La malaria è — speriamo di poter presto scrivere “fu” — la malattia della disuguaglianza. La scienza tende a metterci in guardia da simili letture ideologiche, spiegandoci con argomenti medici le complesse ragioni che hanno reso così ardua e lunga la ricerca del vaccino, durata oltre un secolo. Ma restano i dati di fatto.
Quasi 230 milioni di casi ogni anno nel mondo; oltre 400mila morti. E più di 9 su 10 di questi sono africani. Dobbiamo aggiungere che la parte di gran lunga maggiore di quel 90 e passa per cento sono bambini, piccoli e piccolissimi. Vittime di una puntura di Plasmodium falciparum che il loro fragile organismo, magari già indebolito da altre infezioni o carenze nutrizionali, non riesce a contrastare.
Ora, spiegatelo alla madre che la mancanza di un rimedio per il suo bambino non è dovuta alla noncuranza del mondo, bensì alle difficoltà della scienza medica. Vi chiederà perché per il Covid 19 — che nei primi 16 mesi della pandemia ha causato nell’intero continente africano 134.600 vittime accertate (dati Istituto Superiore della Sanità) — si è già trovato da un pezzo un vaccino, anzi quattro o cinque. E se proprio la scienza è rimasta fino ad oggi impotente, e non è stata una questione di scarsità di fondi messi a disposizione dellaricerca, o di assenza di interesse delle case farmaceutiche, perché allora lo scandalo della incessante strage della malaria non campeggia su giornali e tg? La malaria è stata per secoli una malattia mortale anche alle nostre latitudini. Le storie e le fiabe raccontate dagli anziani alla mia generazione quando era bambina, erano piene di “febbre terzana” e “febbre quartana”; ma le generazioni successive non sanno più cosa significhino quelle espressioni e va bene così. Gli africani invece continuano a conviverci, la malaria per loro è un fatto della vita. Agli adulti ogni tanto capita di mettersi giù con il febbrone: sanno cos’è, se hanno un reddito accettabile possono procurarsi buoni farmaci, efficaci. E ormai sono mezzo immunizzati. Ai bambini, però, e a chi non ha risorse, può andare molto peggio. La malaria resta una feroce malattia dei poveri, che imperversa nel più povero dei continenti. Il vaccino, ci dicono, ha efficacia ancora limitata; è adatto solo ai più piccoli, e solo ad alcuni tipi di parassita. Non segnerà la fine dell’era delle zanzariere e degli insetticidi. Ma salverà tante giovanissime vite: 260mila sono stati i bambini africani vittime della malaria nel 2019. Il mondo sarà un po’ meno disuguale.
Nessun commento:
Posta un commento