando i lavori di ristrutturazione della Casa del Popolo, costruita dai contadini di Corleone nei primi del ‘900 con le pietre portate ad una ad una, a dorso di mulo, la sera tornando dalla campagna. Verro è stato uno dei leader più prestigiosi dei Fasci, sindaco di Corleone, il primo sindaco socialista.
Abbiamo parlato della microstoria del nostro territorio, ma non per per questo meno importante e con sprazzi di eroismo che vale la pena ricordare. La memoria è importante ancora oggi perché ci dà la forza per costruire libertà, democrazia, lavoro e sviluppo nella legalità.
Nessun commento:
Posta un commento