venerdì, marzo 26, 2021

Corleone, dopo il ritiro delle dimissioni, quale futuro per la nostra città?


DINO PATERNOSTRO

Nessuna interruzione traumatica della sindacatura, quindi. E nemmeno - come pure si diceva ufficiosamente - un’ipotesi di dimissioni spostate in avanti in base a quando la Regione avrebbe deciso di far svolgere il turno elettorale amministrativo. 

Nicolosi ha ritirato le dimissioni e basta. Probabilmente sarebbe stato meglio che non le avesse presentate. La città di Corleone si sarebbe risparmiata venti giorni di fibrillazioni, di polemiche e di “comparsate” in tutti i Tg e in tanti talk-show. 

L’errore politico e morale, anche grave, nella vaccinazione senza rispettare le priorità dettate dalla Regione e dallo Stato c’è stato. Errore ancora più grave hanno fatto gli assessori. Ma le dimissioni, specie dopo le scuse del sindaco e la commozione in Tv, apparivano esagerate. La stessa opinione pubblica, pur molto critica nei confronti del sindaco e della giunta, si è subito resa conto che le dimissioni avrebbero procurato più guai alla città che benefici. 

Nicolosi (da buon “ariete”) è stato impulsivo nel dare le dimissioni. Forse non si aspettava le critiche dure (alcune sicuramente sopra, molto sopra le righe), e ha pensato di stopparle col colpo di teatro delle dimissioni, che però è servito a lanciare anche un messaggio ai consiglieri e alle forze politiche locali e regionali: se non mi difendete andiamo tutti a casa!

Sul web le polemiche sono impazzate, anche oltre la decenza. Ma la solidarietà Nicolosi l’ha avuta. Tutto il consiglio, anche l’opposizione, ha votato per il ritiro delle dimissioni. E poi le forze politiche locali e regionali, gruppi di cittadini, i sindaci della zona. Più di questo era difficile sperare. 

La stessa lettera di minacce, di cui il sindaco ha dato notizia in consiglio comunale, é servita a rinserrare le fila, a stringersi attorno a lui. 

Nicolosi, da politico esperto, si sarebbe pure potuto risparmiare l’elencazione per nome e cognome delle persone che l’avevano criticato anche sopra le righe. Un rappresentante delle istituzioni non fa (e non da neanche l’impressione di farle) quelle che il web ha definito “liste di proscrizioni”. Quindi, bene ha fatto nella lettera a dire che non procederà per vie legali. 

Ma bene farebbero anche i “leoni da tastiera” a fermare il ditino un attimo prima di scrivere parole o frasi diffamatorie. 

L’esito della riunione di stamattina era scontato. Dimissioni ritirate. A questo punto, è necessario che l’amministrazione comunale riparta, magari con un rinnovamento nella composizione della giunta (stamani non se n’è parlato). 

Bisogna far fronte alla pandemia, bisogna seguire l’iter per la realizzazione di importanti infrastrutture (la viabilità, ma anche il potenziamento dell’ospedale e il completamento della terza ala), bisogna creare opportunità di lavoro. E bisogna sempre mantenere dritta la barra della legalità coniugata con la giustizia sociale, senza cedere a tentazioni clientelari e/o a pressioni mafiose. 

Un programma importante, ambizioso, su cui però è possibile costruire alleanze e convergenze. Speriamo che si segua questa strada senza se d senza ma, nell’interesse della città che tutti amiamo e che vogliamo che diventi sempre più a misura di cittadini titolari di diritti e doveri. E non di clienti e di sudditi. 

Dino Paternostro 

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