Placido Rizzotto è stato il primo corleonese ad essere conosciuto come partigiano. Non in Carnia, nel Friuli, come per tanto tempo si era creduto, ma a Roma, nella banda clandestina del “Gruppo Napoli” comandata dal col. Barbara, ed in contatto diretto con il capo squadra cap. Agostinucci.
Poi abbiamo scoperto che c’erano stati altri partigiani di origine corleonese. Ecco chi sono:
Michelangelo Zabbia, per esempio, partigiano combattente nella X Brigata Giustizia e Libertà “Nicola Panevino”, operativa nella zona di Savona nome di battaglia “Paciacca.
E ancora Giuseppe Siragusa, partigiano combattente nella divisione “Valtoce” (Piemonte), col nome di battaglia “Sira".
E poi ancora Antonio Verro, capitano d’artiglieria presso il 17º Reggimento Fanteria, Divisione Acqui, fucilato dai tedeschi a Cefalonia il 21 settembre 1943.
A Cefalonia combatté un altro corleonese d’adozione, il maresciallo di PS Tindaro Accordino, nato a S. Giorgio di Gioiosa Marea (Me), ma vissuto a Corleone ininterrottamente dal 1961 fino alla sua morte nel 2013.
Fece parte di quel gruppo di eroi, che alla intimazione di arrendersi e consegnare le armi data dal comando tedesco rispose con un orgoglioso MAI. Catturato, fu internato in un campo di prigionia da cui riuscì ad evadere restando latitante con i partigiani greci.
Nel comune di Belveglio (Asti) il 29 marzo 1945 venne fucilato il corleonese Giovanni Raimondi, partigiano della 100° brg, VIII divisione Garibaldi Asti.
Stiamo facendo una verifica per Giovanni Colletto, che il nipote ricorda che fu partigiano nel comune di Zocca nel modenese, medaglia d’oro della Resistenza, militante socialista e poi consigliere comunale a Corleone nel 1952.
Un’altra verifica é in corso anche per Gaetano Gennaro, disperso a Cefalonia nel 1943.
La festa del 25 aprile non appartiene ad uno schieramento politico. Credo che appartenga a tutti i democratici che credono nei valori della libertà e della democrazia. E ci sono stati anche un bel gruppo di corleonesi che tra il 1943 e il 1945 si sono battuti per riconquistare quella libertà e quella democrazia cancellate dal fascismo. A breve ci sarà un monumento in villa comunale che li ricorderà tutti.
(dp)
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