Massimo Lauria
I sequestri e le confische di beni strumentali e dei proventi derivanti dalle attività criminali saranno applicabili in tutta Europa, con il riconoscimento reciproco nei Paesi dell’Unione dei provvedimenti antimafia dell’autorità giudiziaria. Lo prevede il nuovo Regolamento (UE) 2018/1805 del Parlamento e del Consiglio europeo (14 novembre 2018), entrato in vigore il 19 dicembre 2020. La magistratura, dunque, viene dotata di armi più affilate per colpire economicamente le organizzazioni mafiose presenti su tutto il continente.
Il Regolamento punta a rendere più semplice e veloce, per gli Stati
membri, attivare e a rendere più efficiente la procedura per
il “recupero transfrontaliero dei proventi da reato e a condurre a congelamenti
e confische di fondi di provenienza illecita” nell’Unione Europea.
Sono compresi sequestri e confische preventive, fondati comunque sulla
«pericolosità sociale» dei soggetti colpiti.
Il provvedimento si inserisce nel piano d’azione maturato dalla Commissione
europea per rafforzare le azioni di contrasto al finanziamento del terrorismo,
allargando poi le maglie ad altre tipologie di reato, sostituendo di fatto
altre due vecchie norme quadro (2003/577/GAI e 2006/183/GAI),
giudicate non del tutto efficaci in tema di applicazione uniforme tra Stati
membri. Ecco, quindi, la decisione di superare le versioni precedenti in vista
di una migliore cooperazione tra nazioni.
Il testo appena entrato in vigore stabilisce, quindi, le regole
secondo le quali un paese dell’UE riconosce ed esegue nel suo territorio ordini
di congelamento e di confisca emessi da un altro paese dell’UE nel contesto di
procedimenti penali, definendo anche le tipologie di reato a cui si
applicano le procedure di congelamento e confisca.
Riconoscimento reciproco, risoluzione delle questioni
legate all’implementazione degli strumenti giuridici, certificati e
procedure standard per una rapida azione di congelamento e confisca
dei beni, fissazione di termini per il riconoscimento della confisca e sua
esecuzione, misure volte a garantire alle vittime il diritto di
indennizzo. Sono questi i principi cardine su cui si fonda il Regolamento,
che promette di portare una ventata di cambiamento nel contrasto alle
mafie a livello europeo.
L’obiettivo è quello di rafforzare ed accelerare, in tutta l’Unione
Europea, i procedimenti relativi ai sequestri e alle confische, perché
secondo quanto calcolato dall’Europol “il 98,9% dei proventi da reato stimati
non sono confiscati e rimangono a disposizione dei criminali”. È ancora troppa
la benzina rimasta nei motori delle consorterie mafiose, che continuano a
investire e ad espandere le proprie attività sempre più nel profondo del corpo
sano dell’economia legale. Sempre secondo i calcoli di Europol, la
quota del PIL annuo europeo coinvolta in attività finanziarie sospette è
compresa tra lo 0,07 e l’1,28 per cento. Una distorsione enorme che va corretta.
Sul fronte interno, la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia
di Stato ha già diffuso una circolare diretta ai Questori
italiani, relativa al nuovo regolamento, dove si invitano le Divisioni
Anticrimine ad adottare le disposizioni che rendano possibile l’esecuzione
di misure di congelamento e confisca di beni all’estero.
Avviso Pubblico ha elaborato una scheda di sintesi del Regolamento, consultabile cliccando qui: SCHEMA REGOLAMENTO EUROPEO CONFISCA BENI
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