L’asilo nido di Corleone
Per conto dei consiglieri di opposizione del consiglio comunale di Corleone, scrive sulla pagina Facebook il consigliere Antonio Salemi: “Il 10 settembre é stato pubblicato l'avviso pubblico con il quale si portavano a conoscenza i cittadini dell'imminente avvio dell'asilo nido intercomunale. Allegato all'avviso vi é la tabella per la determinazione del punteggio, utile per la formazione della graduatoria. Dall'esame della tabella salta subito all'occhio che la stessa consentirà l'accesso al nido solo ai bambini appartenenti a nuclei familiari con isee prossimi allo zero.
La logica suggerisce che i nuclei familiari con isee prossimo allo zero abbiano componenti, in particolare i genitori, senza lavoro. Da lì si intuisce quale sia stata la scelta di campo dell'amministrazione comunale e del comitato dei sindaci, ossia favorire l'accesso al nido considerando soltanto l'aspetto reddituale, di fatto determinante rispetto a tutti gli altri criteri”.
E aggiunge: “Noi consiglieri di opposizione riteniamo giusta l'attenzione verso le famiglie che hanno meno, ma crediamo che la funzione sociale di un asilo nido debba essere un'altra. Il nido deve aiutare le famiglie con entrambe i genitori che lavorano e non hanno a chi lasciare i figli. In particolare deve consentire alle donne di essere libere di scegliere se lavorare o no, e non obbligarle a stare a casa con i figli perché non vi sono servizi. Servizi carenti anche a causa della revoca del finanziamento del ministero per attivare l'asilo nido Nencioni a causa di irregolarità. Il nido deve avere una funzione sociale e non solo assistenziale. Per questo riteniamo che i criteri di accesso al nido avrebbero dovuto premiare primariamente l'occupazione dei genitori e solo dopo la condizione reddituale.
E così era sino a qualche settimana fa, prima del 30 agosto, data in cui il comitato dei sindaci ha modificato le regole. Perché?”
Salemi annuncia che i consiglieri di opposizione hanno depositato “una Interrogazione rivolta al sindaco e all'assessore ai servizi sociali e istruzione per capire cosa sia successo”.
Là vicesindaco, assessore ai servizi sociali, Maria Clara Crapisi replica che “la “sezione primavera” è un servizio SOCIO EDUCATIVO, nato allo scopo di agevolare le famiglie in difficoltà. Le sezioni primavera si propongono perciò, esplicitamente ed essenzialmente, come risposta ad un problema sociale, particolarmente presente in alcune realtà del nostro paese. (d. lgs n.65 del 2017 art 1). Non è pubblica istruzione ma servizio sociale finanziato con fondi PAC, nati appositamente per andare incontro a problematiche socio economiche.
Per "servizi sociali" si intendono tutte le attività relative alla predisposizione ed erogazione di servizi destinati a rimuovere situazioni di bisogno o difficoltà che la persona umana incontra nel corso della sua vita”.
È chiaro che c’è una differente impostazione: l’opposizione vorrebbe che all’asilo nido venissero ammessi prioritariamente bambini per consentire ai genitori di lavorare; l’amministrazione comunale e il comitato dei sindaci invece intendono privilegiare l’ammissione dei bambini delle famiglie con problemi sociali, per cui privilegiano l’isee più basso. Ci sentiamo di suggerire una soluzione più equilibrati: la metà dei posti si potrebbero assegnare alle famiglie con Isee basso e l’altra metà alle famiglie con entrambi i genitori occupati.
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