Quando ero bambina la festa del santo patrono, il I marzo, era molto sentita. Giorni prima noi bambini ci organizzavamo per raccogliere la legna per fare il falò, girando di casa in casa per chiedere i mazzini (le fascine) per fare la “luminiana“ di Santu Luca.
A quei tempi tutti tenevano la legna in casa perché non c’erano le bombole del gas e per cucinare la pasta bisognava accendere la legna nelle cucine, quelle economiche che prima erano in muratura, con un buco a centro in cui si incassava la pentola di rame o di alluminio. Accanto c’era un buco più piccolo con una graticola, un fornellino in cui si metteva la brace per preparare il condimento per la pasta o un secondo.
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