DINO PATERNOSTRO
Le visite al sito web cittanuove-corleone
dell’ultima settimana di dicembre 2020
In quest’ultimo giorno dell’anno vogliamo ringraziare i nostri lettori, sempre più numerosi, che ci seguono ogni giorno, dando un senso al nostro impegno per informare e “seminare” qualche riflessione tra i cittadini di Corleone e del “mondo”.
Tra il 2001 e il 2003 abbiamo traghettato Città Nuove Corleone dal cartaceo al web. Non è stata un’operazione facile. È stata fatta in maniera artigianale, da autodidatta, senza mezzi finanziari. Abbiamo imparato per prove ed errori ed ancora impariamo. Giorno per giorno.
Stampavamo mille copie del nostro giornale, che veniva distribuito nelle edicole di Corleone e della zona e spedito per posta ai duecento/trecento abbonati.
Sul web hanno cominciato a seguirci all’inizio poche decine di lettori, poi qualche centinaio, fino ad arrivare ai numeri gratificanti di adesso: 2.335.241 i nostri lettori dalla data di creazione del sito (2003) al 27 dicembre 2020; 3.656.374 le pagine lette; 8.036 lettori nell’ultima settimana (21/12/20-27/12/20), per un totale di 9.636 pagine lette; 27.611 lettori in questo ultimo mese, per un totale di 33.613 pagine lette.
Per essere un sito web artigianale, basato solo sul volontariato di chi lo gestisce e di chi ci scrive e sulla benevolenza dei lettori che ci seguono, possiamo dirci soddisfatti.
Il 2020 è stato un anno difficile, per certi versi crudele. Ci ha privato di tante libertà e di tante persone care. In questo momento un pensiero va al nostro caro amico Pippo Vetrano. Diventeremo migliori? Non è scontato. Dipende da cosa prevarrà in Italia e nel mondo. Se a prevalere sarà l’idea che siamo una comunità solidale, allora faremo un passo avanti tutti insieme. Se invece sarà l’idea dell’homo homini lupus ad affermarsi allora sarà la “guerra di tutti contro tutto”. Noi, nel nostro piccolo nel nostro niente, tifiamo per la prima opzione. Speriamo di essere fortunati. Speriamo che tutte le persone di buona volontà, in ogni parte del mondo, riescano a sintonizzarsi sulle frequenze della responsabilità, del rispetto umano, dell’amore.
Ci conforta l’affermazione di Biden negli Stati Uniti. Ci preoccupa l’Italia, il nostro Paese, per le fibrillazioni eccessive (a volte strumentali) della politica alla vigilia del grande piano per la ricostruzione da definire e da attuare, grazie ad un’Europa capace di presentarsi col volto della solidarietà.
Ci da speranza il coraggio di un Papa come Francesco e la sua capacità di aprirsi e di accogliere “il mondo”.
E Corleone? La nostra città alterna ascese e ricadute, con una tendenza ormai consolidata alla perdita della sua centralità e della sua capacità di guida all’interno di una zona interna come quella del Corleonese. Lo scioglimento per mafia del 2016 ha segnato il punto di caduta più basso per la nostra città. E questo condanna senza appello sotto il profilo etico-politico i responsabili di questo disastro.
Corleone è due volte vittima della mafia. Una prima volta della mafia criminale che tresca con la cattiva politica per corrompere, fare affari e intimidire e/o eliminare chi si oppone al suo sistema di potere; una seconda volta per essere pregiudizialmente considerata mafiosa da certa opinione pubblica e certi media. Deve ancora imparare che reagire accusando tutto e tutti di diffamare il buon nome di Corleone è un madornale errore. Bisogna saper distinguere, avendo consapevolezza che il modo migliore per scrollarsi di dosso una fama negativa é quello di produrre eventi positivi. Almeno in tre occasioni ci siamo riusciti: il 21 marzo 1999 quando per la prima volta abbiamo avuto la visita di un presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfare, per la IV Giornata della memoria e dell’impegno, organizzata dall’associazione Libera di don Luigi Ciotti; il 12 dicembre 2000, quando un altro presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, venne a Corleone per inaugurare il Cidma; il 24 maggio 2012, quando a Corleone arrivò il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per i funerali di Stato in onore di Placido Rizzotto. Dobbiamo ritornare ad essere all’altezza di quelle sfide,
superando questa fase difficile per cui da anni la Politica ormai non passa più da Corleone.
Il sindaco Nicolò Nicolosi è stato capace di presentarsi a capo di una coalizione civica, lanciando la parola d’ordine della “nuova luce” che deve splendere su Corleone. E sta destreggiandosi per cercar di fermare il declino. Qualcosa comincia a muoversi: non c’è più la conflittualità politica della prima sindacatuta Nicolosi. Pare che stia avviandosi il faticoso iter per il rifacimento della strada Corleone-S. Cipirello-Partinico. È un piccolo segnale, ma è un segnale.
La maggioranza che lo sostiene sconta l’inesperienza da un lato e l’essere l’assemblamento di gruppi politici molto diversi tra loro. Ormai è chiaro che molti pensano al dopo Nicolosi. Ma l’orizzonte non è nitido. E non lo diventerà con le spregiudicate manovre di qualche demiurgo che agisce dietro le quinte.
L’opposizione/minoranza è stata generosa in certi passaggi, ma sconta l’essere stata abbandonata al suo destino dai vertici del M5S. Non riconosciuti politicamente dalla forza sotto il cui simbolo hanno condotto la campagna elettorale, stanno subendo una crisi di identità che li espone al “saccheggio” da parte di forze politiche più strutturate (e spregiudicate). Sarebbe opportuno che tutti insieme i consiglieri rimasti si dessero una loro autonoma identità perché una maggioranza può essere indirizzata e controllata solo da una buona opposizione.
Una nuova speranza potrebbe venire dai cittadini, dai giovani, dalla società civile organizzata, che dev’essere lievito e stimolo per le istituzioni. Ma l’orizzonte non sembra così roseo. Però sperare anche in situazioni difficili è necessario. Il potere politico ed economico deve aiutare la speranza creando le condizioni perché i nostri giovani non siano costretti a lasciare Corleone e la Sicilia, in cerca di lavoro che da noi non c’è. La politica e l’economia devono impegnarsi a creare lavoro per i tanti disoccupati e sotto occupati, a cui per fortuna (al netto degli abusi che bisogna perseguire) il reddito di cittadinanza ha dato un minimo di dignità sociale.
Un augurio per il 2021? Che il mondo riesca a sconfiggere questa pandemia da COVID-19. Che la nostra città ritrovi la strada che l’ha resa nei secoli l’Animosa Civitas di cui tutti siamo orgogliosi. La città dei santi e dei “santi laici” che in ogni tempo danno forza, coraggio ed identità alle forze migliori della nostra città.
Auguri, CORLEONE! Auguri, CORLEONESI! Auguri “MONDO”!!
Dino Paternostro
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