Piero Caraulo, segretario generale Fillea-Cgil Palermo
“Oggi pagata
terza tranche a 62 lavoratori Ati Group. Per tanti altri, pazienza al limite.
Creare una holding per mettere in rete gestioni virtuose e aziende in
difficoltà e garantire tutti i lavoratori”.
Palermo 30 dicembre 2020 – Capodanno con i pagamenti per i lavoratori di
alcune aziende confiscate in liquidazione. Ma non per tutti. In alcuni casi si
tratta di attese che durano anni. Proprio oggi alla metà dei 122 lavoratori
delle tre società del gruppo Aiello, Ati Group, Emar e Edil Tecnica, in
amministrazione giudiziaria dal 2016, è arrivato il terzo acconto delle
spettanze relative a retribuzione e tfr. E' stato così raggiunto il 45 per
cento di quello che i lavoratori hanno maturato nella gestione commissariale.
Anche i lavoratori del sequestro Virga, speravano di
incassare una tranche delle spettanze dovute entro il 2020. E
invece ancora nulla di fatto, in attesa della vendita del patrimonio. Non
vantano invece crediti i 14 operai della Cava Meditour di Carini, gestita
dall' amministratore giudiziario Giovanni Lanza: il sito ha continuato a
garantire lavoro e occupazione. Anche per l'Immobiliare Strasburgo, anch'essa
in fase di liquidazione, non esiste situazione debitoria nei confronti
dei lavoratori.
“Lo storno della nuova tranche ai lavoratori del gruppo
Aiello è stato possibile grazie al lavoro intenso e di confronto che i
liquidatori delle tre società, Carlo Catalano, liquidatore di Ati Group e
coadiutore del gruppo, Salvo Sanfilippo, coadiutore di Ati Group e
liquidatore di Emar, e Alessandro Virgara, liquidatore di Edil Tecnica e
coadiutore della misura, hanno avuto in questo ultimo periodo – dichiara il
segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo - Dobbiamo però
sottolineare che l'immissione sul mercato dei beni immobiliari delle
aziende va a rilento. La retribuzione dei lavoratori è cosi legata
alla vendita di porzioni dei patrimoni di ciascuna azienda del gruppo”.
All'Immobiliare Strasburgo, ad esempio, la
situazione è completamente diversa. “In questa grande realtà, i
lavoratori sono impegnati nelle manutenzioni degli immobili e hanno continuato
in tutti questi anni a ricevere gli stipendi, pur essendo la società in
liquidazione, grazie alla gestione produttiva messa in atto dai due
liquidatori Fabrizio Abbate e Donatella De Nicola – spiega Ceraulo -
In questo caso, la maggior parte del patrimonio confiscato, circa 500
immobili a Palermo, tra appartamenti e locali commerciali, risultano in
esercizio attivo e producono utili. La società incassa i fitti e i lavoratori
vengono regolarmente pagati”.
Per trovare soluzioni alle lungaggini di alcune
liquidazioni e proteggere i lavoratori, la Fillea Cgil Palermo ha
inviato una richiesta di incontro a Giuseppe Fabrizio Quattrocchi, a
dicembre nominato dall'Agenzia per i beni confiscati responsabile delle aziende
sequestrate e confiscate per Sicilia, Calabria e Campania. “Abbiamo chiesto un
incontro per individuare dei percorsi alternativi rispetto alle procedure di
liquidazione, che sono in tanti casi troppo lunghe e farraginose – prosegue il
segretario Fillea Piero Ceraulo – I lavoratori non hanno la pazienza di
aspettare tutto questo tempo. La nostra proposta è di mettere in 'rete',
come bagaglio comune, le buone prassi di gestione di beni, in atto in
alcune aziende, e costituire una holding tra le diverse realtà, con una
cabina di regia affidata all'Agenzia per i beni confiscati. Le risorse
generate dalle gestioni produttive potrebbero dare ossigeno e risposte a tutti
i lavoratori che nelle aziende sequestrate e confiscate in difficoltà
rischiano di non arrivare a fine mese”.
Un altro esempio di gestione “virtuosa” è quella della
Eolo Costruzioni srl, in confisca definitiva dal 2016 nell'ambito del
procedimento ai danni di Vito Nicastri. Con sede ad Alcamo,
amministratore giudiziario Alessandro Virgara, opera nel settore
edile, fornendo servizi di manutenzione a supporto di numerose aziende in
confisca e della stessa Anbsc, per la manutenzione degli immobili,
oggetti di confisca autonoma. “L’attività della società – dice Ceraulo -
si svolge in equilibrio economico e finanziario e grazie alle sinergie con le
altre società della medesima confisca, il cui coadiutore Fabrizio Abbate,
vengono garantiti livelli occupazionali per complessive 13 unità di
lavoro a tempo pieno”. E, infine, tra le gestioni in attivo, c'è la Cava
Giardinello del sequestro Buttitta, amministrata dall'ingegnere Virgilio
Bellomo, che nel 2020 ha rifornito, in piena pandemia, 70 navi container
cariche di materiale inerte, inviate a un'azienda di Malta.
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