Palermo 20 ottobre 2021 - Si è costituita la sezione palermitana del lavoro agricolo di qualità. La seduta di insediamento della Rete si è svolta questo pomeriggio presso la sala Dalla Chiesa della Prefettura di Palermo. All'evento, organizzato dalla Prefettura assieme all'Inps di Palermo, che ha istituito la sezione nei giorni scorsi, hanno partecipato la Cgil Palermo e la Flai Cgil Palermo, che nei mesi scorsi avevano sollecitato con una lettera al prefetto la costituzione anche nella nostra realtà della “rete”, strumento fondamentale nella lotta contro il lavoro nero e lo sfruttamento dei braccianti nelle campagne e per la promozione di politiche attive per il lavoro. La cabina di regia, coordinata dall'Inps, è costituita dall'Inail, dal centro per l'impiego di Palermo, dall'Ispettorato al lavoro, dall'Ebat, da Cgil, Cisl, Uil, Ugl, dai sindacati di categoria Fai, Flai, Uila, da Confagricoltura, Coldiretti, Cia.
In rappresentanza della Flai Cgil e della Cgil Palermo sono stati nominati il segretario generale Flai Cgil Palermo Dario Fazzese e Piero Galli per la Cgil Palermo.
La “rete”, a livello nazionale attiva dal settembre 2015, è oggi uno strumento essenziale per la piena applicazione della legge 199 del 2016, ribattezzata anti-caporali. “Con le misure previste dalla Rete, l'obiettivo è fare il salto di qualità per liberare definitivamente il settore agricolo dalla sfruttamento e del lavoro nero, ridando dignità alle lavoratrici e ai lavoratori agricoli – ha dichiarato Dario Fazzese – Le imprese avranno la loro convenienza a partecipare a questa rete e a diventare soggetti attivi per ricostruire la filiera della legalità. Una convenienza di impresa che avrà il suo ritorno nella promozione e commercializzazione dei prodotti”.
“Un'impresa che aderisce alla rete – aggiunge Mario Ridulfo, segretario generale Cgil Palermo - di fatto dimostra con la sua presenza di essere in regola dal punto di vista retributivo e contributivo. Un elenco certificato di imprese virtuose, che si distinguono per il rispetto delle norme in materia di lavoro, rappresenta elemento di garanzia in una realtà come quella delle del nostro territorio, ad alta densità di sfruttamento e illegalità in agricoltura. Questo porterà tante altre imprese a fare la stessa scelta, ad abbandonare la zona grigia e a optare per i vantaggi e le misure previste dalla struttura”.
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