“A 10 anni dal referendum che ha sancito il carattere pubblico del servizio idrico la sensazione è che sia in atto un processo che punta a ignorare la volontà popolare e consentire speculazioni economiche anche su un bene primario come l’acqua”. Lo affermano i deputati regionali siciliani Claudio Fava (Cento Passi) Nicola D’Agostino (Sicilia Futura) Giovanni Di Caro (M5S) e Giuseppe Lupo (PD) che hanno, nella loro qualità di capigruppo in Ars, presentato una mozione urgente al governo Musumeci affinché si acceleri il processo di effettiva ripubblicizzazione del servizio e si tutelino i diritti dei siciliani e delle comunità locali. In particolare per i firmatari della mozione “occorre risolvere il contratto ancora in essere con Siciliacque, un autentico capestro che impedisce la concreta attuazione delle norme che già esistono e che puntano a superare definitivamente la stagione della privatizzazione del servizio”.
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MOZIONE
Misure urgenti per garantire il pieno rispetto della volontà popolare in merito alla gestione pubblica del servizio idrico
Al Presidente della Regione,
all’Assessore per l’energia e i servizi di pubblica utilità,
Rilevato che:
il 12 e 13 giugno 2011 si è svolta la consultazione referendaria in merito alla gestione del servizio idrico nel territorio nazionale;
il risultato di tale consultazione ha fornito un dato inequivocabile sulla volontà popolare, tanto a livello nazionale che regionale, di procedere rapidamente ad una effettiva caratterizzazione pubblica del servizio di gestione delle risorse idriche;
a dieci anni dal risultato della consultazione referendaria, in Sicilia si assiste ancora ad una sostanziale non applicazione della volontà popolare. Ciò nonostante quanto previsto nella legge regionale 19/2015 che sancisce come l'acqua sia un diritto umano inalienabile non assoggettabile a ragioni di mercato, la cui gestione è realizzata senza finalità lucrative;
Considerato che:
la Regione siciliana non ha ancora attivato, in tutte le sue parti, il dettato della legge regionale 19/2015;
ancora oggi la multinazionale privata francese Veolia risulta proprietaria del 75% di Siciliacque, gestore del sovrambito regionale;
la gestione nelle provincie di Caltanissetta ed Enna è tuttora affidata ad operatori privati;
emerge con forza il rischio che - in mancanza di specifiche iniziative e con il proseguire dell’inazione delle autorità preposti - si proceda de facto a rendere inattuato il dettato sancito dalla volontà popolare in occasione della consultazione referendaria del 2011;
si esprime particolare preoccupazione sulla situazione descritta e che possa essere foriera di una riconsegna a soggetti privati della gestione delle risorse idriche in ambito regionale. Preoccupazione che aumenta in considerazione dell’arrivo dei finanziamenti previsti nella Programmazione EU 21/27 e nel PNRR in merito al servizio idrico e, in particolare, sulla rete di distribuzione e le attività connesse alla gestione del ciclo idrico.
Per quanto esposto in narrativa l’Assemblea Regionale Siciliana impegna il governo della Regione:
a procedere all’avvio delle procedure per recedere dalla convenzione con Siciliacque spa, in particolare in considerazione della valutazione economica e sulla base degli esorbitanti costi riscontrabili;
a garantire il carattere esclusivamente pubblico della gestione delle risorse idriche in ambito regionale, procedendo a rendere effettivo il dettato della volontà popolare espresso in sede di consultazione referendaria e in osservanza a quanto disposto nella legge regionale 19 del 2015;
ad adoperarsi, presso il Governo nazionale, con adeguate iniziative a difesa del Servizio Idrico Integrato, avuto riguardo per quei comuni che rivendicano il diritto al mantenimento in proprio del Servizio rispettando tutti i requisiti di legge previsti in ragione delle loro specificità che ne consentono dunque l’espletamento delle funzioni
ad attivarsi, in sinergia con gli enti locali al fine di procedere all’individuazione della corretta forma di gestione pubblica del Servizio Idrico Integrato.
I FIRMATARI
ON. FAVA
ON. D'AGOSTINO
ON. DI CARO
ON. LUPO
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