Il fisico critica le azioni dei governi in tema ambientale: "Non all’altezza della sfida, più soldi per la scienza". Mattarella: "Bisogna agire subito"
ROMA — Vincere il Nobel per la fisica e avvisare i parlamentari che «aumentare il Pil il più possibile è in contrasto con la lotta ai cambiamenti climatici». Giorgio Parisi, raggiunto il traguardo più ambito per gli studiosi, si preoccupa del futuro del pianeta. Ieri lo scienziato italiano a Montecitorio, accolto da una standing ovation, ha parlato alla riunione PreCop26 davanti agli onorevoli e al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nel suo intervento Parisi ha sottolineato che: «Il prodotto interno lordo non è una buona misura dell’economia. Cattura la quantità, ma non la qualità della crescita».
In passato sono stati proposti molti indici alternativi e l’ex presidente dell’accademia dei Lincei ricorda quelli "di sviluppo umano" e di "benessere economico sostenibile". E ha avvertito: «Se il Pil rimarrà al centro dell’attenzione, il nostro futuro sarà triste».Il sesto italiano ad aver vinto un premio Nobel ha voluto fare proprie alcune parole che Robert Kennedy pronunciò il 18 marzo del 1968 all’università del Kansas: «Il prodotto interno lordo comprende l’inquinamento dell’aria, la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per ripulire le nostre autostrade dalla carneficina. Insomma misura tutto, tranne ciò che rende la vita degna di essere vissuta. E può dirci tutto sull’America, tranne perché siamo orgogliosi di essere americani, ed è così in tutto il mondo».
Nel suo discorso Parisi ha spaziato parlando di energia e ricerca scientifica, ma anche di economia ed educazione dei giovani. Inoltre ha criticato l’azione dei governi per combattere i cambiamenti climatici, definita «non all’altezza della sfida ». E, poco prima, alla conferenza per l’Africa, Mattarella era stato perentorio: «È necessario agire subito ». Il professore di fisica teorica ha lanciato un avvertimento: «Se la temperatura del nostro pianeta aumenta più di due gradi, entriamo in una terra incognita in cui ci possono essere anche altri fenomeni che non abbiamo previsto e che possono peggiorare enormemente la situazione ». Lo studioso cita alcuni esempi: «Gli incendi di foreste colossali come l’Amazzonia che immetterebbero in maniera catastrofica quantità enormi di gas serra. E gli oceani che al momento attuale stanno assorbendo molti dei gas serra che emettiamo, ma questo fenomeno continuerà in una terra due gradi più calda?». E mette in guardia che i meccanismi di regolazione della temperatura potrebbero cessare di funzionare con il surriscaldamento. Parisi ha anche auspicato un piano di cinque-dieci anni di finanziamenti alla ricerca scientifica. A margine con i giornalisti, lo scienzato, con una lunga militanza progressista alle spalle, ha anche parlato di politica: «Penso che il M5s sia un ottimo alleato del Pd, ma c’è la necessità di qualcosa a sinistra che dia voce a tutte le persone che sono divise in tanti partiti».
La Repubblica, 9/10/2021
Nessun commento:
Posta un commento