di Gioacchino Amato
«Se ci possiamo permettere di chiudere per quasi 48 ore un pronto soccorso come quello del Civico per sanificarlo e riconvertirlo ai pazienti non Covid, significa che la situazione sta migliorando. Ma per favore teniamoci stretti questo miglioramento». I dati e le sensazioni sono confortanti per Renato Costa, commissario per l’emergenza Covid a Palermo. Anzitutto i numeri con il rapporto fra i tamponi processati e i nuovi positivi che cala all’11,4. Su 10.875 tamponi processati ieri sono emersi 1.240 nuovi contagiati. I decessi sono stati 34. In ospedale 1.615 ricoverati, 32 in meno del giorno prima e di questi 215 in terapia intensiva. I guariti sono 1.016. Così ieri negli ospedali palermitani i posti Covid liberi erano 197.
Merito delle limitazioni della zona arancione nelle scorse settimane?
«Non c’è dubbio, e infatti stiamo approfittando della minore tensione negli ospedali per migliorare altri settori del sistema, ci stiamo preparando ai rientri natalizi, miglioriamo i tracciamenti. Però l’impressione è che la situazione non sia paragonabile al liberi tutti di questa estate. Anzitutto perché continuano ad esserci molte limitazioni, a cominciare dal coprifuoco, e poi perché credo che la maggior parte delle persone abbia compreso la lezione. È più accorta e presta attenzione alle misure di prevenzione che, me lo lasci ripetere ancora una volta, non vanno assolutamente allentate».
Dove state lavorando?
«Stiamo potenziando le Usca con cento medici
in più e stiamo studiando di distaccarle in aeroporto, porto e stazioni
per tenere sotto controllo i rientri del periodo natalizio. Poi stiamo cercando
di sveltire le pratiche di inizio e fine quarantena per evitare le attese che
si sono verificate in questo periodo per ottenere la certificazione. Inoltre il
drive-in della Fiera continuerà a lavorare ininterrottamente anche nei giorni
festivi, a partire dall’Immacolata e poi a Natale e a Capodanno. Ci metteremo
magari i cappellini da Babbo Natale ma andremo avanti. Ormai siamo a non
meno di mille tamponi al giorno e l’Esercito sta per triplicare le sue
postazioni. Stiamo anche studiando di utilizzare la luce artificiale e andare
avanti ogni giorno fino alle 20. Stiamo mettendo in linea tutti i laboratori
che processano i tamponi per non avere ritardi e tenere la situazione sempre
aggiornata sulle 24 ore. In questo siamo già all’85 per cento di risultati in
linea. È fondamentale per seguire l’andamento in modo puntuale».
Che controlli ci saranno su chi arriva per
le feste?
«Stiamo studiando la situazione. Si
potrebbe anche decidere di affiancare al drive-in della Fiera altri punti
direttamente al porto o in aeroporto per effettuare il tampone ai passeggeri in
arrivo. Dipenderà dai numeri e dalle decisioni regionali, in ogni caso saremo
pronti».
Da domani, dunque, quello del Cervello
rimarrà l’unico pronto soccorso Covid?
«Sì, anche se Civico e Policlinico
accoglieranno sempre i sospetti Covid perché hanno reparti dedicati. Ma il
Cervello rimane il pronto soccorso Covid».
In aeroporto la Gesap ha già approntato i
frigoriferi per l’arrivo dei vaccini. Siete pronti?
«Gli ospedali sono pronti allo stoccaggio
e il drive-in della Fiera potrebbe essere riconvertito velocemente dai tamponi
alle vaccinazioni, con il vantaggio di un sistema già collaudato».
E i paesi dell’interno?
«Non abbiamo situazioni critiche, li
raggiungeremo facilmente. Stiamo già lavorando per questo».
Quando sarà iniettato il primo vaccino a
Palermo?
«Credo a fine gennaio. Ma è veramente
importante che si arrivi a questo momento in una situazione nella quale i
contagi siano sotto controllo e gli ospedali non in stress. Se arriveremo
indenni a quella data, sarà tutto più facile. È la chiave per arrivare ai
vaccini in sicurezza. Perché poi ci sarà ancora tanto lavoro, tanta strada da
fare».
La Repubblica Palermo, 6 dicembre 2020
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