La Cgil, oltre a sollecitare l'intervento dell'istituzione comunale, rivolge un appello al presidente del consiglio comunale e ai consiglieri comunali, chiedendo una presa di posizione con un atto formale in consiglio. “Al presidente del consiglio comunale chiediamo – aggiungono Mario Ridulfo e
Dino Paternostro
- che l'assemblea elettiva di Sala delle Lapidi, con i suoi poteri di indirizzo e di controllo, si esprima con un ordine del giorno affinché l'amministrazione comunale, riconoscendo il ruolo e i grandi meriti dell'Istituto Gramsci, trovi una soluzione adeguata, anche attraverso la strada della compensazione paritaria, per fare sopravvivere la struttura, la cui chiusura impedirebbe di fruire di una biblioteca, sempre aperta a tutti, di un'emeroteca e di un archivio storico con documenti introvabili altrove della storia siciliana”. In un incontro che si è svolto presso l'Istituto Gramsci, Mario Ridulfo e Dino Paternostro hanno espresso solidarietà al presidente Salvatore Nicosia e ai due dipendenti del centro, che da sempre offre i suoi servizi al pubblico ed è anche luogo di partecipazione con iniziative, dibattiti, presentazioni di libri. “La ricca documentazione che si trova nell'istituto, che da decenni custodisce oltre 35 mila libri, oltre a periodici e quotidiani – dichiara la Cgil Palermo - è un materiale prezioso per ripercorrere la storia palermitana e siciliana, della quale fa parte a pieno titolo la storia del movimento dei lavoratori. I documenti interni di partiti e sindacati, le lettere, il materiale propagandistico, le relazioni politiche ed economiche, dallo sbarco degli alleati in Sicilia in poi, rappresentano uno strumento di ricerca insostituibile per comprendere il passato e il presente della nostra città con al centro anni di lotta per i diritti e le conquiste sociali”.
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