Il sindaco Nicolosi
Il sindaco di Corleone Nicolò Nicolosi ha annunciato, attraverso la pagina Facebook del Comune, di avere convocato per domattina la giunta per presentare le sue dimissioni.
La decisione fa seguito alle polemiche suscitate dall’indagine dei carabinieri del Nas che hanno segnalato alla Procura di Termini Imerese che il sindaco, 79enne, e gli assessori della sua giunta si erano vaccinati contro il Covid 19 a metà febbraio, pur non rientrando tra le categorie stabilite dalla legge. I carabinieri hanno fatto controlli a campione su 200 delle 800 somministrazioni eseguite accertando per il momento 6 casi.
Nicolosi si era difeso sostenendo che "il sindaco è l’autorità sanitaria del territorio: per questo mi sono vaccinato, avvertendo anche il presidente Musumeci".
"Ho passato una notte insonne a riflettere su questa decisione e ho concluso che è giusto che io rassegni le dimissioni anche se rivendico di aver fatto la scelta giusta nel decidere di vaccinarmi e di far vaccinare la giunta", dice all’Ansa Nicolosi. "Corleone, però, ha bisogno di un sindaco pienamente legittimato e viste le critiche che ho ricevuto io non lo sono più come prima. Il nostro paese, per la sua storia, è un simbolo, una sorta di vetrina, e questo ancor di più mi ha convinto a fare un passo indietro in questo momento", aggiunge.
Nicolò Nicolosi è stato deputato Dc all’Assemblea regionale siciliana, dove ha ricoperto anche la carica di vice presidente e assessore al Bilancio; nel 2001 è stato eletto alla Camera nella coalizione di centrodestra. È stato sindaco di Corleone una prima volta dal 2002 al 2007; il 25 novembre del 2018 era stato rieletto sindaco, sempre con una coalizione di centrodestra. Nei giorni scorsi Nicolosi aveva effettuato un rimpasto in giunta con l'uscita di due assessori Walter Rà (Fdi) e Luca Gazzara (Fi).
GdS, 7/3/21
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