Firmato stamani dai 4 sindaci dell’Unione dei Comuni del Corleonese l’accordo per il Contratto di Fiume Alto Belice Sinistro. L’intesa siglata tra Corleone, Campofiorito, Contessa Entellina e Roccamena consentirà di riqualificare i bacini idrici del territorio e, cosa ancora più importante per tutta l’area corleonese, prevenire e intervenire sul dissesto idrogeologico, accedendo in maniera più snella agli investimenti disponibili.
I Contratti di Fiume sono strumenti di programmazione strategica e negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale. Il documento del Secondo Forum Mondiale dell’Acqua li considera strumenti che permettono di “adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci”. Nel 2017 la Regione Siciliana ha istituito il tavolo regionale di coordinamento dei contratti di fiume, il piano di azione locale e l’Osservatorio regionale dei contratti di fiume.
“Il Contratto di Fiume è uno strumento innovativo, coerente con i programmi di Agenda 2030 - dice l’assessore per l’Ambiente del Comune di Corleone, Luca Gazzara -. In Sicilia ha mosso i primi passi con l’Eleuterio e l’Oreto. È uno strumento che guarda al futuro. I progetti finanziati potranno dare un contributo molto importante per lo sviluppo del nostro territorio”.
Nel 2019 è stato dato il via al piano nazionale per il rischio idrogeologico. Prevede circa 3 miliardi di euro da destinare a Protezione civile, ministero per l’Ambiente e altre strutture anche regionali (come il commissario regionale per la difesa del suolo) per realizzare progetti per l’assetto idrogeologico. Con il decreto Sblocca Italia, il 20% di questi finanziamenti può essere destinato ai contratti di fiume. Devono però essere operativi e avere un preciso piano di azione.
Il Contratto di Fiume dell’Unione dei Comuni del Corleonese è ancora in fase iniziale. Si dovrà creare un forum con associazioni, università e vari portatori di interessi per la redazione del piano d’azione e poi fare i progetti che potranno intercettare il 20% delle somme messe a disposizione per la prevenzione del rischio idrogeologico.
La zona individuata per il Contratto di Fiume Alto Belice Sinistro è piuttosto complessa. Gli interventi da eseguire nei bacini che vi insistono riguardano il dissesto idrogeologico, l’inquinamento dei suoli, delle acque e dell’aria, l’attivazione di nuove politiche agricole basate sulla green economy, la fruibilità turistica ed ambientale, l’uso sostenibile delle risorse idriche, la valorizzazione del territorio anche dal punto di vista storico, paesaggistico e naturalistico.
I firmatari si impegnano a realizzare una serie di azioni concrete, predisponendo progetti, attuando un sistema di interventi di riqualificazione, coinvolgendo operatori pubblici e privati.
Il Contratto di Fiume è stato presentato da Luca Gazzara, Edy Bandiera, assessore regionale per l’Agricoltura, per lo Sviluppo Rurale e per la Pesca Mediterranea, Daniela Lima, coordinatrice della segreteria tecnica del contratto, Angelo Torre, delegato per i contratti di fiume Sud Italia, Francesco Greco, segretario generale dell’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico della Sicilia. All’incontro hanno preso parte i sindaci di Corleone, Nicoló Nicolosi, Contessa Entellina, Leonardo Spera, Campofiorito, Giuseppe Oddo, e Roccamena, Pippo Palmeri.
“Complimenti a chi ha voluto organizzare questo momento - afferma l’assessore Bandiera -. Quello che si sta facendo in questo territorio è un modello che deve essere esportato in altre parti della Sicilia. Per la Regione Siciliana il tema dell’acqua è prioritario”. “In Sicilia - sostiene Torre - si è cominciato a parlare di Contratti di Fiume nel 2007, ma siamo molto in ritardo. È necessaria la sinergia tra gli attori in gioco”. E qui entra in gioco l’Unione dei Comuni, presieduta attualmente dal Comune di Contessa Entellina. “L’Unione – conferma il sindaco Spera – intraprende un nuovo percorso, diverso dal solito. Abbiamo un ruolo strategico. Questo è un inizio. Oggi poniamo le basi, domani iniziamo a lavorare. Lo sviluppo dei territori passa anche attraverso la difesa dei suoli”.
“Il Contratto di Fiume è uno strumento innovativo, coerente con i programmi di Agenda 2030 - dice l’assessore per l’Ambiente del Comune di Corleone, Luca Gazzara -. In Sicilia ha mosso i primi passi con l’Eleuterio e l’Oreto. È uno strumento che guarda al futuro. I progetti finanziati potranno dare un contributo molto importante per lo sviluppo del nostro territorio”.
Nel 2019 è stato dato il via al piano nazionale per il rischio idrogeologico. Prevede circa 3 miliardi di euro da destinare a Protezione civile, ministero per l’Ambiente e altre strutture anche regionali (come il commissario regionale per la difesa del suolo) per realizzare progetti per l’assetto idrogeologico. Con il decreto Sblocca Italia, il 20% di questi finanziamenti può essere destinato ai contratti di fiume. Devono però essere operativi e avere un preciso piano di azione.
Il Contratto di Fiume dell’Unione dei Comuni del Corleonese è ancora in fase iniziale. Si dovrà creare un forum con associazioni, università e vari portatori di interessi per la redazione del piano d’azione e poi fare i progetti che potranno intercettare il 20% delle somme messe a disposizione per la prevenzione del rischio idrogeologico.
La zona individuata per il Contratto di Fiume Alto Belice Sinistro è piuttosto complessa. Gli interventi da eseguire nei bacini che vi insistono riguardano il dissesto idrogeologico, l’inquinamento dei suoli, delle acque e dell’aria, l’attivazione di nuove politiche agricole basate sulla green economy, la fruibilità turistica ed ambientale, l’uso sostenibile delle risorse idriche, la valorizzazione del territorio anche dal punto di vista storico, paesaggistico e naturalistico.
I firmatari si impegnano a realizzare una serie di azioni concrete, predisponendo progetti, attuando un sistema di interventi di riqualificazione, coinvolgendo operatori pubblici e privati.
Il Contratto di Fiume è stato presentato da Luca Gazzara, Edy Bandiera, assessore regionale per l’Agricoltura, per lo Sviluppo Rurale e per la Pesca Mediterranea, Daniela Lima, coordinatrice della segreteria tecnica del contratto, Angelo Torre, delegato per i contratti di fiume Sud Italia, Francesco Greco, segretario generale dell’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico della Sicilia. All’incontro hanno preso parte i sindaci di Corleone, Nicoló Nicolosi, Contessa Entellina, Leonardo Spera, Campofiorito, Giuseppe Oddo, e Roccamena, Pippo Palmeri.
“Complimenti a chi ha voluto organizzare questo momento - afferma l’assessore Bandiera -. Quello che si sta facendo in questo territorio è un modello che deve essere esportato in altre parti della Sicilia. Per la Regione Siciliana il tema dell’acqua è prioritario”. “In Sicilia - sostiene Torre - si è cominciato a parlare di Contratti di Fiume nel 2007, ma siamo molto in ritardo. È necessaria la sinergia tra gli attori in gioco”. E qui entra in gioco l’Unione dei Comuni, presieduta attualmente dal Comune di Contessa Entellina. “L’Unione – conferma il sindaco Spera – intraprende un nuovo percorso, diverso dal solito. Abbiamo un ruolo strategico. Questo è un inizio. Oggi poniamo le basi, domani iniziamo a lavorare. Lo sviluppo dei territori passa anche attraverso la difesa dei suoli”.
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