DINO PATERNOSTRO
Un grazie a Pippo Oddo e al suo libro “Il miraggio della terra in Sicilia” per la bella serata di ieri a Palazzo Adriano, che ci ha consentito di parlare delle lotte dei contadini, del sacrificio dei loro dirigenti e della intelligente lungimiranza di alcuni di loro.
Il comunista Mommo Sirretta, per esempio, eletto sindaco nel 1946, col sostegno degli assessori, ampliò l’ospedale e acquistò palazzo Dara (per tanti anni simbolo del potere feudale) per destinarlo a palazzo municipale (cioè di tutti i cittadini). Non a caso per perfezionare l’acquisto il sindaco, gli assessori e tanti cittadini impegnarono le loro risorse personali per dare le necessarie garanzie alla banca.
Ma abbiamo parlato anche di mons. Salvatore Pizzitola, un sacerdote coraggioso, che nel 1945 si adoperò per scongiurare un bagno di sangue in paese dopo lo scoppio di una rivolta contro le ingiustizie del potere. Mons. Pizzitola il 25 gennaio 1945 attraversò da solo “piazza grande” vestito di bianco e con una grande croce, invitando al cessate il fuoco e al dialogo. E fece il miracolo.
Una storia semi sconosciuta che andrebbe approfondita, scritta e raccontata ai giovani...
Dino Paternostro
Il miraggio della Terra, l’ultima fatica letteraria di Pippo Oddo, seguendo un fantastico giro letterario siciliano, questo pomeriggio è arrivato a Palazzo Adriano per l’ennesimo confronto con gli amanti del genere letterario, la terra, i contadini e coloro che con cattiveria e violenza la possedevano sfruttando in maniera disumana la grande disponibilità di manodopera a costo irrisorio.
A tanti anni delle lotte contadine, delle riforme agrarie fallite ha ancora senso parlarne e scriverne con testarda convinzione, come hanno fatto per oltre mezzo secolo uomini come Pippo Oddo ed altri illustri storici che a citarli tutti i maggiori riempiono una pagina? Si! E lo affermo convintamente e fino a quando tutte le pagine nascoste che parlano di queste storie non saranno lette e pubblicate, fino a quanto a tutte le vittime di questa mattanza non sarà riconosciuta e data giustizia. Perché le vittime non sono solamente quelle caduti sotto il piombo della mafia, coloro che sono stati condannati ed imprigionati da tribunali fascisti, a questi bisogna aggiungere anche la moltitudine di contadini costretti ad emigrare in molte parti d’Europa come saggiamente ha raccontato questo pomeriggio Pierre Vajana introducendo i lavori. Non si ha una stima precisa dei morti italiani nelle miniere è ovunque fossero chiamati a svolgere lavori pesanti rischiosi e mal pagati. Pippo ha dedicato la vita allo studio alla ricerca di questa storia della terra in Sicilia, della verità che è stata ovunque drammatica in Italia ma che qui in Sicilia nascosta e che ha avuto valenza di dramma sociale è solo qui le molte uccisioni di contadini e sindacalisti sono avvenuti con La complicità delle istituzioni. Ho conosciuto Pippo Oddo e Dino Paternostro un altro dei partecipanti all’incontro molti anni fa in una delle tante tipografie palermitane dov’è si incrociavano idee di libertà e di giustizia che la carta stampata libera faceva circolare. Il suo primo libro sulla storia di Villafrati l’ho letto più volte con attenzione, era preciso ed attento ai fatti accaduti, documentati anche negli episodi marginali, per me è stato un esempio di scrittore da seguire.
Salvatore Maurici
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