di CRISTINA MARRONE
Non è stato evidenziato un aumento del rischio di trombosi e il preparato è efficace all’80% sui sintomi anche negli over 65. Protettivo al 100% sulla malattia grave
Il vaccino messo a punto da AstraZeneca e dall’Università di Oxford è sia sicuro, sia efficace contro il coronavirus e non ha causato gravi effetti collaterali. È quanto emerge dagli ultimi dati analizzati negli Stati Uniti, che hanno esaminato l’efficacia e la sicurezza del vaccino su 32.449volontari reclutati negli Stati Uniti, in Cile e in Perù. Dallo studio è emerso che il vaccino è efficace al 79 per cento nel fermare i sintomi del Covid e al cento per cento nell’evitare gravi complicanze dell’infezione. Un dato considerevolmente più alto rispetto agli studi condotti nel Regno Unito lo scorso anno dove era stata dimostrata un’efficacia del 62% con due dosi intere. Non sono inoltre stati segnalati problemi di sicurezza per quanto riguarda i coaguli di sangue. Il vaccino si è dimostrato ben tollerato e il comitato indipendente per il monitoraggio e la sicurezza non ha riscontrato un aumento del rischio di trombosi e nemmeno eventi di trombosi venosa cerebrale tra i 21.583 partecipanti che hanno ricevuto almeno una dose del vaccino.
Iniezione di fiducia
I risultati, annunciati in un comunicato stampa di Astrazeneca, arrivano in un
momento molto difficile per la casa farmaceutica anglo-svedese e potrebbero
aiutare a rafforzare la fiducia globale nel vaccino che ha vacillato dopo la sospensione precauzionale da parte dell’Ema (poi
revocata) per il sospetto (non provato, non è stato dimostrato
nesso causale) di possibili rarissimi coaguli di sangue indotti dal preparato.
Scrive il New York Times che
il vaccino AstraZeneca, non ancora utilizzato negli Stati Uniti, potrebbe non
essere necessario dal momento che il Paese sta utilizzando su larga scala
Pfitzer, Moderna e Janssen. Tuttavia gli Stati Uniti conservano 30 milioni di dosi di AstraZeneca al
momento utilizzate. Il responsabile della sperimentazione del vaccino
dell’Università di Oxford, il professor Andrew Pollard, ha
detto alla Bbc che «questi risultati sono una grande notizia
in quanto mostrano la notevole efficacia del vaccino in una nuova popolazione e
sono coerenti con i risultati degli studi condotti da Oxford».
I dati dello studio
Le persone coinvolte nei test hanno ricevuto le due
dosi del vaccino o, al suo posto, il placebo a quattro settimane di
distanza (e non a tre mesi di distanza come si sta facendo ora
in Europa). «Questi dati mostrano che il vaccino è efficace al 79 per cento
contro i casi sintomatici di Covid-19 e al 100 per cento contro quelli gravi o
critici», si legge nel comunicato. I dati di efficacia sono inoltre comparabili
per etnia ed età. Tra i partecipanti il 79% era bianco/caucasico, l’8%
nero/afroamericano, il 4% americano e il 4% asiatico, e il 22% dei partecipanti
era ispanico. Circa il 20% dei volontari aveva 65 anni e più, e circa il 60%
aveva comorbilità associate a un aumento del rischio di progressione di
COVID-19 grave,come diabete, obesità grave o malattie cardiache.
Efficace all’80% anche sugli anziani
Nello specifico si è registrata un’efficacia
dell’80 per cento nei partecipanti di età pari o superiore a 65 anni. Ann
Falsey, professore
di medicina, all’University of Rochester School of Medicine, USA, e co-autore
dello studio, ha dichiarato: «Questi risultati riconfermano i risultati precedenti
osservati negli studi AZD1222 in tutte le popolazioni adulte, ma è molto
confortante vedere per la prima volta risultati di efficacia simili
nelle persone di età superiore ai 65 anni. Questa analisi convalida
il vaccino AstraZeneca come un’opzione di vaccinazione aggiuntiva oggi
necessaria , offrendo la certezza che gli adulti di tutte le età possano
beneficiare della protezione contro il virus». AstraZeneca ha dichiarato che
continuerà ad analizzare i nuovi dati, pubblicherà i risultati su una rivista
scientifica e richiederà l’autorizzazione di emergenza dalla Food and Drug
Administration.
Corriere deòlla sera, 22 marzo 2021
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