“Ecco come aiutiamo i titolari di protezione internazionale a inserirsi a Palermo”.
Palermo 28 luglio 2021 – Sarà inaugurato domani alle 15 presso l'Inca Cgil Palermo, in via Meli, 5, il secondo “Integra Corner” del progetto Shubh, per la presa in carico dei rifugiati titolari di protezione internazionale. Il primo sportello è stato aperto nei giorni scorsi presso il circolo Arci Ikenga, in via Parrocchia dei Tartari, 54. I due sportelli di Cgil e Arci, gestiti assieme agli altri partner della “rete” che sono Inca Cgil, Sunia, Auser, sono nati nell’ambito del Progetto Shubh, cofinanziato dall'Unione europea, e svolgeranno funzioni di orientamento, accompagnamento e supporto in favore di persone titolari di permesso di soggiorno per la protezione internazionale, che da poco hanno terminato il loro percorso di accoglienza istituzionale. Responsabili dei due punti di servizio aperti a Palermo sono Alessandra Cannizzo, per lo sportello Ikenga del'Arci, e Emanuela Bortone, per lo sportello del Patronato Inca Cgil.
“Il progetto, che si affianca all'attività che già ai nostri sportelli svolgiamo per la tutela dei migranti, prevede un intervento di sistema, con percorsi individuali di formazione, accompagnamento, supporto per consentire a questi soggetti, usciti dal sistema di assistenza, di potersi integrare nel modo migliore sul nostro territorio – spiega Francesco Piastra, segretario Cgil Palermo – Lo scopo è venire incontro alle esigenze primarie, come la ricerca della casa e di un lavoro, l'acquisizione di competenze linguistiche, l'orientamento, sulla base delle competenze di ciascuno. I partner di questo progetto, insieme da sempre in tante battaglie politiche, con la costituzione della rete allargata rafforzano la loro capacità di tutela e di azione per rispondere in modo concreto ai soggetti che chiedono di emanciparsi sul piano sociale ed economico per raggiungere il traguardo di una vera convivenza civile e multiculturale in città. Solleciteremo le istituzioni ad attivarsi per risolvere i tanti problemi che ancora oggi esistono e che frenano i processi integrativi. E come Cgil proponiamo di allargare la rete anche alle associazioni datoriali”.
Le parti impegnate nel progetto hanno sottoscritto un'intesa e si impegnano a realizzare iniziative comuni. “Come l'Arci, anche noi dell'Inca ci occupiamo da sempre di assistere i cittadini extracomunitari – aggiunge la direttrice Inca Palermo Emanuela Bortone – Aderire al progetto Shubh ci consente di aumentare le tutele per assistere questi cittadini nelle pratiche previdenziali e del sostegno al reddito, per l'assistenza giuridica e antidiscriminatoria attraverso i nostri legali, e per l'integrazione, dal punto di vista culturale, del lavoro e della casa. Lo sportello del Patronato di via Meli sarà a loro disposizione con queste e altre pratiche, seguite da personale qualificato, per far sì che l'integrazione di questi cittadini diventi reale e concreta”.
Per Bijou Nzirirane, responsabile dell'ufficio migranti della Cgil Palermo, “il progetto Shubh ha la particolarità di creare un metodo di lavoro nuovo, che va certificato e concertato insieme, e di adottare una strategia d'intervento che può essere utile non solo per i rifugiati ma per tutti i migranti, anche con attività socio culturali, con momenti di socializzazioni aperte alla popolazione, con l' accompagnamento ai servizi socio-sanitari e all'inserimento scolastico dei minori. Fondamentale sono anche le azioni per la ricerca della casa, che diventa quasi impossibile a Palermo se a cercare una stanza è un ragazzo con un cognome straniero. Solo favorendo la maggiore consapevolezza da parte degli immigrati dei loro diritti, ma anche dei loro doveri, si favorisce l'integrazione sociale. Al Comune, attento alle tematiche dell'accoglienza, chiederemo azioni concrete per facilitare la vita dei migranti, come la riduzione delle attese lunghissime per l'iscrizione anagrafica, per far sentire davvero chi arriva a Palermo cittadino palermitano come gli altri”.
“Per quando riguarda la politica abitativa – aggiunge Zaher Darwish, segretario del Sunia Palermo - il progetto prevede interventi per fronteggiare l'emergenza abitativa attraverso un dialogo con il Comune e l'Iacp e collaborazioni con le agenzie immobiliari, per agevolare l'incontro tra la domanda e l'offerta abitativa e per garantire un accesso alla casa in condizioni di parità con i cittadini italiani. Ci sono i presupposti affinché si possano creare risultati permamenti nel tempo, al di là della durata del progetto Shubh”.
“Il progetto, che si affianca all'attività che già ai nostri sportelli svolgiamo per la tutela dei migranti, prevede un intervento di sistema, con percorsi individuali di formazione, accompagnamento, supporto per consentire a questi soggetti, usciti dal sistema di assistenza, di potersi integrare nel modo migliore sul nostro territorio – spiega Francesco Piastra, segretario Cgil Palermo – Lo scopo è venire incontro alle esigenze primarie, come la ricerca della casa e di un lavoro, l'acquisizione di competenze linguistiche, l'orientamento, sulla base delle competenze di ciascuno. I partner di questo progetto, insieme da sempre in tante battaglie politiche, con la costituzione della rete allargata rafforzano la loro capacità di tutela e di azione per rispondere in modo concreto ai soggetti che chiedono di emanciparsi sul piano sociale ed economico per raggiungere il traguardo di una vera convivenza civile e multiculturale in città. Solleciteremo le istituzioni ad attivarsi per risolvere i tanti problemi che ancora oggi esistono e che frenano i processi integrativi. E come Cgil proponiamo di allargare la rete anche alle associazioni datoriali”.
Le parti impegnate nel progetto hanno sottoscritto un'intesa e si impegnano a realizzare iniziative comuni. “Come l'Arci, anche noi dell'Inca ci occupiamo da sempre di assistere i cittadini extracomunitari – aggiunge la direttrice Inca Palermo Emanuela Bortone – Aderire al progetto Shubh ci consente di aumentare le tutele per assistere questi cittadini nelle pratiche previdenziali e del sostegno al reddito, per l'assistenza giuridica e antidiscriminatoria attraverso i nostri legali, e per l'integrazione, dal punto di vista culturale, del lavoro e della casa. Lo sportello del Patronato di via Meli sarà a loro disposizione con queste e altre pratiche, seguite da personale qualificato, per far sì che l'integrazione di questi cittadini diventi reale e concreta”.
Per Bijou Nzirirane, responsabile dell'ufficio migranti della Cgil Palermo, “il progetto Shubh ha la particolarità di creare un metodo di lavoro nuovo, che va certificato e concertato insieme, e di adottare una strategia d'intervento che può essere utile non solo per i rifugiati ma per tutti i migranti, anche con attività socio culturali, con momenti di socializzazioni aperte alla popolazione, con l' accompagnamento ai servizi socio-sanitari e all'inserimento scolastico dei minori. Fondamentale sono anche le azioni per la ricerca della casa, che diventa quasi impossibile a Palermo se a cercare una stanza è un ragazzo con un cognome straniero. Solo favorendo la maggiore consapevolezza da parte degli immigrati dei loro diritti, ma anche dei loro doveri, si favorisce l'integrazione sociale. Al Comune, attento alle tematiche dell'accoglienza, chiederemo azioni concrete per facilitare la vita dei migranti, come la riduzione delle attese lunghissime per l'iscrizione anagrafica, per far sentire davvero chi arriva a Palermo cittadino palermitano come gli altri”.
“Per quando riguarda la politica abitativa – aggiunge Zaher Darwish, segretario del Sunia Palermo - il progetto prevede interventi per fronteggiare l'emergenza abitativa attraverso un dialogo con il Comune e l'Iacp e collaborazioni con le agenzie immobiliari, per agevolare l'incontro tra la domanda e l'offerta abitativa e per garantire un accesso alla casa in condizioni di parità con i cittadini italiani. Ci sono i presupposti affinché si possano creare risultati permamenti nel tempo, al di là della durata del progetto Shubh”.
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