Progetti utili alla collettività pronti a partire nel territorio corleonese. Vi prenderanno parte 100 beneficiari del reddito di cittadinanza che risiedono nei paesi appartenenti al Distretto socio-sanitario D40. Oggi sono iniziati i corsi di formazione, mentre il 18 prenderanno il via le attività. L’impegnò di ciascun partecipante sarà di 8 ore alla settimana.
La maggior parte dei beneficiari avviati ai PUC è a Corleone, il comune capofila del Distretto che ha curato la progettazione e seguirà tutte le fasi dell’iter fino alla rendicontazione finale. Sono 45 le persone che, affiancando il personale comunale in servizio, sono coinvolte in città in progetti che seguono vari settori: ambientale, tutela dei beni comuni, sociale e culturale. Venti si occuperanno della manutenzione e della cura di spazi ed edifici comunali, con un’attenzione particolare al verde.
Altre 10 saranno impegnate nella tutela di beni comuni, ad esempio con attività di piccola manutenzione, pulizia, spazzamenti di luoghi quali la villa comunale.Sono due i progetti in ambito sociale. Dieci soggetti assisteranno anziani e disabili, aiutandoli nel disbrigo pratiche, nella spesa quotidiana e così via. Tre invece faranno vigilanza e pulizia all’ingresso delle scuole. Con il progetto culturale, due persone saranno di supporto in biblioteca e nei musei.
Negli altri comuni del Distretto è stato privilegiato il settore ambientale. I PUC interesseranno 11 beneficiari a Chiusa Sclafani, 18 a Bisacquino, 6 a Campofiorito, 8 a Giuliana, 6 rispettivamente a Contessa Entellina e a Roccamena.
Come detto, oggi è partita la formazione dei 100 partecipanti. Per tutti sono state attivate le polizze assicurative INAIL ed RCT. Saranno poi effettuate le visite mediche obbligatorie, laddove previste dal progetto e saranno consegnati i dispositivi di protezione individuale. I progetti utili alla collettività sono stati interamente finanziati dal Piano di Attuazione Locale 2019.
“I PUC sono una risorsa per i Comuni - dice il vice sindaco e assessore alle Politiche sociali Maria Clara Crapisi - perché servono a rispondere ancora di più alle esigenze e ai bisogni delle comunità. Inoltre, consentono di potenziare le attività e i servizi, contribuendo a migliorare il decoro urbano e rendendo l’azione amministrativa più efficace. Un ringraziamento a tutta l’area dei Servizi sociali, guidata dal dott. Giuseppe Laganà, e in particolare al responsabile della programmazione sociale, dott. Gero Barbasso, per il suo impegno, alla dott.ssa Patrizia Di Miceli e alle assistenti sociali del PON Inclusione”.
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